28.02.2014
La Prealpina – venerdì 28 febbraio 2014 pag42
AREA INDUSTRIALE O PARCO AGRICOLO?
Al via la revisione del Pgt. Ferrè: «Scelte delicate»
LEGNANO - Scade oggi il termine per presentare in municipio
suggerimenti e proposte per la revisione
del Piano di governo del territorio (Pgt), procedura che la giunta ha
avviato contestualmente all'approvazione del bilancio di previsione 2013. I tempi
del programma si annunciano lunghi: circa un anno e mezzo per l'adozione più
altri sei mesi per l'approvazione definitiva. Insomma, la giunta Centinaio si
gioca su questa partita buona parte del mandato. E già da ora le pressioni sono
tante. In realtà la revisione del Pgt figurava da subito nel programma per dare
maggior "sostenibilità" alla pianificazione urbanistica visto che la
città ha pressoché raggiunto il 70 per cento del consumo di suolo. Tra i punti
centrali il riesame degli ambiti di trasformazione e soprattutto il nodo
dell'area industriale al confine con Villa Cortese e Dairago che la precedente
amministrazione aveva esteso a 280 mila
metri quadrati. Ma i tempi sono cambiati e quella previsione sembra ora
azzardata. Però l'assessore al Territorio Antonio
Ferrè preferisce ugualmente andare con i piedi di piombo: «Il tema è molto
delicato e dovremo fare valutazioni molto attente. Sicuramente il comparto è da
ripensare, ma al momento è presto per dire cosa si potrà fare».
Ferrè non usa dunque la parola "cancellazione", ma aggiunge che l'altro tema nell'agenda della revisione del Pgt è l'estensione del parco Alto Milanese a sud di via Novara. Anche qui, tuttavia, non c'è ancora nulla di preciso visto che se ne parla da anni ma nulla si è ancora mosso. Chi si è preso la briga di mettere invece nero su bianco una proposta concreta è un gruppo di cinque cittadini più o meno legati a varie forze politiche (Giuseppe Marazzini, Chantal Leoni, Luciano Barracco, Lucia Bertolini e Vincenzo Tesoro). L'idea è semplice e al tempo stesso radicale: cancellare quell'area industriale e al suo posto creare un parco agricolo "Ovest Legnano". «C'è l'urgenza - scrivono nel documento che è stato protocollato ieri mattina - di tutelare il suolo rimasto libero, in particolare quello agricolo, anche alla luce dei nuovi orientamenti legislativi maturati in seno al Parlamento e nel Governo.
Il comparto da tempo orientato a fini industriali non ha trovato attuazione in primo luogo a causa dell'inadeguatezza della rate infrastrutturale, e in secondo luogo per la mancanza di un serio e concreto piano industriale». «La costituzione del parco agricolo "Ovest Legnano", - aggiungono - inteso come proseguimento e ampliamento del Parco Alto Milanese, può offrire, anche con il sostegno pubblico, nuove opportunità per l'insediamento di aziende agricole per la vendita diretta al pubblico, per attività agrituristiche e didattiche. La sua costituzione sarebbe inoltre d'impulso alla valorizzazione dei terreni agricoli dei Comuni confinanti e permetterebbe sinergie con il Parco del Ticino».
I cinque promotori ricordano anche che la salvaguardia del suolo per destinarlo all'agricoltura è uno dei temi di Expo 2015: «L'Italia è un paese che ha perso l'autosufficienza alimentare proprio in ragione di una progressiva diminuzione delle aree agricole a favore della "metropolizzazione"». Consumo di suolo e ampliamento del Parco Alto Milanese sono peraltro argomenti che anche la Consulta Oltrestazione ha messo al centro delle proprie proposte sempre per la revisione del Pgt.
Ferrè non usa dunque la parola "cancellazione", ma aggiunge che l'altro tema nell'agenda della revisione del Pgt è l'estensione del parco Alto Milanese a sud di via Novara. Anche qui, tuttavia, non c'è ancora nulla di preciso visto che se ne parla da anni ma nulla si è ancora mosso. Chi si è preso la briga di mettere invece nero su bianco una proposta concreta è un gruppo di cinque cittadini più o meno legati a varie forze politiche (Giuseppe Marazzini, Chantal Leoni, Luciano Barracco, Lucia Bertolini e Vincenzo Tesoro). L'idea è semplice e al tempo stesso radicale: cancellare quell'area industriale e al suo posto creare un parco agricolo "Ovest Legnano". «C'è l'urgenza - scrivono nel documento che è stato protocollato ieri mattina - di tutelare il suolo rimasto libero, in particolare quello agricolo, anche alla luce dei nuovi orientamenti legislativi maturati in seno al Parlamento e nel Governo.
Il comparto da tempo orientato a fini industriali non ha trovato attuazione in primo luogo a causa dell'inadeguatezza della rate infrastrutturale, e in secondo luogo per la mancanza di un serio e concreto piano industriale». «La costituzione del parco agricolo "Ovest Legnano", - aggiungono - inteso come proseguimento e ampliamento del Parco Alto Milanese, può offrire, anche con il sostegno pubblico, nuove opportunità per l'insediamento di aziende agricole per la vendita diretta al pubblico, per attività agrituristiche e didattiche. La sua costituzione sarebbe inoltre d'impulso alla valorizzazione dei terreni agricoli dei Comuni confinanti e permetterebbe sinergie con il Parco del Ticino».
I cinque promotori ricordano anche che la salvaguardia del suolo per destinarlo all'agricoltura è uno dei temi di Expo 2015: «L'Italia è un paese che ha perso l'autosufficienza alimentare proprio in ragione di una progressiva diminuzione delle aree agricole a favore della "metropolizzazione"». Consumo di suolo e ampliamento del Parco Alto Milanese sono peraltro argomenti che anche la Consulta Oltrestazione ha messo al centro delle proprie proposte sempre per la revisione del Pgt.
Luca Nazari
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