sabato 30 luglio 2011

Tra condanne, prescrizioni e processi nei palazzi quanti guai giudiziari

da la Repubblica
22.07.2011


Sembra di vivere nei primi anni Novanta quando, durante tangentopoli, fioccavano le richieste d'arresto sul tavolo della giunta per le autorizzazioni a procedere. Dall'inizio del 2011 sono state nove, compresa quella del Pdl Alfonso Papa. Tra il 1992 e il 1994 furono 28. Ma l'elenco va oltre: 84 parlamentari oggi hanno pendenze con la giustizia

database la Repubblica. Gli 84 sotto accusa

ROMA - Se non sono i numeri del parlamento di tangentopoli, poco ci manca. Quella che ha spedito in carcere il deputato del Pdl Alfonso Papa è stata la nona richiesta di arresto sul tavolo della giunta per le autorizzazioni a procedere dall'inizio della legislatura. Tra il 1992 e il 1994, gli anni in cui le inchieste dei pm terremotarono la Prima Repubblica, furono 28. Se però si scorre l'elenco di deputati e senatori attualmente in carica che hanno pendenze con la giustizia, allora si scopre che i numeri di oggi non sono poi così lontani da quelli della stagione di Mani Pulite. Tra Montecitorio e Palazzo Madama siedono, in questo momento, 84 parlamentari sotto inchiesta, già con sentenze di condanna sulle spalle, in attesa di processo oppure rinviati a giudizio. E tra questi, ben 34 risultano condannati per reati che vanno dalla diffamazione fino all'associazione mafiosa o per una cattiva gestione di fondi pubblici di cui ora devono rispondere di tasca propria. Altri nove legislatori sono stati beneficiati dalla prescrizione dei reati.

La lista. E' una lunga teoria che racconta un pezzetto di storia d'Italia. Un elenco nel quale si può trovare la radicale eletta nelle liste del Pd, Rita Bernardini, condannata per aver distribuito marijuana durante una manifestazione per la liberalizzazione delle droghe leggere (pena estinta con l'indulto), ma soprattutto un nutrito drappello di rappresentanti del popolo con ben più gravi condanne di primo e secondo grado sul groppone: c'è, per esempio, il ministro delle Riforme e leader della Lega Umberto Bossi (condannato in via definitiva a 8 mesi di reclusione per finanziamento illecito nell'ambito dell'inchiesta sulla maxi-tangente Enimont) e c'è il senatore del Pdl Marcello Dell'Utri che i giudici di Palermo hanno condannato in primo grado a nove anni, e in appello a sette anni per concorso esterno in associazione mafiosa. Del resto, è proprio il Pdl - quello che il neo segretario Angelino Alfano ha dichiarato di voler trasformare nel "partito degli onesti" - il gruppo parlamentare con il maggior numero di eletti alle prese con vicende giudiziarie. E poi? Da chi è composta la poco lusinghiera classifica delle fedine penali sporche?

Il partito degli onesti. Un anno fa chi aveva provato a mettere in colonna i numeri degli inquisiti non era riuscito a contarne più di 24: oggi i parlamentari del Pdl nei guai con la giustizia sono 50. Più che raddoppiati. Trenta alla Camera e venti al Senato. Il drappello lo guida ovviamente Silvio Berlusconi, con sei processi in corso. Ma oltre al leader, a ministri in carica e non, a ex presidenti di Regione e coordinatori regionali, ci sono anche i peones dell'avviso di garanzia o del rinvio a giudizio. Giulio Camber è un senatore che nel 1994 ottenne 100 milioni di lire dalla banca Kreditna dicendo che poteva comprare i favori di pubblici ufficiali e evitare il commissariamento dell'istituto: condannato a otto mesi per millantato credito. Fabrizio Di Stefano, invece, è stato eletto in Abruzzo e proprio ad aprile scorso i magistrati hanno chiesto il suo rinvio a giudizio per corruzione nel processo che riguarda la realizzazione di un impianto di bioessicazione di rifiuti a Teramo. Claudio Fazzone, che siede anche lui a Palazzo Madama, ex presidente del consiglio regionale del Lazio è stato rinviato a giudizio per abuso d'ufficio: gli contestano di aver raccomandato, via lettera, alcuni suoi amici a un manager della Asl. A Montecitorio, invece, tra i banchi Pdl c'è Giorgio Simeoni rinviato a giudizio per truffa all'Ue nell'inchiesta sui corsi di formazione fantasma nella Regione Lazio. Per tacere, infine, del deputato Giancarlo Pittelli che, oltre a essere coinvolto nell'inchiesta sugli ostacoli posti alle indagini dell'ex pm di Catanzaro Luigi De Magistris, deve rispondere in tribunale di lesioni e minacce dopo avere aggredito un suo collega avvocato. Spiccano, poi, l'ex comandante della Guardia di Finanza Roberto Speciale condannato in appello a 18 mesi per peculato (è accusato di essersi fatto arrivare un carico di spigole nel paesino trentino in cui era in vacanza) e Luigi Grillo condannato a un anno e 8 mesi per reati bancari.

