lunedì 25 novembre 2013

365giorni contro la violenza

Giuseppe Marazzini
25.11.2013

Illasi: dicembre 1976. Durante gli scioperi nella fabbrica di tomaie del paese, dove lavorano prevalentemente donne, il padrone, Dieter Walter, ne prende due per il collo, mandandole all’ospedale. Una ragazza resta in coma per cinque giorni. Il caso è talmente eclatante da diventare di dominio pubblico. L’Unità attraverso gli spezzoni del processo e le interviste alle protagoniste, insieme agli stralci dei consigli di fabbrica, ricostruisce l’avvenimento e le discussioni che ne derivarono.
All’interno del sindacato si apre il dibattito e le posizioni degli uomini sono molto chiare: il caso del tomaificio Illasi non è un esempio di violenza sulle donne, ma di violenza contro i lavoratori da parte del piccolo padronato veronese. 
La donna che cerca di ribattere viene bruscamente azzittita.
L’Unità solleva il problema delle differenze di genere, della questione femminile e della percezione dei problemi delle donne sul posto di lavoro.
E’ un documento importante che racconta quello che è dietro al gesto folle del padrone, ovvero una realtà fatta di violenza quotidiana, di insulti, minacce e soprusi a cui le lavoratrici erano sottoposte.

venerdì 22 novembre 2013

Presentazione del libro "Il silenzio degli operai" di Massimo Daviddi

Giuseppe Marazzini
22.11.2013

Mercoledì 27 novembre 2013 alle ore 21.00
presso la sala ACP (sopra il Ristorante la Meridiana), Balerna (TI)
La presentazione del libro
Il silenzio degli operai, edizioni ‘La vita felice, Milano, 2012 ‘
di Massimo Daviddi
Con Massimo Daviddi e Fabiano Alborghetti – poeta e scrittore
La poesia, è (in)utile?
Sono stato invitato dall’Associazione Cultura Popolare di Balerna, (ACP) a dire qualcosa sul mio ultimo testo, Il silenzio degli operai. Mi soffermo allora, su qualche aspetto della scrittura poetica. Nel contesto attuale, dove molto è misurato dal grado di competitività e dal ritorno immediato - se faccio qualcosa, devo averne utilità tangibile, un profitto - la poesia rappresenta quanto di più inutile esista, ancor più della filosofia e della storia. Ma questa inutilità è preziosa perché incoraggia a guardare il mondo con occhi diversi, a pensare che esistano relazioni aperte all’incontro e al dialogo, alla possibilità di essere e non solo ricavare, ottenere, (di avere, direbbe Erich Fromm). Dunque, l’utilità della poesia sta proprio nei suoi fondamenti, accompagnare uomini e donne intorno alla navigazione terrena tenendo insieme le cose, cercando connessioni, punti di contatto tra noi, la natura, il cosmo. Ancora;chi scrive senza guardarsi come poeta ‘apriori ‘,sa che l’animus della scrittura è dato da una sensibile aderenza alla realtà, alle cose che ci circondano: la casa, l’albero in giardino, una panchina che amiamo e che, magari, da un giorno all’altro non troviamo più. Si avvicinano temi complessi,partendo dalla nostra geografia umana, ascoltando i racconti che arrivano dal vicino, osservando il paesaggio: avendo compassione verso chi è posto di fronte a prove difficili, a volte estreme, sapendo stare con, senza altri fini e scopi. Il linguaggio poetico decostruisce per ricostruire, non fa sconti, è calato nella realtà per intercettare quanto nella distrazione del vivere è, diciamolo con Fernando Pessoa, ‘una sola moltitudine’, nominando fatti, cose, persone, da vie laterali, discoste e improvvise.
Massimo Daviddi












Che significato possiamo o dobbiamo attribuire a questo titolo Silenzio degli operai?
Il silenzio degli operai vuol dire in qualche modo soffermarsi sulla parte del testo che maggiormente alimenta un mio modo di sentire la vita, coniugandola al presente. Sono cresciuto in un cortile di Milano, circonvallazione anni ’60, un tempo unico, caotico, ricco di umanità e anche di piccole violenze, di stenti e generosità. Osservavo molto, dal mio balcone al settimo piano; ricordo le macchine in fila, dopo la partita a San Siro e lo stadio, dove andavo da piccolo per vedere l’Inter, con mio padre. Rivedo le tute bluastre degli operai che andavano nelle fabbriche con biciclette, vespe, lambrette; i muratori, poco prima di lavorare nel cantiere, al bar per un bicchiere di marsala, d’inverno. Gli inseguimenti tra un cortile e l’altro, i bambini veneti, siciliani; la lingua viva, popolare, un’arena di accenti, detti, null’altro che il pallone, i giochi come nascondino e bandiera, le urla delle madri per il rientro. Questo non esiste più; non esiste là, dov’era, e allo stesso tempo non esisto io, dov’ero: sono straniero in questa Milano che amo sempre, ma la reinvento o semplicemente scorro nelle vie, fermandomi nei pochi locali dove mi sento a casa. Oggi – ed è la coniugazione al tempo che viviamo – la società nega l’esistenza degli operai o quando ne parla, sono sempre visti come sopravvissuti in un mondo che non sa cosa farne. Fino alla tragedia della Thyssen, che ricordo nell’ultimo testo della sezione.

