lunedì 24 marzo 2014

C’È CHI PENSA AL PALIO E CHI DEVE PENSARE ALLA MUFFA

di Giuseppe Marazzini
24.03.2014

Il Palio di Legnano secondo la stima fatta dagli uffici comunali quest’anno costerà 400 mila euro. Di questi il comune ne stanzierà 202 mila, con possibile aumento fino a 250 mila, altri 90 mila euro arriveranno dagli sponsor - auguriamoci tutti etici - e il rimanente arriverà dal pubblico pagante l’ingresso del campo. Oltre ai 400 mila euro vanno aggiunti altri 42 mila euro per la stampa di un libro sul Palio in vista di Expo 2015, a parere di molti di dubbia utilità.

Anche le otto contrade ci metteranno del proprio. Pur non essendoci una stima ufficiale degli stanziamenti è noto però che i costi per la realizzazione dell’evento sono sempre molto elevati. Tra i compensi per i fantini, la spesa di mantenimento e di preparazione dei cavalli, i costi del personale addetto più altre spese per la sfilata, secondo attenti osservatori del mondo paliesco, i costi complessivi non potranno essere inferiori alle 350/400 mila euro. Vox populi ritiene che questa previsione sia anche sotto stimata.

Per non fare torto a nessuno possiamo dire che sarà un Palio da un milione di euro. Ma è proprio necessario spendere tutto questo denaro?

Nel video che vi presentiamo va in onda un altro Palio.
Il Palio della vita agra che alcune famiglie stanno vivendo negli stabili Aler di via dei Salici, nel rione Mazzafame. Nelle loro case ci sono muffe che fanno a gara per distruggere l’alloggio. Ma per questo “evento” non si trovano né sponsor né Gran Maestro.

sabato 22 marzo 2014

PARCO ALTO MILANESE, CHE SCEMPIO

Giuseppe Marazzini
22.03.2014

L’interrogazione di Sinistra Legnanese sullo stato del Parco Alto Milanese, è stata discussa in consiglio comunale il 18 marzo scorso, ed è stata protocollata dieci giorni prima. Il Sindaco, rispondendo alla interrogazione, ha dichiarato che il parco non è degradato così come l’ha raccontato la stampa … Il video di Rete 55 che si propone è stato pubblicato su Legnano 24 il 15 marzo scorso e girato probabilmente qualche giorno prima. Che Rete 55 - Legnano24 abbiano esagerato? Lasciamo il giudizio ai nostri lettori.  Ci auguriamo, nell’attesa dell’annunciata passeggiata del Sindaco nel parco, che le situazioni filmate siano state completamente risolte.

venerdì 21 marzo 2014

IKEA SMONTA LA MAGGIORANZA

Giuseppe Marazzini
21.03.2014

La Prealpina Legnano – Giovedì 20 marzo 2014

lkea smonta la maggioranza
L'ordine del giorno Marazzini scatena la bagarre: assenze, uscite dall'aula e polemiche

LEGNANO - L'ordine del giorno di Giuseppe Marazzini (Sinistra Legnanese) sul caso Ikea ha fatto deflagrare la bomba. Risultato: di fronte al documento che chiedeva all'amministrazione di prendere finalmente una posizione chiara sulla costruzione del mega insediamento commerciale tra Cerro Maggiore e Rescaldina, la maggioranza ha mostrato crepe evidenti. Già all'inizio di seduta non sono passate inosservate due assenze: quella del capogruppo del Partito Democratico Maurizio Tripodi e quella di Luigi Cattaneo di Insieme per Legnano. Durante la serata si sono poi defilati altri due esponenti del Pd, prima Stefano Quaglia e poi Tiziana Colombo. Così quando la proposta di Marazzini di anticipare la discussione sul documento (era all'ultimo punto) è stata respinta, la minoranza in segno di protesta ha lasciato l'aula essendo chiaro che la maggioranza non era in grado da sola di garantire il numero legale. 

Solo il fatto che Daniele Berti (ex M5S ora nel gruppo misto) e Alfonso Cocciolo di Unione Italiana siano rimasti ai loro posti ha evitato che la seduta fosse sospesa. Inutile dire che l'ordine del giorno è stato poi respinto: solo lo stesso Berti ha votato a favore. Ma il risultato politico a quel punto Marazzini l'aveva già portato a casa essendo riuscito a far emergere in modo lampante la diversità di vedute nella maggioranza sulla questione (alla vigilia sembra che il Pd abbia addirittura minacciato sanzioni contro chi non seguiva la linea ufficiale...). «Sono delusa - ha detto ieri Tiziana Colombo - per quanto successo. Rivendico il diritto di dire no a Ikea e questo non significa essere contro la giunta. E' una questione di libertà esprimere le proprie opinioni». 