E gli altri. Dal gruppo del Pd è appena uscito Alberto Tedesco, il senatore pugliese indagato per corruzione e salvato dagli arresti domiciliari grazie al voto di Palazzo Madama, ma l'elenco dei democratici sotto inchiesta o con condanne comprende comunque quattro senatori e sette deputati. Numeri che però raccontano di reati più lievi: l'accusa di diffamazione che pende sul capo del senatore Giuseppe Lumia, querelato dal suo ex addetto stampa, per esempio. Però fra i democratici c'è anche chi deve fare i conti con contestazioni più gravi: Antonio Luongo è stato rinviato a giudizio per corruzione nell'inchiesta su affari e politica a Potenza, mentre Maria Grazia Laganà - la vedova di Fortugno - è a processo per falso e abuso d'ufficio ai danni della Asl di Locri. Nino Papania, senatore siciliano, patteggiò nel 2002 una condanna a due mesi per aver scambiato regali con assunzioni. Ma anche la Lega che in questi giorni si lacera sulla questione morale annovera quattro deputati e due senatori inquisiti. L'Udc ne ha cinque. Per carità: il calcolo delle probabilità penalizza i gruppi parlamentari più numerosi. Sorprende invece l'alta incidenza di deputati e senatori con problemi giudiziari in formazioni più piccole: i "responsabili", per esempio, su 29 esponenti alla Camera contano un condannato (Lehner, diffamazione nei confronti del pool di Mani Pulite), un rinviato a giudizio per truffa (il piemontese Maurizio Grassano che venne arresto nel 2009 per una truffa al comune di Alessandria e che oggi è sotto processo) e due sui quali pende una richiesta di processo per mafia e camorra (il ministro Romano e il deputato campano Porfidia).
22 luglio 2011

la Repubblica 22 luglio 2011 - IL PARLAMENTO DEGLI INQUISITI



La società dei magnaccioni

domenica 24 luglio 2011

Uccide la madre a pugni.

di Bloggerman
24.07.2011


Sono trent’anni che abito a Legnano e un fatto del genere che ricordi, non era mai accaduto. Una donna, una madre uccisa dal figlio per futili motivi. Un’altra vittima della violenza domestica. È un fatto che deve far riflettere tutta la città, dai singoli cittadini, agli operatori dell’ordine pubblico, alle istituzioni. Dobbiamo domandarci perché non riusciamo a prevenire che situazioni di degrado sociale poi sfocino in azioni violente fino a provocare la morte di qualcuno. Chissà perché il “folle gesto” si abbatte quasi sempre sulle donne, sui bambini, sugli anziani ... Perché sono le fasce più deboli e indifese, che, in un contesto sociale come quello attuale, diventano le vittime sacrificali, invece di essere, come dovrebbero, le fasce socialmente e culturalmente da proteggere di più.

L’assassino, con gravi problemi di alcolismo e sicuramente psicologici, e con diverse denunce e una pena di 10 mesi sospesa nel 2002, era già stato arrestato il 12 luglio scorso, sempre per maltrattamenti alla madre, ma poi rilasciato quasi subito con l’obbligo però di non frequentare più l’abitazione della madre.
Detto fatto... e c’è scappato il morto. Legnano non è una metropoli, dove è più facile condurre in ombra vite “border line” senza che nessuno veda e possa interessarsi.

Ricordo, tanti anni fa, la presenza nella vita cittadina di alcuni folkloristici e umani personaggi, che con simpatia si potevano definire “matti del villaggio”. Personaggi con una vita familiare e personale tragica e disagiata, magari peggiore di quella del povero disgraziato di cui parlavo prima, ma che nelle loro disgrazie almeno una fortuna l’avevano avuta: non erano stati abbandonati dal tessuto sociale, non erano, in fondo, da soli e, soprattutto, erano, in un certo senso, accettati (e controllati) da tutti. Ecco quello che può fare la sostanziale differenza nella vita di tanti poveri disgraziati: la solitudine e l’abbandono a se stessi.