da "Il silenzio degli operai" di Massimo Daviddi

Esistenza degli oggetti

Non esiste disparità tra gli oggetti,
sono primariamente spazio
dentro una porzione di luce nella casa,
diventano l’indicatore molteplice dei colori
la loro persistenza gravita sul nulla,
così quando si cucina o si studia,
così quando decifrare il tempo
sa di rimpiattino, nulla di serio,
tutto di incompiuto.
Dov’era ad esempio la luce
dentro il semicerchio?
Come finiva in fondo alla piastrella?

certe volte sembra che 
le cose vogliano bene alle cose.  
Tiziano Rossi

mercoledì 13 novembre 2013

BERTI’, IL MAGO DEL MARTEDI’

di Giuseppe Marazzini
13.11.2013

Ormai anche i sassi lo sanno, il consigliere Berti è stato folgorato sulla via di palazzo Malinverni e nell’ultimo consiglio comunale ha dato prova della sua conversione.

Fruendo dello spazio dedicato alle comunicazioni all’inizio della seduta di consiglio, il consigliere M5S Berti ha recitato una deprimente pantomima sulla inesistente differenza delle politiche e su quanto sia difficile governare una città raggiungendo lo scopo in realtà di fare una gran peana all’attuale giunta Centinaio.

Da “…a casa tutti” a “..comprendo e vi sostengo”  il cambio di rotta è tale che ci saranno non pochi problemi di comprensioni con e tra i suoi sostenitori.

Forse questa conversione  è dovuta all’immagine ormai offuscata di leader del M5S legnanese. Altri concorrenti sono saliti sul podio del populismo che utilizzano e strumentalizzano temi forti del governo della città per cercare di mettere in croce tutte le forze politiche. 

E’ sotto gli occhi di tutti, l’opposizione del M5S cittadina è una finta opposizione e anche il tentativo di fare delle diverse opinioni politiche un “potpourri” per nascondere il proprio non sapere fare è una dimostrazione che l’opposizione del M5S a Legnano è una invenzione politica.

Molti anni fa c’era una trasmissione televisiva intitolata “Zurlì il mago del giovedì”. Se il consigliere Berti , anzi Bertì, vuole fare il mago del martedì  liberissimo di farlo, ma ci avverta prima così decidiamo se cambiare canale oppure no.


























DOPO LA BRUCIATURA, LA STIZZA DEL MAGO BERTI’ ...
Caro Giuseppe, puoi cambiare canale quando vuoi, figurati quanto devo soffrire io nell'ascoltare le tue interminabili fregnacce da politico navigato. Ti vorrei sindaco con una giunta di fenomeni che rubano sempre le prime pagine... forza, proponetevi, proponiti,vinci ste elezioni e amministra la città.
Sei in consiglio comunale perché la Lega ha sbagliato a fare i conti, altrimenti saresti rimasto sulle comode poltroncine blu del parterre insieme ai tuoi 4 amichetti... Lascia fare la mia parte, se i miei elettori non saranno contenti, alla prossima tornata mi cacceranno a casa, o mi caccerò a casa da solo...Cordialità
Daniele

Thu, 14 Nov 2013 21:33:20 +0000

venerdì 8 novembre 2013

UNA RAGIONE IN PIU' PER DIRE NO ALLA CONTINUA CEMENTIFICAZIONE DEL SUOLO

di Giuseppe Marazzini
8.11.2013



Vi consigliamo la visione di questa interessante intervista a Paolo Pileri, docente di pianificazione territoriale e ambientale al Politecnico di Milano (DIAP), che spiega il connubio tra consumo di suolo e diminuzione della capacità alimentare delle regioni italiane che cementificano di più. Termina con un invito: quello della copianificazione tra i comuni, soprattutto piccoli, per limitare la frammentazione.
 
