Crespi, Forte e Marazzini, esponenti delle minoranze consiliari, sottolineano gli aspetti problematici dell’amministrazione locale. Dopo le vacanze il dibattito politico potrebbe concentrarsi su alcuni nodi prioritari, dall’urbanistica alla qualità della vita.
Tempo di vacanze, tempo di bilanci. Cosa funziona e cosa non va in città? Quali sono le priorità amministrative da affrontare subito dopo la pausa estiva? Polis Legnano ha voluto fare “un giro di consultazioni” tra alcuni esponenti delle minoranze consiliari; nel prossimo numero la parola spetterà alla maggioranza. Ecco il parere di Salvatore Forte (Pd), Franco Crespi (Insieme per Legnano) e Giuseppe Marazzini (Sinistra ed ecologisti legnanesi). Emergono talune questioni ricorrenti da affrontare: Pgt e urbanistica; i costi sempre più elevati del vivere in città (rette, tariffe, parcheggi); i servizi sociali; la scarsa partecipazione.
La Legnano che verrà. L’elaborazione del Pgt dovrebbe rappresentare un terreno di dibattito, che si annuncia aspro, nel prossimo autunno/inverno. Salvatore Forte precisa: «Da esso dipenderà cosa sarà Legnano nei prossimi 20 anni; da esso dipenderà la viabilità (stiamo cercando di capire cosa succede al traffico in centro dopo la rivoluzione di Corso Italia, l’apertura della Galleria Cantoni e il nuovo regolamento della sosta); da esso dipenderà l’uso o l’abuso della zona del vecchio ospedale; da esso dipenderà lo stop alla cementificazione eccessiva (penso al prossimo intervento sull’area Bernocchi)».
Anche Insieme per Legnano punta la sua attenzione sul tema urbanistico. Franco Crespi conferma: «Per i prossimi mesi gli argomenti che l’amministrazione comunale dovrà affrontare sono soprattutto due: il Pgt e la destinazione del vecchio ospedale. Su questi argomenti ricordiamo prima di tutto che stiamo parlando di questioni strettamente legate fra di loro, che rappresentano due grandi occasioni per il futuro di Legnano. Col Pgt proponiamo che si provveda a limitare la costruzione di nuove case, a mettere a disposizione dell’housing sociale quelle invendute con accordi con i proprietari, a rilanciare le attività produttive, a elaborare un piano dei servizi e quello della viabilità». Tutto ciò «per rimediare ai difetti di una città troppo abitata, con troppo traffico e un inquinamento troppo elevato. Una città che è anche carente di servizi».
Sull’area del vecchio ospedale Crespi afferma: «Proponiamo che si colga l’occasione per venire incontro alle esigenze di assistenza alla cronicità sempre più evidente sul nostro territorio, dare una nuova sede all’AsI, attivare servizi poliambulatoriali e socio-assistenziali complementari alla degenza, realizzare strutture formative nell’area sanitaria e sociale e servizi ai parenti dei degenti, come ristorazione e albergo».
Chi comanda in città. Parte da una notizia «apparentemente poco rilevante» Giuseppe Marazzini. «In vista delle “passeggiate nei quartieri” che sono state promosse dalla Giunta per toccare con mano la realtà legnanese prima delle decisioni riguardanti il Piano territoriale, le contrade saranno le prime a “visitare” la città assieme alle parti politiche e alle consulte territoriali». Ovvero «esse sono state elevate a ruolo di conoscitori del territorio, stando alle premesse dell’assessore all’Urbanistica. È chiaro che le contrade possono partecipare a momenti come questi, pur non avendo specifiche credenziali in merito. Ma devono partecipare anche comitati di quartiere, associazioni di volontariato, soggetti portatori di interessi fra quelli che da anni hanno reale attenzione al territorio. Questi invece saranno (forse) sentiti in un secondo momento e ciò lascia perplessi sulla oggettività del documento di piano e sulle modalità di procedere della Giunta».
Al di là delle questioni metodologiche, secondo Marazzini la preparazione del documento di piano «non farà che rappresentare lo stato di fatto dell’urbanizzazione di Legnano». A suo avviso, essendo il territorio già «pesantemente segnato da quanto realizzato sinora» e dovendo “piegare il capo” a piani integrati o accordi di programma «quali ad esempio l’iper nell’Oltrestazione e l’area del vecchio ospedale» ci sarà poco margine di manovra. «Ciò lascia pensare a una programmazione depotenziata e con pochi spazi per la partecipazione che abbia la possibilità di incidere sui cambiamenti futuri della città».