In casi come questi, gli operatori dell’ordine pubblico hanno spesso limitazioni istituzionali nel loro operato, mentre, per quanto riguarda i servizi sociali, se fossero messi in condizione di poter operare come dovrebbero - magari senza problemi di bilancio - sicuramente tante tragiche situazioni non sfuggirebbero al loro controllo.

Legnano deve migliorare, e per migliorare deve anche ritrovare il suo cuore solidale, la sua cultura sociale. Deve ritrovare la sua vita di quartiere (e dico quartiere a ragion veduta), come l’avevo trovata io trent’anni fa venendoci ad abitare, e dove sicuramente non si era mai soli, nel bene e nel male.

giovedì 21 luglio 2011

La Mussolini si dichiara orgogliosa di suo nonno ed offende Emanuele Fiano, figlio dell’ex deportato di Auschwitz Nedo.

di Giuseppe Marazzini
21.07.2011


Legnano 13 gennaio 2011 - Il 67° anniversario dei deportati a Mauthausen alla Franco Tosi è stato ricordato nella Sala Montaggio della fabbrica legnanese. La commemorazione è per gli operai e i dirigenti antifascisti che il 18 gennaio di 57 anni fa furono deportati nei campi di concentramento. Quest'anno l'ospite d'onore è stato Nedo Fiano, classe 1925, sopravvissuto al campo di Auschwitz - Birkenau, dove venne deportato appena diciottenne nella primavera del 1944, poche settimane dopo gli avvenimenti della Tosi di Legnano. Nedo Fiano è anche scrittore, ha pubblicato due libri autobiografici editi dall’Editrice Monti di Saronno, ed è stato preziosissimo collaboratore di Roberto Benigni nella stesura del soggetto del film “La vita è bella” premiato con l’Oscar.

"La fine del nazismo - ha affermato Fiano - è datata 66 anni fa, ma il Male è ancora attuale ed è ancora una minaccia del nostro tempo. Per questo, mantenere vivo il ricordo di quegli eventi è un obbligo morale e sociale. Squallido è l'uomo che non torna con il pensiero al passato. Ricordare, infatti, è fondamentale per trarre le conseguenze della quotidianità, perché niente e nessuno possano ritenere che certi eventi non possano più accadere".

"Io - ha affermato anche visibilmente commosso Fiano - credo sempre nell'Uomo. Tutti dobbiamo sentirci motivati nel difendere i veri valori della vita perché l’uomo è sacro all'uomo. Noi lasciamo il passato alle nuove generazioni perché non vada perduto, perché silenzio e oblio non devono prevalere. teniamo alti i valori dell'umanità e della vita!".


ASSOCIAZIONE NAZIONALE EX DEPORTATI POLITICI NEI CAMPI NAZISTI
A.N.E.D. (Ente Morale – D.P.R: 5-11-1968 – N. 1377)
SEZIONE DI FIRENZE - Via M.Buonarroti,13 (Palazzo Coppi) Tel. 055 241786 – 87 -88
WWW.DEPORTATI.IT

Firenze, 20 luglio 2011

Spett.le redazione
Ufficio Stampa

Ogg: La Mussolini si dichiara orgogliosa di suo nonno ed offende Emanuele Fiano, figlio dell’ex deportato di Auschwitz Nedo, unico sopravvissuto della sua famiglia.

Oggi pomeriggio alla Camera dei Deputati, Emanuele Fiano parlamentare del PD, figlio dell’ex deportato Nedo Fiano, ha preso la parola per una ricostruzione storica in aula definendo assassino il duce. La Mussolini è intervenuta immediatamente dopo l’On. Fiano dichiarando: “Piazzale Loreto è stato uno scempio mio nonno è stato massacrato senza alcuna condanna o processo. Sono orgogliosa di lui. Nessuno, in quest'aula, si deve permettere di chiamare assassino mio nonno, del quale ho dato il cognome ai miei tre figli”.

Con queste dichiarazioni la nipote del duce si dichiara orgogliosa della storia di suo nonno, della storia di migliaia di cittadini inermi, uomini, donne, bambini che avevano la sola colpa di essere antifascisti e/o ebrei, destinati ai lager nazisti, alle camere a gas, ai forni crematori, alle scalinate della morte, alle cave di pietra, alla morte certa dopo interminabili mesi di sofferenze.

