giovedì 6 febbraio 2014

Reazioni dell’amministrazione Centinaio alla sospensione del lavoro straordinario dei dipendenti di AEMME Linea Ambiente e all’emendamento riguardante la chiusura entro il 2025 dell’inceneritore ACCAM.

Giuseppe Marazzini
06.02.2014

Raccolta rifiuti: «No al crumiraggio esterno» 

LEGNANO - «E' un errore gravissimo ricorrere, tramite subappalto, a un'altra società per togliere dalle strade i sacchi dei rifiuti in seguito al blocco degli straordinari dei lavoratori di Amga. L'amministrazione di Legnano e gli altri Comuni soci non si possono sottrarre a questa responsabilità. Per cui chiedo che si sospenda immediatamente questa procedura e invito la giunta a telefonare al presidente del Cda di Amga dicendo che da domani si può riprendere la trattativa». Così Giuseppe Marazzini che l'altra sera è stato nuovamente protagonista con un'interrogazione sulla vertenza sindacale dei dipendenti di Aemme Linea Ambiente che da sabato stanno bloccando gli straordinari. «La società - ha sottolineato da parte sua la Rsu in un volantino che è stato diffuso proprio in occasione dell'assemblea civica - sta procedendo in modo sanzionabile per comportamento antisindacale e sta cercando di vanificare illegittimamente le iniziative a sostegno della vertenza». Nell'occhio del ciclone il fatto che il servizio di raccolta rifiuti a Magnago sia stato affidato a una società privata: «Quest'atto conferma quanto da noi denunciato: è l'azienda che non vuole trovare soluzioni mediate, ma "farla pagare agli operai". Chiediamo agli amministratori locali e alle forze politiche d'intervenire affinché l'azienda cessi questo atto di "crumiraggio esterno" che rischia d'inasprire le relazioni e allontanare possibili soluzioni». Il vicesindaco Luminari, rispondendo all' interrogazione, aveva peraltro fatto il punto della situazione assicurando il rientro di tutte le esternalizzazioni e ammettendo indirettamente anche qualche problema sulla manutenzione dei mezzi.
l.naz.
La Prealpina – giovedì 6 febbraio 2014 pag. 37


«Chiudete Accam entro il 2025»
Sinistra e centrodestra contro il progetto di revamping dell'inceneritore. Polemica sul piano di Amga

LEGNANO - «Prevedere la chiusura dell'attuale impianto di incenerimento di Accam entro il 2025, sostituendolo con tecnologie adeguate e appropriata al rispetto integrale dell'ambiente e della salute delle persone nonché lo studio di un piano energetico per l'utilizzo di energie alternative e pulite». E' la proposta decisamente forte che Giuseppe Marazzini (Sinistra Legnanese) ha lanciato l'altra sera in consiglio comunale attraverso un emendamento agli in-dirizzi operativi del gruppo Amga (approvati con 12 voti favorevoli. 6 contrari e un astenuto). L'idea è stata respinta dalla maggioranza di centrosinistra, ma ha incassato il parere favorevole anche di Movimento Cinque Stelle, Nuovo Centrodestra, Unione Italiana, mentre si è astenuto Munafò di Pdl-Forza Italia. La questione è del resto delicata al punto che lo stesso sindaco di Busto Arsizio Gigi Farioli, l'altro giorno ha chiesto di bloccare momentaneamente le autorizzazioni al revamping in attesa di chiarimenti complessivi sul progetto in ambito locale e regionale. Marazzini, che da anni studia la vicenda, è da parte sua giunto alla conclusione che l'operazione sarebbe assai poco conveniente, sia dal punto economico che da quello ambientale, e per questo ha proposto di scrivere una data certa per la chiusura dell'attuale inceneritore. Una proposta che sulla sponda del centrodestra legnanese e dei grillini ha subito trovato terreno favorevole. Il piano industriale di Amga ha peraltro tenuto banco anche per ragioni di forma. Gianbattista Fratus (Lega Nord) ha evidenziato che il documento sembrava anticipare gli indirizzi del Consiglio comunale e che il relativo ordine del giorno contenesse errori tali da generare confusione. Dopo 45 minuti di dibattito, dopo una riunione tra i capigruppo e dopo l'annuncio da parte di Munafò di un ricorso, le dichiarazioni e il voto, E sempre in tema di Amga da segnalare che in apertura di seduta Rosaria Rotondi del Pd era tornata sulla vicenda delle bollette per le lampade votive del cimitero chiedendo che il Comune fornisca consulenza legale ai cittadini circa il pagamento degli 8 anni di arretrati del servizio: 5 o 10 anni il termine della prescrizione? Secondo Rotondi bisogna comunque tutelare i diritti dei consumatori.
Luca Nazari
La Prealpina – giovedì 6 febbraio 2014 pag. 37

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