Colombo aggiunge quindi che valuterà prossimamente il da farsi, ma non esclude di riproporre in aula quell'ordine del giorno con delle modifiche: «Non mi è affatto piaciuto che si sia votato ugualmente il documento senza il presentatore, secondo me non c'erano i presupposti. E poi è significativo che solo la minoranza mi abbia dato solidarietà nella polemica con il comandante della polizia locale». «Auspico - ha fatto eco Quaglia - che l'amministrazione dica al più presto sì o no a Ikea. Io resto per il no». Di tutt'altro tenore le reazioni nella maggioranza. Il capogruppo di Insieme per Legnano, Lorenzo Radice, ha spiegato che quanto accaduto in consiglio comunale "ci ha lasciati amareggiati": «Far mancare il numero legale interrompendo i lavori di un'istituzione che deve sempre lavorare per rappresentare i cittadini non ci piaceva quando eravamo minoranza (tanto che varie volte abbiamo garantito la prosecuzione dei lavori) e non ci piace oggi che governiamo. 

Possiamo anche capire che la minoranza usi questo strumento per impedire l'approvazione di atti sostanziali, ma non quando si tenta di ricorrere a questi giochetti solo per mettere in difficoltà gli avversari. Peraltro dobbiamo constatare che questo tentativo è miseramente fallito». «Non vogliamo nascondere - ha quindi aggiunto Radice - le quattro assenze di consiglieri di maggioranza (anche il nostro Cattaneo non c'era per motivi personali da tempo annunciati), tuttavia si rasserenino i più accesi consiglieri di minoranza. D'ora in poi pianificheremo con cura impegni di lavoro, malattie e ferie per garantire sempre la regolarità dei lavori. L'importante è che i lavori dell'istituzione consiliare non si siano interrotti per motivi futili e che di Ikea si sia potuto nuovamente discutere. Infine, agli assenti per motivi di salute, auguriamo una pronta guarigione».
Luca Nazari

domenica 16 marzo 2014

IKEA, IN CONSIGLIO SI FA LA CONTA

Giuseppe Marazzini
16.03.2014

La Prealpina Legnano – giovedì 13 marzo 2014 pag 37

Ordine del giorno della Sinistra Legnanese contro il progetto. Ma il punto finisce in coda 

LEGNANO - Il punto è inserito malauguratamente per ultimo all'ordine del giorno del consiglio comunale di martedì. Si tratta di una mozione sul caso Ikea che chiede all'assemblea di prendere finalmente una posizione chiara sul progetto: una votazione che inchioderà ogni gruppo alle proprie responsabilità nel dire un sì o un no. Senza tatticismi, senza curve, di fronte a tutta la città. Già una volta si era tentato di far pronunciare l'aula su uno dei più grandi interventi urbanistici dell'Alto Milanese degli ultimi anni, ma alla fine il documento era stato ritirato. Ora ci riprova la Sinistra Legnanese che attraverso il suo consigliere Giuseppe Marazzini ha elaborato un documento articolato che chiede di esprimere "parere negativo". Una conta che già fa discutere, soprattutto all'interno del Partito democratico visto che in commissione c'è già stato un precedente sfavorevole alla maggioranza, la cui linea ufficiale rimane allineata con la posizione attendista dell'assessore al Territorio Antonio Ferrè (quota, appunto, Pd). Il quale ancora la scorsa settimana non ha voluto sbilanciarsi. 

La discussione, anche per queste ragioni, si preannuncia molto interessante e sarebbe pertanto il caso di anticipare il punto a inizio della riunione in modo di consentire a tutti di seguirla. Perché la trasparenza, con una posta in gioco così alta, si fa anche così. Ikea dal canto suo, alla luce della nuova legge regionale, ha riaggiustato il suo progetto rimodulando ingombri e volumi. E se l'incognita principale rimane quella della galleria commerciale, alcuni dati sono già sicuri: la viabilità subirà un impatto notevole e una vasta area tra Ceno Maggiore e Rescaldina andrà in pasto al cemento. 

La Provincia di Milano ha già votato nel dicembre scorso un ordine del giorno contro l'operazione e Marazzini richiama ora anche il pronunciamento della Commissione Ambiente del Comune di Legnano che nel febbraio 2013 aveva detto no e chiesto all'amministrazione cittadina "di farsi immediatamente carico di rappresentare questa scelta a tutte le istituzioni coinvolte". Il documento della Sinistra insiste sul consumo di suolo (in gioco 280 mila metri quadrati di suolo agricolo), sull'incremento del traffico con conseguente peggioramento della qualità dell'aria, sulle ricadute negative in termini di posti di lavoro: «Buona parte delle assunzioni effettuate nei grandi centri commerciali avvengono attraverso la firma di contratti a tempo determinato, mentre le dimissioni di operatori nelle altre attività commerciali tradizionali sono definitive. 

Di conseguenza, dopo la prima fase di avvio, il saldo occupazione sarà negativo». Due domeniche fa il fronte del no, rappresentato dal Comitato La.Terr.A., ha già organizzato una grande manifestazione in difesa del suolo e annuncia ora altre iniziative. Alla politica tutta la responsabilità di fare una scelta. E la domanda è: chi vuole Ikea alzi la mano.

Luca Nazari