Si dichiara orgogliosa di torture inenarrabili, perpetrate all’interno dei comandi fascisti, si dichiara orgogliosa di aver adottato le leggi razziali, si dichiara orgogliosa delle violenze subite dalle donne delle famiglie antifasciste da parte delle squadracce dei repubblichini.

Si dichiara orgogliosa di una delle pagine più terribili della storia del nostro Paese e dell’intera umanità!!!

Come se non bastasse tutto questo, la Mussolini ha pure l’aggravante di aver aggredito Emanuele figlio di Nedo ex deportato di Auschwitz, unico sopravvissuto della sua famiglia.

La Mussolini ha ben poco di cui essere orgogliosa, anzi deve vergognarsi per ciò che il suo nome rappresenta agli occhi del mondo, deve vergognarsi per l’aggressione, l’ennesima, della sua famiglia ai danni della famiglia Fiano, deve vergognarsi di sedere in Parlamento per esprimere tali idiozie.

Piena solidarietà alla famiglia Fiano da parte di tutta la nostra Associazione.

Alessio Ducci
Presidente
ANED Firenze



Auschwitz - Guccini & Modena City Ramblers

martedì 19 luglio 2011

Un luogo e una chiesa da valorizzare – 2a parte.

di Bloggerman
19.07.2011



Sabato 16 luglio 2011, come annunciato, si è svolto il presidio indetto dall’autocandidato sindaco Giuseppe Marazzini presso la settecentesca chiesa della Ponzella. Per l’occasione la chiesa è stata aperta, così da poter ammirare il rustico ma prezioso interno, ottimo esempio di arte povera contadina.

Attorniato da cittadini del quartiere arrivati alla spicciolata, ma interessati alla sorte della loro storica chiesetta, Marazzini ha ribadito la sua posizione «Sarebbe bene che il progetto fosse sospeso per alcuni mesi per dare la possibilità a operatori territoriali, gruppi di cittadini, istituti di credito, fondazioni o enti religiosi di valutare la possibilità di riacquistare il terreno per destinarlo a giardino o piazzetta di pertinenza della chiesetta», lanciando anche l’idea di un tavolo fra il comune, l’immobiliare Verrocchio e i cittadini del quartiere per trovare una soluzione che rispetti la struttura e gli spazi della chiesa e la volontà della cittadinanza (nel PGT approvato, esistono possibilità di aree di decollo e atterraggio ...).

Graditissima sorpresa è stata la partecipazione al presidio anche di Don Luigi, parroco di San Paolo, con il quale sia Marazzini
(i due si conoscono e si stimano) che i cittadini presenti si sono confrontati per cercare in maniera partecipativa altre idee e soluzioni al problema.

domenica 17 luglio 2011

SALVI! ... ma chi?

di Giuseppe Marazzini
17.07.2011



SALVI! ... ma chi?
I soliti pochi, tutti gli altri invece affogano!!!

Per capire di più come già siamo adesso e cosa ci aspetta con questa nuova manovra, leggi questi documenti:
Rapporto la povertà in Italia - 2010
Tavole - Rapporto la povertà in Italia - 2010




Enzo Jannacci - Ragazzo padre (1972)

venerdì 15 luglio 2011

Un luogo e una Chiesa da valorizzare

di Giuseppe Marazzini
15.07.2011


Una delle scelte fatte dall’amministrazione comunale per recuperare un po’ di liquidità per le proprie casse, era stata quella di “cartolarizzare” (vendita dei beni pubblici) una parte consistente del proprio patrimonio. Fra il patrimonio ceduto c’era anche il terreno adiacente alla Chiesa della Ponzella, terreno sul quale dovrebbe sorgere una palazzina di tre piani. La storia di questo terreno, se pertinente alla chiesa o no, è piuttosto ingarbugliata. Sta di fatto comunque che il comune, in assenza di vincoli specifici, mise in vendita il terreno. In prima istanza il terreno venne comprato dalla contrada di San Bernardino che, resasi conto che ben poco poteva realizzare, cedette la proprietà all’immobiliare Verrocchio. Secondo me, in tutta questa vicenda, l’amministrazione comunale ha commesso diversi errori di valutazione:

1. pur di incassare poco più di 100 mila euro ha sottovalutato le ricadute negative sotto il profilo paesaggistico ed ambientale della zona e non ha tenuto conto, tra l’altro, della possibilità di valorizzare l’ambientazione storica in funzione anche delle attività paliesche. Inoltre tale decisione è stata presa senza dare ascolto alle proposte avanzate dal quartiere;
2. pur di non ritornare sui propri passi, ammettendo che c’era stato un errore di valutazione nel cartolarizzare l’area adiacente alla Chiesa della Ponzella, è stato concesso il permesso di costruire all’immobiliare Verrocchio, alla luce di un progetto di costruzione in prima istanza bocciato dalla commissione edilizia, di coerenza incerta con le norme tecniche previste dal PRG;
3. pur di non ammettere che almeno un punto è controverso - quello relativo all’arretramento di 5 metri dal fronte stradale (art. 29 delle NTA) - si dice che la norma è “interpretabile”, così da far pensare ad una sospensione del permesso di costruire.

Allora, se le norme tecniche di attuazione (NTA) sono “interpretabili” (dichiarazione alla Prealpina riportata il 6.7.2011), vuol dire che non c’è certezza nella norma e se non c’è certezza nelle norma, com’è possibile rilasciare un permesso per costruire con un semplice parere della commissione? Forse è il caso che l’amministrazione cominci a pensare come uscire da questa situazione che si sta ingarbugliando sempre più.

Di tutto ciò parleremo sabato 16 luglio 2011 nel tardo pomeriggio, fra le 18.30 e le 20.00, davanti alla Chiesa della Ponzella

Giuseppe Marazzini consigliere comunale della Sinistra Legnanese, nonché autocandidato Sindaco nelle prossime elezioni amministrative che si terranno nella primavera del 2012




Gregorian Chant - "Dies Irae"

domenica 10 luglio 2011

Quali candidati a Legnano? Per quali alleanze?

di Giuseppe Marazzini
10.07.2011


La destra, cosiddetta moderata, è alla ricerca di un candidato capace di offuscare il PdL, i democratici sono alla ricerca di un candidato – dopo Milano, Napoli e Cagliari – capace di offuscare sia i candidati considerati “radicali” che il PdL e la Lega. I “grillini”, invece, vogliono offuscare tutti quanti. Una visione, la mia, forse un po’ bizzarra, ma non molto distante da quella che è la realtà. Con la corsa a chi “offusca” di più c’è il rischio, forse calcolato, di depauperare il voto dell’elettorato vicino alla sinistra nella sua più ampia accezione e di coloro che vogliono un cambiamento tangibile. Non so se nell’area della sinistra democratica, libertaria e dei cattolici alternativi non si senta la necessità di aprire un confronto a più voci, senza pregiudizi e riserve mentali, sul significato politico delle prossime elezioni amministrative e il ruolo che deve svolgere tutta la sinistra per “far saltare il tappo” anche a Legnano ...

Io penso che questa necessità esista e sia sentita da molti, ma affinché questa necessità si tramuti in reale cambiamento, come dice Goffredo Bettini nel suo ultimo libro “Oltre i partiti” è necessaria “Una radicale innovazione della forma partito: fuori le oligarchie, dentro la «democrazia integrale», ovvero un processo di partecipazione permanente in cui il cittadino sia protagonista, attraverso nuovi strumenti che sottraggano le scelte sensibili alla mediazione dei vertici e li riconducano nelle mani non di una generica base, ma di un tessuto di cittadinanza attiva che concepisce la politica non come attività a vita, ma come servizio civile alla comunità.”

Visione stravagante? Può darsi, ma sicuramente più efficace e innovativa di tante altre ormai stantie, obsolete e sicuramente fallimentari. Se a Legnano la sinistra vuol “far saltare il tappo”, questa, sono sicuro è la strada da percorrere.

Intanto vi invito a leggere l’articolo sotto riportato, buona lettura!


Dove sono le radici della sinistra – Il Manifesto di mercoledì 6 luglio pag. 4

ALLEANZE Vendola, Zingaretti e Riccardi discutono «Oltre i partiti», il libro di Goffredo Bettini.

Partito unico, oggi il dibattito con Vendola. Ma il Pd spinga fuori «le oligarchie» e tenga dentro un'idea di «democrazia integrale». Il fatto che l'analisi più spietata sulla breve vita del Pd e la proposta del suo superamento venga da colui che ne è stato, insieme a Walter Veltroni, uno dei principali protagonisti conferisce al libro di Goffredo Bettini, Oltre i Partiti (edito da Marsilio) che viene presentato oggi a Roma (h 18.30, Sala Umberto in via della Mercede, con Barbara Palombelli, Andrea Riccardi, Nichi Vendola, Nicola Zingaretti) il valore di un'autenticità e di un'urgenza che possono essere apprezzate anche da chi non condivide le tesi in esso sostenute.