(Intervista di Maurizio Bongioanni)    17 settembre 2013

Salviamo il Paesaggio difendiamo i territori 
www.salviamoilpaesaggio.it 

mercoledì 6 novembre 2013

Legnano, convenzione sullo stadio comunale "Mari" L'interrogazione di Sinistra Legnanese

di Giuseppe Marazzini
06.11.2013

Qui sotto riportato, il testo dell'interrogazione di Sinistra Legnanese, che verrà discussa nel prossimo consiglio comunale di martedì 12 novembre 2013. L'interrogazione riguarda la convenzione che la giunta Centinaio, con propria delibera, ha stipulato con la società Asd Legnano Calcio per l'utilizzo dello stadio comunale "Mari" per tre anni a titolo gratuito, oltre ad altre agevolazioni. Di seguito sullo scottante argomento due articoli di stampa de La Prealpina e de Il Giorno.

Alla c.a. del Presidente del Consiglio Comunale
e degli Assessorati competenti

Oggetto: interrogazione in merito alla concessione in uso dell’impianto sportivo di via Pisacane (stadio Mari).

Premesso che

La giunta comunale, con delibera del 21.10 c.a. n°112, ha stipulato una convenzione con l’Ass. Legnano Calcio 1913 con la quale concede la gestione in esclusiva dello stadio Mari fino per tre annualità e fino al 31/7/2016.

La giunta ha deciso di riconoscere a favore della stessa associazione un contributo economico per tutta la durata della convenzione  che per il 2013 è pari a 12mila euro  (se quota confermata = 36 mila euro complessivi ).

La giunta ha altresì deciso di non esigere alcun affitto per l’utilizzo dello stadio e dello spazio ad uso bar in via esclusiva.

L’interrogante rileva che:

nella delibera non si coglie l’urgenza della convenzione con una pur meritoria associazione prima di aver votato il bilancio di previsione, essendo l’attività primaria dell’associazione non attinente ad un servizio pubblico;

che il mancato introito di un canone annuo di affitto, in misura anche modesta, non aderisce ai principi della buona amministrazione nella gestione del bene pubblico;

l’operare della giunta così facendo genera un costo e non un risparmio delle risorse economico-finanziarie del comune,

la giunta di fatto rinuncia alla valorizzazione di un bene di proprietà pubblica nell’interesse di un soggetto privato;

L’interrogante chiede all’amministrazione se la delibera e relativo allegato è stata sottoposta a parere della Corte dei Conti.

Sinistra Legnanese
Giuseppe Marazzini

Legnano, 4.11.2013 

La Prealpina - martedì 5 novembre 2013 pag1
Stadio, bufera sulla convenzione 
L'impianto per tre anni gratis al Legnano Calcio. La Sinistra chiama la Corte dei Conti

LEGNANO - La polemica stavolta riguarda lo stadio comunale "Mari". Ristrutturato nei mesi scorsi a spese dell'amministrazione comunale per garantirne l'agibilità (gli interventi sono costati in totale 120 mila euro), la struttura è stata affidata per tre anni in via esclusiva all'Asd Legnano Calcio, di fatto gratis. Non solo: la società lilla avrà pure un contributo annuale quantificato per il 2013 in 12 mila euro. Certo, il Legnano (la cui prima squadra milita ora in Eccellenza) avrà la sua parte di oneri: custodia e vigilanza delle strutture, manutenzione ordinaria di tutto il complesso, pulizie e pagamento delle utenze. Però a conti fatti i dirigenti della società possono ritenersi soddisfatti. Tanto più che la convenzione (firmata lo scorso 21 ottobre e immediatamente eseguibile) gli concede anche la gestione del bar e del chiosco esterno con possibilità di affidamento a terzi.

Come dire: cosa pretendere di più? Il provvedimento però è già finito nel mirino dell'opposizione e in particolare della Sinistra Legnanese che tramite il consigliere Giuseppe Marazzini ieri mattina ha protocollato un'interrogazione e minaccia anche un esposto alla Corte dei Conti. A suo dire, infatti, la convenzione sarebbe nettamente sfavorevole all'ente pubblico che, oltre a concedere impianto e bar all' Asd Legnano Calcio senza alcun affitto, darà anche un contributo annuale. «Nella delibera - sostiene Marazzini - non si coglie l'urgenza della convenzione con una pur meritoria associazione prima di aver votato il bilancio di previsione, essendo l'attività primaria dell'associazione non attinente a un servizio pubblico. Inoltre il mancato introito di un canone annuo di affitto, in misura anche modesta, non aderisce ai principi della buona amministrazione nella gestione del bene pubblico: così facendo l'operare della giunta genera un costo e non un risparmio delle risorse economico-finanziarie del Comune». 

