16.03.2014
La Prealpina Legnano –
giovedì 13 marzo 2014 pag 37
Ordine del giorno
della Sinistra Legnanese contro il progetto. Ma il punto finisce in coda

La discussione, anche per queste ragioni, si preannuncia molto interessante e
sarebbe pertanto il caso di anticipare il punto a inizio della riunione in modo
di consentire a tutti di seguirla. Perché la trasparenza, con una posta in
gioco così alta, si fa anche così. Ikea dal canto suo, alla luce della nuova
legge regionale, ha riaggiustato il suo progetto rimodulando ingombri e volumi.
E se l'incognita principale rimane quella della galleria commerciale, alcuni
dati sono già sicuri: la viabilità subirà un impatto notevole e una vasta area
tra Ceno Maggiore e Rescaldina andrà in pasto al cemento.
La Provincia di Milano ha già votato nel
dicembre scorso un ordine del giorno contro l'operazione e Marazzini richiama
ora anche il pronunciamento della Commissione
Ambiente del Comune di Legnano che nel febbraio 2013 aveva detto no e
chiesto all'amministrazione cittadina "di farsi immediatamente carico di
rappresentare questa scelta a tutte le istituzioni coinvolte". Il
documento della Sinistra insiste sul consumo di suolo (in gioco 280 mila metri quadrati di suolo
agricolo), sull'incremento del traffico con conseguente peggioramento della
qualità dell'aria, sulle ricadute negative in termini di posti di lavoro: «Buona
parte delle assunzioni effettuate nei grandi centri commerciali avvengono
attraverso la firma di contratti a tempo determinato, mentre le dimissioni di
operatori nelle altre attività commerciali tradizionali sono definitive.
Di
conseguenza, dopo la prima fase di avvio, il saldo occupazione sarà negativo».
Due domeniche fa il fronte del no, rappresentato dal Comitato La.Terr.A., ha già organizzato una grande manifestazione
in difesa del suolo e annuncia ora altre iniziative. Alla politica tutta la responsabilità
di fare una scelta. E la domanda è: chi vuole Ikea alzi la mano.
Luca Nazari
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