Impietosa l'analisi di una lunga stagione di "rivoluzioni dall'alto" che, salvo il momento magico del primo governo dell'Ulivo, ha segnato una divisione tra riformismo e popolo, avvitandosi in una serie infinita di evoluzioni tattiche, mediazioni, cambiamenti di nome ma non di sostanza: siamo l'unico paese dove, annota l'autore, invece di cambiare i gruppi dirigenti e mantenere i partiti, dopo le sconfitte, si sono cambiati i partiti e mantenuti i gruppi dirigenti: «Fissità delle facce, girandola delle formule». Si tratta di una riflessione che può apparire controcorrente, visti i sondaggi che danno il vento in poppa al Pd. Ma Bettini obietta che sarebbe illusorio illudersi che l'alternativa alla crisi del berlusconismo possa venire da una semplice alleanza di partiti, cementati da un programma di governo, mediato fino alle virgole.

Il programma, dice l'autore, non è nulla, se non è sostenuto da una visione, un comune racconto del mondo. Usa strumenti di analisi inediti per un politico e fa ricorso agli studi del neurolinguista statunitense George Lakoff e del neuropsichiatra italiano Rosario Sorrentino, per sostenere il superamento della vecchia contrapposizione tra ragione ed emozione. Parlare alla «mente politica» è molto più che proporre programmi efficaci e ben ordinati, significa, per il centrosinistra, evocare quel bisogno di riscatto degli umili e degli oppressi che la fine del comunismo sembra aver cancellato ma che invece costituisce l'unica radice possibile di una sinistra, comunque essa voglia denominarsi.

Il berlusconismo, con la sua originale mistura di egoismo proprietario e populismo mediatico, ha interpretato una visione di destra in cui si identificava una parte del popolo e ora che se ne intravede la fine _ che non sarà però lineare né priva di rischi di involuzione ulteriore _ il centrosinistra deve rispondere con un vero cambio di paradigma.
La parole prima dei programmi: «comunità, giustizia, persona, empatia, libertà, autenticità», che vivono in tanti movimenti della società civile, a cominciare «dallo splendido 13 febbraio delle donne» sono quelle attorno alle quali Bettini propone di ricostruire una proposta. Sono «l'opposto di quelle della destra...individualismo, gerarchia, potere del denaro e della forza, apparenza, indifferenza per chi soffre».

Una radicale innovazione della forma partito: fuori le oligarchie, dentro la «democrazia integrale», ovvero un processo di partecipazione permanente in cui il cittadino sia protagonista, attraverso nuovi strumenti che sottraggano le scelte sensibili alla mediazione dei vertici e li riconducano nelle mani non di una generica base, ma di un tessuto di cittadinanza attiva che concepisce la politica non come attività a vita, ma come servizio civile alla comunità.

Bettini lancia la sua sfida che ritiene corroborata dal risultato delle elezioni amministrative e dei referendum: a a Bersani e al Pd, che «appare stanco. Può anche risalire di qualche punto in elezioni parziali...ma sta tornando a essere principalmente un residuo del vecchio Pci» . A Sel e a Vendola: un nuovo partitino o la corsa per la leadership del nuovo soggetto politico del centrosinistra? All'Idv e a Di Pietro, se vuole «scongelare le energie che pure ha suscitato in acque più ampie».

Sarà raccolta? La risposta non può che venire nei prossimi mesi. Intanto però è importante che la sfida sia stata lanciata.




Nun Te Reggae Piu' - Rino Gaetano

venerdì 8 luglio 2011

Vendita della nuova casa di riposo Accorsi: riprendiamo la discussione.

08 luglio 2011

In questi mesi l’attenzione su questa questione non è mai venuta a mancare, infatti si sono susseguiti incontri e dibattiti sindacali, interrogazioni comunali e regionali, tutte iniziative miranti a rimettere in discussione la scelta fatta dall’amministrazione di Legnano. A suo tempo dissi che vendere la nuova casa di riposo Accorsi era una follia, giudizio che mi sento di confermare. Oramai siamo vicini alla pubblicazione del bando di vendita e da parte dell’amministrazione nessun ripensamento. Il ritornello è sempre lo stesso: “… è il patto di stabilità che ci costringe a vendere …” .

