giovedì 1 gennaio 1976

Quinto Potere

Il direttore di rete Arthur Jensen (Ned Beatty) al mezzobusto televisivo (Peter Finch)

Lei è un vecchio che pensa in termini di nazioni e di popoli. Non vi sono nazioni, non vi sono popoli, non vi sono russi, non vi sono arabi, non vi sono terzi mondi, non c'è nessun Ovest! Esiste soltanto un unico, un solo sistema di sistemi: uno, vasto, immane, interdipendente, intrecciato, multivariato, multinazionale, dominio dei dollari, petro-dollari, elettrodollari, multidollari, sterline, rubli, franchi: è il sistema internazionale valutario, che determina la totalità della vita su questo pianeta. Questo è l'ordine naturale delle cose, oggi, questa è l'atomica! [...] Lei si mette sul suo piccolo schermo da 21 pollici e sbraita parlando d'America e di democrazia... Non esiste l'America, non esiste la democrazia! Esistono solo IBM, ITT, TNT, Dupont, Texo. Sono queste le nazioni del mondo, oggi. Di cosa crede che parlino i russi ai loro consigli di Stato? Di Carlo Marx? Tirano fuori diagrammi di programmazione lineare, le teorie di decisione statistica, le probabili soluzioni, e computano i probabili prezzi e costi delle loro transazioni e dei loro investimenti: proprio come noi. Non viviamo più in un mondo di nazioni e di ideologie, signor Beale: il mondo è un insieme di corporazioni, inesorabilmente regolato dalle immutabili spieiate leggi del business. Il mondo è un business, signor Beale: lo è stato fin da quando l'uomo è uscito dal magma. E i nostri figli vivranno, signor Beale, per vedere quel mondo perfetto, in cui non ci saranno né guerra né fame né oppressione né brutalità: una vasta ed ecumenica società finanziaria per la quale tutti gli uomini lavoreranno per creare un profitto comune, nella quale tutti avranno una partecipazione azionaria, e ogni necessità sarà soddisfatta, ogni angoscia tranquillizzata, ogni noia superata.