martedì 8 giugno 2010

“MACELLERIA SOCIALE"

di Giuseppe Marazzini
08.06.2010


Un termine piuttosto rozzo ma molto efficace per descrivere quello che ha da succedere nel nostro Paese con i tagli decisi dalla manovra Tremonti da 25 miliardi di euro.
Lo stesso Draghi, Governatore della Banca d’Italia, ha usato questo termine per individuare gli evasori fiscali la causa principale della “macelleria sociale”.
Un dato: tra il 2005 e il 2008 solo con l’evasione dell’IVA sono stati sottratti alle casse dello Stato 30 miliardi di euro l’anno.
Il governo del popolo dell’amore invece di colpire radicalmente le grandi e piccole ricchezze realizzate con l’evasione fiscale cala la mannaia sui Comuni e i dipendenti pubblici con il conseguente taglio dei servizi ai cittadini e l’aumento delle tariffe comunali. La mannaia colpirà l’intero corpo sociale con gravi conseguenze sul ceto medio-basso.
Nei più famosi talk show televisivi i ministri e le loro corti sono impegnati a imbesuire la gente con il solito refrain, “... o la manovra Tremonti o finire come la Grecia”, niente di più falso! Ma tant’è che molte persone, non avendo gli strumenti idonei per verificare quanto viene loro detto, si fanno avvolgere nella ragnatela berlusconiana.
L’opposizione parlamentare e quella sociale è frastornata e prigioniera delle sue divisioni e delle scelte mancate quando era al Governo, ora con timidezza cerca di balbettare qualcosa ma con scarsi risultati. Prima che arrivino ad organizzare uno sciopero politico generale contro l’evasione e la corruzione, facciamo in tempo a morire.
La Lega di Bossi, il partito di Roma ladrona, è in fibrillazione; c’è chi sostiene Tremonti e c’è chi fa il pollice verso, come i molti sindaci della Lega che si sentono traditi dai propri parlamentari. Hai voglia a far credere al tuo elettorato che il problema sono le auto blu o i privilegi dei dipendenti pubblici!
La Lega è stata al Governo di Roma e nelle Regioni così come lo è tutt’ora, perché allora non ha mai proposto leggi per eliminare le auto blu? Perché non ha proposto leggi per vietare la nomina politica degli alti dirigenti dello Stato, delle Regioni, della Sanità, delle Ferrovie ecc, perché non ha proposto una legge per colpire gli evasori fiscali con la giusta durezza?
La stima dell’evasione fiscale calcolata dal Sole 24 Ore, tra Irpef, Ires, Iva, Irap, altre imposte e contributi sociali, si attesta a 120 miliardi di euro - dato che si riferisce al PIL 2009 – quasi 5 volte la manovra Tremonti!
Qualora recuperati si diminuisce in parte il debito pubblico, si creano migliaia di posti di lavoro reali per i nostri giovani con investimenti produttivi strutturali e innovativi e non si arriverebbe alla “macelleria sociale”.
La verità del non fare della Lega su questo tema è che buona parte del suo elettorato viene da un passato a dir poco difficile con le tasse e il fisco; come non ricordare per esempio che molta della ricchezza presente nei paesotti lombardi è stata ricavata da un lavoro, o doppio lavoro, non fiscalizzato durante il periodo d’oro del potere democristiano?
Oggi la Lega assomiglia sempre più ad un cane che abbaia, magari anche forte, ma non ha i denti per mordere. La parola d’ordine è ubbidienza al padrone innanzitutto.
Con questa manovra economica anche la stella del federalismo si opacizza, non so quanti degli elettori della Lega credono ancora a questa favola e ha ragione chi si diverte a fare il verso “cucù il federalismo non c’è più”.
L’amara lezione che ci viene dalla Lega e dal suo Governo è quella che i padroni del denaro sono intoccabili mentre il popolo lo si può ubriacare di facezie, come quella di impegnarsi per far mettere lo stemma della croce del Carroccio sullo stendardo della Regione Lombardia.
Dalla Lega “padroni in casa nostra” alla Lega “servitore di due padroni” Berlusconi e Tremonti.

P.S.
Si allega alla presente riflessione la documentazione trasmessa dall’Amministrazione comunale a tutti i Consiglieri comunali, si tratta in particolare della dichiarazione di Fontana presidente dell’Anci della regione Lombardia e sindaco leghista di Varese, e della nota di lettura da parte dell’Anci del Decreto Legge n. 78.

Dichiarazione Coordinatore Consulta Piccoli Guerra
Dichiarazione Presidente Anci Lombardia Fontana
D.L.78 note Anci di lettura manovra economica

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