Il Pgt è «condizionato dalla volontà degli operatori economici. Facciamo ancora l’esempio dell’iper: se il piano integrato di intervento che oggi riguarda via Liguria si realizza, allora si valorizzerà, come da accordi, viale Sabotino, si faranno la tangenziale di collegamento via Novara—Sp12 e altre opere collaterali; altrimenti tali opere non potranno essere realizzate. Questa è la dimostrazione di come si sono ribaltati i ruoli: non è più il Comune che ha “il pallino in mano”, ma tutto è demandato alla volontà e all’iniziativa dell’operatore economico o commerciale».
Marazzini sottolinea che il sindaco Vitali e l’assessore all’Urbanistica Fratus «avevano affermato in un incontro pubblico nel quartiere San Paolo di essere contrari al progetto-lper, ma nello stesso tempo si infilano in una strada senza uscita».
Le mani nelle tasche. Afferma Salvatore Forte: «Nell’ultimo Consiglio comunale la maggioranza ha approvato la nuova disciplina della sosta aumentando le tariffe orarie fino al 50 per cento in più e allungando il tempo a pagamento fino alle 24 ore al giorno. Andare al cinema costerà più caro, dovendo aggiungere al prezzo del biglietto quello della sosta, così come costerà di più un gelato consumato di sera, o anche andare alle messe domenicali nelle chiese del centro.
Questa nuova tassazione si aggiunge al fatto che quest’anno le famiglie che mandano i bambini ai centri estivi stanno pagando molto di più di quello che pagavano negli scorsi anni e che gli ambulanti si sono visti raddoppiare la tassa di occupazione del suolo pubblico. Potrei continuare su questa strada... Il nostro è un dissenso totale a una politica che da una parte, a mo’ di spot, dice che non mette le mani nelle tasche dei legnanesi, ma che dall’altra invece le mette eccome, colpendo al solito le fasce meno abbienti». Ma il dissenso basta? «Tutt’altro — replica l’esponente del Partito democratico —. Il dissenso non è sufficiente, lo sforzo nostro deve essere quello di incidere nei meccanismi decisionali per far sì che anche le ragioni di una minoranza ancora abbastanza ampia possano trovare tempo e modi di espressione».
Il problema della mobilità. Sul tema della mobilità torna Giuseppe Marazzini, richiamando la necessità di programmare. Si sofferma sul problema del traffico entro e fuori i confini cittadini: «Per i collegamenti tra i comuni occorre una programmazione di area vasta, che comprenda Legnano, i paesi circonvicini, il basso Varesotto, agendo sia sul versante delle infrastrutture, della rete stradale ma più ancora sui collegamenti mediante mezzi pubblici. Bus efficienti e metro leggero possono essere realizzati solo grazie a un accordo ampio, che miri a rendere più snello il traffico e più vivibile la nostra e le città vicine».
La riflessione sui mezzi pubblici vale anche per la mobilità interna alla città, che si complicherà alla ripresa delle scuole e alla riapertura di fabbriche e uffici, vista la concentrazione di esercizi e centri commerciali e nuove residenze nel centro della città.
Nodi al pettine. «Noi siamo convinti — riprende Forte — che una delle molte azioni immediatamente da intraprendere per migliorare Legnano sia quella di attivare un serio lavoro di coinvolgimento della città per riabituarla alla partecipazione attiva, al confronto al di là delle proprie convinzioni, all’ascolto dell’altro e allo sforzo per trovare, ove possibile, una sintesi che non sia di parte ma sia della città intera».
L’esponente del Pd enumera una serie di azioni svolte per dar voce ai cittadini, fra cui il questionario (800 risposte) sul Pgt e la sua presentazione con dibattito, l’incontro sul welfare, quelli sull’assistenza agli anziani e sui servizi sociali, quello sulla scuola.
Anche Franco Crespi auspica maggiore partecipazione alla vita democratica e chiede «la massima disponibilità da parte della Giunta ad aprirsi all’ascolto di tutte le forze politiche, anche quelle non presenti in Consiglio, e a tutte le forze sociali più rappresentative della città».