Non nascondo la mia delusione e rabbia nei confronti di chi, in particolare ai livelli alti, ha il potere politico di cambiare tale decisione ma non lo vuole fare. Comunque bisogna reagire, non bisogna lasciarsi prendere dal fatalismo, possibilità di rimettere in gioco la questione ce ne saranno anche dopo la pubblicazione del bando. Io penso che la scelta migliore sia la costituzione di una Fondazione a capitale misto (pubblico/privato). L’obiettivo è di raggiungere una intesa tra pubblico e privato che possa evitare la vendita della struttura.

Di tutto ciò ne parleremo domenica mattina 10 luglio dalle ore 10 alle ore 12 davanti alla casa di riposo.

GIUSEPPE MARAZZINI consigliere comunale di Sinistra Legnanese, nonché autocandidato Sindaco nelle prossime elezioni amministrative che si terranno nella primavera del 2012.

martedì 5 luglio 2011

Marazzini, i cittadini e il terzo binario

Sabato 2 luglio prima uscita ufficiale da autocandidato sindaco per il consigliere Giuseppe Marazzini, tra la gente della cascina di via Flora e dintorni. L'obiettivo dell'incontro è far chiarezza ed il punto ad oggi sulla vicenda del futuro terzo binario ferroviario e dell’interramento come unica soluzione accettabile. Circa una trentina di persone hanno partecipato con molto interesse all’incontro, ponendo a Marazzini tutta una serie di domande, a cui lo stesso ha dato risposte chiare ed esaurienti. Bisogna precisare che la cascina Flora è a ridosso della linea ferroviaria e quasi della stazione, e tra i residenti, e non solo, c'è ormai da tanto tempo anche molta confusione e rabbia verso l'amministrazione, perché si trovano, in pratica, in una sorta di limbo che dura ormai da due anni: impossibilitati a vendere o addirittura ad affittare, decidere se fare o non fare la manutenzione alla propria casa... La cascina, e con essa altre abitazioni, verrà abbattuta oppure no?

Facciamo un passo indietro. Due mesi fa circa è stato approvato in consiglio comunale un emendamento presentato dalla Sinistra Legnanese, che riprendeva un OdG che era già stato approvato alla fine del 2009, in cui si dice che “il pgt individua l'interramento del terzo binario come prioritario.”
Bene, si potrebbe dire, ma il fatto che l'interramento sia una priorità non vuol dire, tra i residenti, certezza sulle proprie sorti. Si rimane nel limbo, perché, se ad ottobre il pgt venisse approvato, considerando anche il fatto che l'opposizione intende bocciarlo per altri motivi, i tempi si dilaterebbero e, tra l'altro, l'inizio dei lavori potrebbe richiedere anni. Il rischio è che vada oltre la scadenza dei 5 anni del piano, dopo i quali possono avvenire modifiche anche sostanziali.

L'interramento è un sogno? Marazzini crede che i sogni possano diventare realtà se c'è volontà e unità. Per questo durante l'incontro ha aiutato i presenti anche a stendere una traccia per le osservazioni sul pgt, che ancora in questo mese i privati cittadini possono presentare e a cui l’amministrazione comunale dovrà rispondere.

Sullo stesso argomento:
in Piazza - anno 3 giugno - luglio 2011 numero 4 - IV binario: Vanzago ha davanti anni duri e difficili

La Prealpina - martedì 05 luglio 2011 - Il terzo binario non è cancellato. Timori e speranze. di Luca Nazari.



FRANCESCO GUCCINI - LA LOCOMOTIVA (1972)

sabato 2 luglio 2011

Ul velen d’Uòna

Arpa diffonde i dati: «L'Olona è un fiume in pessimo stato»

La conferenza voluta dai sindaci del Medio Olona disegna uno scenario catastrofico. Negli ultimi sette anni nessun miglioramento anzi nel 2010 è anche peggiorato lo stato di funzionalità fluviale. Male due depuratori su 4

