domenica 2 marzo 2014

GERENZANO INCONTRO SUL FUTURO DELL'EX AREA RIFIUTI

Giuseppe Marazzini
03.03.2014

IL GIORNO Saronno Tradate – 23 febbraio 2014

GERENZANO INCONTRO SUL FUTURO DELL'EX AREA RIFIUTI
Bonifica della maxi-discarica «Studieremo tutte le soluzioni»
Impegno del Comune; tempi lunghi per il risanamento

- GERENZANO -
IMPEGNO del Comune di Gerenzano per «studiare le soluzioni» per la bonifica dell'ex discarica di Gerenzano, con 11 milioni di metri cubi di rifiuti che ancora giacciono sotto un manto verde. Lo strumento potrebbe essere la rinegoziazione dell'accordo con l'azienda di servizi A2A per lo sfruttamento del biogas ci fondi messi a disposizione dall'Unione europea per le aree inquinate. E’ quanto è emerso dall'incontro organizzato venerdì sera all'auditorium Giuseppe Verdi dal gruppo culturale Gerenzanoforum sui 50 anni di storia della discarica, una delle più grandi d'Europa, realizzata nel 1962 e chiusa negli anni '90 grazie anche alle proteste di migliaia di cittadini.

IL PUNTO
Inquinamento
Sotto un manto verde giacciono ancora 11 milioni di metri cubi di rifiuti conferiti dagli anni 60 nella discarica chiusa nel 1990.
Studio
Sono diverse le strade per la bonifica: creare una zona impermeabile attorno ai rifiuti oppure recuperare tutti i materiali riciclabili.
 
TRA IL PUBBLICO - circa 150 persone - i protagonisti delle battaglie ambientaliste degli anni '80 e '90 e sindaci di ieri e di oggi. Giuseppe Pagani, che nel 1990 emanò l'ordinanza per la definitiva chiusura della discarica, Silvano Garbelli, che inaugurò il Parco degli aironi nell'area adiacente alla discarica, all'attuale sindaco Ivano Campi. «Attualmente la discarica è in sicurezza - ha spiegato durante l'incontro il vicesindaco di Gerenzano Pierangelo Borghi - ma siamo ben lontani dal poter parlare di bonifica. Ci impegniamo a portare avanti un'azione politica - ha proseguito - e a studiare il problema coinvolgendo i Comuni della zona e i diversi enti competenti. Sicuramente i tempi non saranno brevi». Per la bonifica serviranno infatti fondi ingenti. La finestra per reperirli potrebbe aprirsi nel 2015, quando scadrà l'accordo con A2A per lo sfruttamento del biogas prodotto dai rifiuti che attualmente frutta a Gerenzano circa 700mila euro all'an-no. In fase di negoziazione il Comune potrebbe cercare di ottenere fondi o garanzie per avviare un progetto di bonifica.
 
 
DURANTE l'incontro sono stati delineate tre possibili strade per risanare l'area: creare una zona impermeabile attorno ai rifiuti isolandoli dalla falda, iniettare sostanze che accelerino la degradazione oppure rimuovere tutti i rifiuti e separare quelli riciclabili conferendo il rimanente in discariche controllate. «Con questo incontro abbiamo voluto sollevare il problema, la politica locale e nazionale ha il compito di trovare una soluzione», ha spiegato Pier Angelo Gianni, di Gerenzanoforum, che ha in programma di avviare una serie di incontri anche nelle scuole. «Gerenzano era tristemente noto perché ospitava la discarica più grande d'Europa - conclude - con la bonifica potrebbe diventare un caso positivo a livello nazionale».
A.G.


Discarica di gerenzano negli anni 70 nasce una nuova coscienza ecologica from GMarazzini

Gerenzanoforum.it
Alla fine degli anni ’70 la discarica serviva un bacino di utenza di circa 1 milione e quattrocento mila abitanti  e più di 100 industrie tra le quali: Montedison di Castellanza,  Ciba Geigy, Farmitalia, Chevron Oil Italia (le raffinerie di Rho), innumerevoli  tintorie,  fonderie, industrie plastiche e chimiche. Stava diventando la discarica più grande d’Europa. Tra le tante fotografie raccolte, se ne mostrano alcune emblematiche della situazione. La foto in bianco e nero è degli anni ’60 e mostra inequivocabilmente che i rifiuti venivano scaricati direttamente sul fondo ghiaioso e permeabile della cava Castelli. Le foto a colori invece si possono collocare negli anni 75 – 78. Queste sono allarmanti e mostrano il fronte dei rifiuti sempre nella cava Castelli. Si vedono colate di scorie di fonderia, mucchi di copertoni e, se non bastasse, dei bidoni (cosa contenevano?) abbandonati sul fondo in una conca quasi a contatto con la falda acquifera (si vedono delle pozze d’acqua).

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