domenica 7 febbraio 2010

La dieta scolastica del sindaco Vitali

di Giuseppe Marazzini
07.02.2010


Ci risiamo, la mensa scolastica è sempre stato un argomento ostico per i sindaci di Legnano. Lo è stato per il sindaco Turri, per il sindaco Cozzi e ora lo è per il sindaco Vitali.
Non si è ancora capito che chi tocca la refezione scolastica rischia di scottarsi le mani. E sì che il 2009 si è chiuso con un fatto importante: nella seduta del 15/12 il consiglio comunale ha deliberato una deroga al vigente piano regolatore, per permettere alla società Euroimmobiliare di costruire, in via Pisacane 46, un centro cottura per i pasti comunali (ristorazione scolastica) e una mensa per Tecnocity alto milanese. Ci hanno messo 15 anni a capire che l’appalto al privato costa di più, ma alla fine ci sono arrivati.

A fronte di questa “novità” è alquanto bizzarro l’annuncio del sindaco fatto ai genitori con i bambini in età scolare: la mensa a chi ne ha diritto. Il sindaco deve sapere che la ristorazione scolastica, con i suoi orientamenti di tipo preventivo, educativo e nutrizionale, è un servizio dedicato ai piccoli che si intreccia con le altre azioni educative e formative previste nell’ambito scolastico, quindi, è buona norma mantenere il servizio di ristorazione scolastica per tutti i bambini a prescindere dagli orari scolastici diversificati, e in questa direzione si devono muovere anche i dirigenti scolastici presso i propri organi superiori.

I genitori, dal canto loro, vedono nella ristorazione scolastica un servizio ad alta valenza sociale e lo ritengono, giustamente aggiungo io, un servizio “obbligatorio”, un po’ perché lo pagano e un po’ perché hanno sudato parecchio per ottenerlo. Le competenze in campo, Comune da una parte, amministrazione scolastica dall’altra, non possono ignorarsi, anzi le norme, dalla carta dei servizi scolastici (d.p.c.m. 7 giugno 1995) alla circolare n.4 del 15.1.2010, richiamano gli enti ad agire per il bene degli studenti.

Per i motivi anzidetti ritengo grave la decisione presa di comune accordo – lo dice il sindaco – fra Comune e scuole (dirigenti e presidenti dei consigli di istituto) per la dismissione progressiva del servizio di assistenza al pasto. Comune e scuola devono interagire e cooperare per garantire il diritto allo studio in tutte le scuole dell’obbligo e la ristorazione scolastica è parte integrante di questo diritto.

Il sindaco di Legnano, inoltre, ha tirato in ballo questioni di bilancio adducendo che il patto di stabilità non permette altre spese, dimenticandosi, però, di chiarire che l’assistenza al pasto, se questo è il problema, in parte è già pagata dai genitori tramite il buono mensa, quindi il richiamo al patto di stabilità è una forzatura inutile.

Ma si sa, a Vitali piace di più la scuola privata che la pubblica, quindi quale occasione migliore perché creare un po’ di scompiglio.
Orsù bambini, non fate arrabbiare il sindaco, niente capricci, allenatevi a saltare i pasti.

Post scriptum: in qualità di consigliere comunale, il 2 febbraio u.s., ho richiesto all’assessore Gangemi la convocazione della commissione istruzione per discutere del caso con tutte le parti in causa.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Siamo i genitori che per primi hanno scritto a "Legnanonews", segnalando il problema delle mense scolastiche. Apprezziamo moltissimo il sig. Marazzini per la sua sensibilità ed il suo sostegno. Siamo disponibili a discutere e ad approfondire il problema, accettando anche eventuali suggerimenti.
Saluti,
lupetto_73@hotmail.it

Chiara ha detto...

Noi tutti genitori di Legnano dobbiamo riuscire ad unirci e fare pressoine al sindaco e ai dirigenti. Infatti la responsabilità di questo problema è condivisa, nè il consiglio comunale nè i dirigrnti scolastici sono interessati a garantire un orario scolastico che comprenda il servizio mensa per tutti. Si può ragionare sulle possibili soluzioni ma la questione va affrontata, non è possibile accettare ciò che viene imposto senza fare nulla.
Chiara (De Amicis)
chiarabottalo@tele2.it