«La giunta - conclude Marazzini - di fatto rinuncia alla valorizzazione di un bene di proprietà pubblica nell'interesse di un soggetto privato». Da qui l'intenzione di chiedere una verifica alla Corte dei Conti. Da parte sua la giunta di centro-sinistra nella delibera motiva la scelta con almeno tre considerazioni: la squadra lilla, anche se con diverse denominazioni, esiste da 100 anni ed è stata elemento di spicco nel panorama sportivo locale e nazionale; lo stadio non è incluso nell'elenco delle strutture affidate all'Associazione delle Società Sportive Legnanesi e "pertanto il suo uso da parte di associazioni non è disciplinato da alcun atto"; la legge regionale 27 del 14 dicembre 2006 prevede che "gli enti pubblici territoriali che non intendano gestire direttamente i propri impianti sportivi ne affidano in via preferenziale la gestione a società e associazioni sportive dilettantistiche". E c'è un precedente a Cislago: anche qui le forze di opposizione avevano contestato, tramite la Corte dei Conti regionale, la concessione di un contributo alla locale squadra di calcio, il Cistellum, e in primo grado avevano avuto ragione. Il verdetto è tuttavia stato ribaltato dalla Corte dei Conti di Stato.
Luca Nazari


Il Giorno Legnano - mercoledì 6 novembre 2013 pag4
Stadio gratis e contributi: la convenzione con i lilla accende il dibattito in città
Interrogazione del consigliere Giuseppe Marazzini 

«IL COMITATO Agorà è sconcertato dal fatto che la Giunta abbia concesso non solo a titolo gratuito l'utilizzo dello stadio Mari ad una società sportiva privata, ma che abbia elargito anche sovvenzione di 12mila euro annui». Scoppia così la polemica sulla nuova convenzione sottoscritta fra Asd Legnano e il Comune. Una polemica sollevata dal comitato che protesta contro il caro mense e che adesso fa le "pulci" al bilancio comunale. «La Giunta ha appena stanziato 120mila euro per la messa a norma di questa struttura. Perché la vecchia società pagava al comune 60mila euro all'anno di affitto e questa ne riceve oltre il titolo gratuito anche un contributo?» chiede Olindo Torraca, leader del comitato Agorà. Ch. S.

di CHRISTIAN SORMANI
Legnano

UN INTERROGAZIONE in merito alla concessione in uso dello stadio Giovanni Mari. Giuseppe Marazzini, consigliere comunale della "Sinistra Legnanese" vuole vederci chiaro nei riguardi della delibera del 21 ottobre con la quale la Giunta ha stipulato una convenzione con l'Asd Legnano in cui concede la gestione in esclusiva dello storico stadio di via Pisacane alla società del presidente Nicolò Zanda fino al 31 luglio del 2016. «Voglio far luce anche sul contributo economico che la stessa associazione riceverà dal Comune - spiega Marazzini -, ovvero 12mila euro all'anno. Una quota  che, se confermata, significa 36mila euro complessivamente. Oltre a questo, la Giunta in tempi difficili come questi ha deciso di non esigere alcun affitto per l'utilizzo dello stadio e del bar concesso in via esclusiva». Secondo Marazzini, nella delibera non si coglie l'urgenza della convenzione stessa, prima di aver votato il bilancio di previsione, essendo l'attività primaria dell'associazione non attinente ad un servizio pubblico: «Prima avrebbero dovuto quantomeno aspettare il bilancio di previsione. Non c'era alcuna urgenza, ma quello che emerge adesso è che il mancato introito di un canone annuo di affitto non aderisce certo ai principi della buona amministrazione nella gestione del bene pubblico.

La Giunta in questo modo genera un costo e non un risparmio delle risorse economico-finanziarie del Comune e rinuncia alla valorizzazione di un bene di proprietà pubblica nell'interesse di un soggetto privato». Poi una precisazione: «Vogliamo chiedere se questa delibera è stata sottoposta al parere della Corte dei Conti. In caso contrario, lo faremo noi». TACE INVECE per ora l'assessore allo sport Cusumano che, interpellato più volte per fare chiarezza sulla vicenda della convenzione per la gestione del Mari, per correttezza istituzionale: «Non ritengo opportuno anticipare concetti che dovrò esporre in Consiglio comunale». Consiglio che si svolgerà martedì della prossima settimana. Sceglie di non sbilanciarsi in modo particolare neppure l'Asd Legnano, anche se quel che è certo è che l'accordo con il Comune dovrebbe essere realtà.

Da via Palermo, la società respinge ai mittenti tutte le accuse sottolineando che l'assegnazione dello stadio Mari ai lilla è avvenuta per due ordini di motivi: storico e di ordine pubblico. Sarebbe infatti stata la questura a stabilire che il campo Pino Cozzi, già assegnato al Legnano, non avrebbe potuto ospitare così tanti tifosi. Inoltre, la squadra lilla ha sempre giocato allo stadio Mari. La convenzione prevederebbe, inoltre, che i contributi economici dati dal Comune alla società servano per il rifacimento del manto erboso dopo la corsa del Palio, il cui costo sarebbe di circa 30mila euro l'anno. Che si accollerebbe il Legnano.