Il fiume Olona è un paziente che non migliora, anzi in alcuni casi sta peggiorando. La conferenza che si è tenuta questo pomeriggio, martedì, nel teatrino di Villa Gonzaga a Olgiate Olona ha messo a nudo lo stato di salute del corso d'acqua che attraversa da nord a sud buona parte della provincia di Varese. Al suo capezzale c'erano oggi i sindaci del Medio Olona: Marco Roncari di Fagnano Olona, Celestino Cerana di Marnate, Luigi Melis di Solbiate Olona, l'assessore all'urbanistica di Castellanza Maurizio Frigoli e il padrone di casa olgiatese Giorgio Volpi oltre a rappresentanti delle amministrazioni di Gorla Minore e Maggiore. Presenti anche l'assessore provinciale all'ambiente Luca Marsico, il consigliere regionale della Lega Nord Giangiacomo Longoni e tecnici dell'Arpa, della direzione generale per la tutela ambientale di Regione Lombardia e un gruppo di cittadini delle varie associazioni che operano sul fiume.

A snocciolare i dati due ricercatrici dell'Arpa di Varese le quali hanno disegnato un presente nero per il fiume e uno stato di salute che negli ultimi sette anni (l'ultimo studio era del 2004) che non accenna a dare segni di miglioramento. Valeria Marchesi ha consigliato di agire sugli impianti di depurazione per abbattere le quantità di fosforo e azoto presenti nelle acque. Per ottenere un risultato significativo vanno adeguati i depuratori di Varese e Cairate, più vecchi rispetto a quelli di Gornate Olona e Olgiate che danno risultati migliori. Anche l'impianto di fitodeputazione che si sta realizzando a Gorla Maggiore, quando sarà funzionante, darà un contributo prezioso.

Teresa Cazzaniga, direttrice del dipartimento Arpa di Varese ha sottolineato come i monitoraggi e i controlli da parte di Arpa vengano fatti tutto l'anno. Da questi controlli ne deriva l'indice di funzionalità fluviale(che comprende diversi parametri come lo stato delle rive, la qualità dell'acqua, l'ecosistema complessivo). Questo indice è scadente in quasi tutta l'asta del fiume ad eccezione della sola sorgente. Nel 2010 è complessivamente peggiorata, in maniera ulteriore, la qualità.

La Cazzaniga ha chiarito, dopo le polemiche sul mancato rilascio dei dati agli organi di informazione ai cittadini, come funziona l'iter di Arpa: «In seguito a segnalazioni Arpa esegue accertamenti e manda i dati agli enti competenti che poi devono intervenire». Subito dopo ha evidenziato le criticità dalla sorgente fino al confine con la provincia di Milano: «A Induno Olona c'è un problema di reflui fognari che entrano nel fiume, di recente è stata fatta la pulizia straordinaria dello sfioratore ma non basta. In zona Cairate c'è un problema di odori a causa del trattamento di liquidi e palabili industriali. Nel 2010 sono stati fatti interventi per migliorare il depuratore industriale e l'impianto con discreti risultati. A Fagnano lo sfioratore comunale e lo scarico di un'azienda creano schiume a base di tensioattivi. Sono stati fatti controlli anche a Olgiate Olona, a monte e a valle del depuratore dove c'è un'azienda particolarmente impattante per gli odori. Sono state individuate possibili soluzioni per risolvere il problema». Nonostante l'entarta in regime del depuratore di Gornate Olona e relativi allacci della rete fognaria, restano problemi di reflui fognari, di insufficiente separazione delle acque bianche e nere oltre ai noti problemi con singole aziende che scaricano nel fiume. Disguidi del funzionamento sono stati riscontrati in tutti i depuratori in particolare per quanto riguarda la disinfezione degli scarichi. Sotto accusa il depuratore di Varese, per problemi di vetustà.

Per sindaci, amministratori e politici non si è trattato di buone notizie. Servono investimenti importanti che il consigliere Longoni (che non ha perso l'occasione per attaccare i napoletani "questi sindaci non vivono a Napoli") ha individuato nei fondi Fas oppure tramite l'Ato la possibiltà di reperire risorse. Secondo l'assessore all'ambiente di Gorla Minore Chiavarini è necessario aumentare le tariffe dell'acqua mentre l'assessore provinciale Marsico ha annunciato che è il momento di fare e trovare le risorse per risolvere le criticità elencate da Arpa. Il 13 luglio l'assessore all'ambiente di Regione Lombardia ha invitato i sindaci a partecipare ad un primo tavolo per stilare un cronoprogramma degli interventi. Non c'è più tempo, l'Olona sta morendo. Eppure non siamo a Napoli.

28/06/2011
o.m. orlando.mastrillo@varesenews.it

VareseNews - «L'Olona è un fiume in pessimo stato»