GIANNI BORSA - Polis Legnano luglio - agosto 2009
Tempo di vacanze, tempo di bilanci. Cosa funziona e cosa non va in città? Quali sono le priorità amministrative da affrontare subito dopo la pausa estiva? Polis Legnano ha voluto fare “un giro di consultazioni” tra alcuni esponenti delle minoranze consiliari; nel prossimo numero la parola spetterà alla maggioranza. Ecco il parere di Salvatore Forte (Pd), Franco Crespi (Insieme per Legnano) e Giuseppe Marazzini (Sinistra ed ecologisti legnanesi). Emergono talune questioni ricorrenti da affrontare: Pgt e urbanistica; i costi sempre più elevati del vivere in città (rette, tariffe, parcheggi); i servizi sociali; la scarsa partecipazione.
La Legnano che verrà. L’elaborazione del Pgt dovrebbe rappresentare un terreno di dibattito, che si annuncia aspro, nel prossimo autunno/inverno. Salvatore Forte precisa: «Da esso dipenderà cosa sarà Legnano nei prossimi 20 anni; da esso dipenderà la viabilità (stiamo cercando di capire cosa succede al traffico in centro dopo la rivoluzione di Corso Italia, l’apertura della Galleria Cantoni e il nuovo regolamento della sosta); da esso dipenderà l’uso o l’abuso della zona del vecchio ospedale; da esso dipenderà lo stop alla cementificazione eccessiva (penso al prossimo intervento sull’area Bernocchi)».
Anche Insieme per Legnano punta la sua attenzione sul tema urbanistico. Franco Crespi conferma: «Per i prossimi mesi gli argomenti che l’amministrazione comunale dovrà affrontare sono soprattutto due: il Pgt e la destinazione del vecchio ospedale. Su questi argomenti ricordiamo prima di tutto che stiamo parlando di questioni strettamente legate fra di loro, che rappresentano due grandi occasioni per il futuro di Legnano. Col Pgt proponiamo che si provveda a limitare la costruzione di nuove case, a mettere a disposizione dell’housing sociale quelle invendute con accordi con i proprietari, a rilanciare le attività produttive, a elaborare un piano dei servizi e quello della viabilità». Tutto ciò «per rimediare ai difetti di una città troppo abitata, con troppo traffico e un inquinamento troppo elevato. Una città che è anche carente di servizi».
Sull’area del vecchio ospedale Crespi afferma: «Proponiamo che si colga l’occasione per venire incontro alle esigenze di assistenza alla cronicità sempre più evidente sul nostro territorio, dare una nuova sede all’AsI, attivare servizi poliambulatoriali e socio-assistenziali complementari alla degenza, realizzare strutture formative nell’area sanitaria e sociale e servizi ai parenti dei degenti, come ristorazione e albergo».
Chi comanda in città. Parte da una notizia «apparentemente poco rilevante» Giuseppe Marazzini. «In vista delle “passeggiate nei quartieri” che sono state promosse dalla Giunta per toccare con mano la realtà legnanese prima delle decisioni riguardanti il Piano territoriale, le contrade saranno le prime a “visitare” la città assieme alle parti politiche e alle consulte territoriali». Ovvero «esse sono state elevate a ruolo di conoscitori del territorio, stando alle premesse dell’assessore all’Urbanistica. È chiaro che le contrade possono partecipare a momenti come questi, pur non avendo specifiche credenziali in merito. Ma devono partecipare anche comitati di quartiere, associazioni di volontariato, soggetti portatori di interessi fra quelli che da anni hanno reale attenzione al territorio. Questi invece saranno (forse) sentiti in un secondo momento e ciò lascia perplessi sulla oggettività del documento di piano e sulle modalità di procedere della Giunta».
Al di là delle questioni metodologiche, secondo Marazzini la preparazione del documento di piano «non farà che rappresentare lo stato di fatto dell’urbanizzazione di Legnano». A suo avviso, essendo il territorio già «pesantemente segnato da quanto realizzato sinora» e dovendo “piegare il capo” a piani integrati o accordi di programma «quali ad esempio l’iper nell’Oltrestazione e l’area del vecchio ospedale» ci sarà poco margine di manovra. «Ciò lascia pensare a una programmazione depotenziata e con pochi spazi per la partecipazione che abbia la possibilità di incidere sui cambiamenti futuri della città».
