21.03.2014
La Prealpina Legnano – Giovedì 20 marzo 2014
lkea smonta la
maggioranza
L'ordine del giorno
Marazzini scatena la bagarre: assenze, uscite dall'aula e polemiche
LEGNANO - L'ordine del giorno di Giuseppe Marazzini (Sinistra Legnanese) sul caso Ikea ha fatto
deflagrare la bomba. Risultato: di fronte al documento che chiedeva
all'amministrazione di prendere finalmente una posizione chiara sulla
costruzione del mega insediamento commerciale tra Cerro Maggiore e Rescaldina,
la maggioranza ha mostrato crepe evidenti. Già all'inizio di seduta non sono
passate inosservate due assenze: quella del capogruppo del Partito Democratico Maurizio Tripodi e quella di Luigi Cattaneo di Insieme per Legnano.
Durante la serata si sono poi defilati altri due esponenti del Pd, prima Stefano Quaglia e poi Tiziana Colombo. Così quando la
proposta di Marazzini di anticipare la discussione sul documento (era
all'ultimo punto) è stata respinta, la minoranza in segno di protesta ha
lasciato l'aula essendo chiaro che la maggioranza non era in grado da sola di
garantire il numero legale.
Solo il fatto che Daniele Berti (ex M5S ora nel gruppo misto) e Alfonso Cocciolo di Unione Italiana siano rimasti ai loro posti ha
evitato che la seduta fosse sospesa. Inutile dire che l'ordine del giorno è
stato poi respinto: solo lo stesso Berti ha votato a favore. Ma il risultato
politico a quel punto Marazzini l'aveva già portato a casa essendo riuscito a
far emergere in modo lampante la diversità di vedute nella maggioranza sulla
questione (alla vigilia sembra che il Pd abbia addirittura minacciato sanzioni
contro chi non seguiva la linea ufficiale...). «Sono delusa - ha detto ieri
Tiziana Colombo - per quanto successo. Rivendico il diritto di dire no a Ikea e
questo non significa essere contro la giunta. E' una questione di libertà
esprimere le proprie opinioni».
Colombo aggiunge quindi che valuterà
prossimamente il da farsi, ma non esclude di riproporre in aula quell'ordine
del giorno con delle modifiche: «Non mi è affatto piaciuto che si sia votato
ugualmente il documento senza il presentatore, secondo me non c'erano i
presupposti. E poi è significativo che solo la minoranza mi abbia dato
solidarietà nella polemica con il comandante della polizia locale». «Auspico -
ha fatto eco Quaglia - che l'amministrazione dica al più presto sì o no a Ikea.
Io resto per il no». Di tutt'altro tenore le reazioni nella maggioranza. Il capogruppo
di Insieme per Legnano, Lorenzo Radice,
ha spiegato che quanto accaduto in consiglio comunale "ci ha lasciati
amareggiati": «Far mancare il numero legale interrompendo i lavori di
un'istituzione che deve sempre lavorare per rappresentare i cittadini non ci
piaceva quando eravamo minoranza (tanto che varie volte abbiamo garantito la
prosecuzione dei lavori) e non ci piace oggi che governiamo.
Possiamo anche
capire che la minoranza usi questo strumento per impedire l'approvazione di
atti sostanziali, ma non quando si tenta di ricorrere a questi giochetti solo
per mettere in difficoltà gli avversari. Peraltro dobbiamo constatare che
questo tentativo è miseramente fallito». «Non vogliamo nascondere - ha quindi
aggiunto Radice - le quattro assenze di consiglieri di maggioranza (anche il
nostro Cattaneo non c'era per motivi personali da tempo annunciati), tuttavia si
rasserenino i più accesi consiglieri di minoranza. D'ora in poi pianificheremo
con cura impegni di lavoro, malattie e ferie per garantire sempre la regolarità
dei lavori. L'importante è che i lavori dell'istituzione consiliare non si
siano interrotti per motivi futili e che di Ikea si sia potuto nuovamente
discutere. Infine, agli assenti per motivi di salute, auguriamo una pronta
guarigione».
Luca Nazari
Nessun commento:
Posta un commento