Il Pgt è «condizionato dalla volontà degli operatori economici. Facciamo ancora l’esempio dell’iper: se il piano integrato di intervento che oggi riguarda via Liguria si realizza, allora si valorizzerà, come da accordi, viale Sabotino, si faranno la tangenziale di collegamento via Novara—Sp12 e altre opere collaterali; altrimenti tali opere non potranno essere realizzate. Questa è la dimostrazione di come si sono ribaltati i ruoli: non è più il Comune che ha “il pallino in mano”, ma tutto è demandato alla volontà e all’iniziativa dell’operatore economico o commerciale».
Marazzini sottolinea che il sindaco Vitali e l’assessore all’Urbanistica Fratus «avevano affermato in un incontro pubblico nel quartiere San Paolo di essere contrari al progetto-lper, ma nello stesso tempo si infilano in una strada senza uscita».
Le mani nelle tasche. Afferma Salvatore Forte: «Nell’ultimo Consiglio comunale la maggioranza ha approvato la nuova disciplina della sosta aumentando le tariffe orarie fino al 50 per cento in più e allungando il tempo a pagamento fino alle 24 ore al giorno. Andare al cinema costerà più caro, dovendo aggiungere al prezzo del biglietto quello della sosta, così come costerà di più un gelato consumato di sera, o anche andare alle messe domenicali nelle chiese del centro.
Questa nuova tassazione si aggiunge al fatto che quest’anno le famiglie che mandano i bambini ai centri estivi stanno pagando molto di più di quello che pagavano negli scorsi anni e che gli ambulanti si sono visti raddoppiare la tassa di occupazione del suolo pubblico. Potrei continuare su questa strada... Il nostro è un dissenso totale a una politica che da una parte, a mo’ di spot, dice che non mette le mani nelle tasche dei legnanesi, ma che dall’altra invece le mette eccome, colpendo al solito le fasce meno abbienti». Ma il dissenso basta? «Tutt’altro — replica l’esponente del Partito democratico —. Il dissenso non è sufficiente, lo sforzo nostro deve essere quello di incidere nei meccanismi decisionali per far sì che anche le ragioni di una minoranza ancora abbastanza ampia possano trovare tempo e modi di espressione».
Il problema della mobilità. Sul tema della mobilità torna Giuseppe Marazzini, richiamando la necessità di programmare. Si sofferma sul problema del traffico entro e fuori i confini cittadini: «Per i collegamenti tra i comuni occorre una programmazione di area vasta, che comprenda Legnano, i paesi circonvicini, il basso Varesotto, agendo sia sul versante delle infrastrutture, della rete stradale ma più ancora sui collegamenti mediante mezzi pubblici. Bus efficienti e metro leggero possono essere realizzati solo grazie a un accordo ampio, che miri a rendere più snello il traffico e più vivibile la nostra e le città vicine».
La riflessione sui mezzi pubblici vale anche per la mobilità interna alla città, che si complicherà alla ripresa delle scuole e alla riapertura di fabbriche e uffici, vista la concentrazione di esercizi e centri commerciali e nuove residenze nel centro della città.
Nodi al pettine. «Noi siamo convinti — riprende Forte — che una delle molte azioni immediatamente da intraprendere per migliorare Legnano sia quella di attivare un serio lavoro di coinvolgimento della città per riabituarla alla partecipazione attiva, al confronto al di là delle proprie convinzioni, all’ascolto dell’altro e allo sforzo per trovare, ove possibile, una sintesi che non sia di parte ma sia della città intera».
L’esponente del Pd enumera una serie di azioni svolte per dar voce ai cittadini, fra cui il questionario (800 risposte) sul Pgt e la sua presentazione con dibattito, l’incontro sul welfare, quelli sull’assistenza agli anziani e sui servizi sociali, quello sulla scuola.
Anche Franco Crespi auspica maggiore partecipazione alla vita democratica e chiede «la massima disponibilità da parte della Giunta ad aprirsi all’ascolto di tutte le forze politiche, anche quelle non presenti in Consiglio, e a tutte le forze sociali più rappresentative della città».
GIANNI BORSA - Polis Legnano luglio - agosto 2009