giovedì 3 giugno 2010

Parte la raccolta firme per una "casa dell’acqua" anche a Legnano

di Giuseppe Marazzini
03.06.2010


Mentre il Sindaco sta valutando se farla fare o meno, il gruppo consiliare della Sinistra ed Ecologisti Legnanesi lancia la campagna “una casa dell’acqua per i legnanesi”.
La campagna si inserisce nella raccolta firme sui tre quesiti referendari proposti dal Forum italiano dei Movimenti per “L’acqua non si vende”. Perché una “casa dell’acqua” anche a Legnano? Certamente non per seguire una moda o per fare da paravento a supposti interessi commerciali, come in qualche modo ha tentato di veicolare il Sindaco rispondendo alla nostra interrogazione, ma per far comprendere alla cittadinanza che l’acqua è un bene comune, un bene essenziale che appartiene a tutti. Nessuno può appropriarsene, ne farci profitti. È evidente, e il signor Sindaco ne è perfettamente consapevole perché convinto sostenitore, che il libero mercato fa sì che qualunque bisogno indispensabile alla vita venga trasformato in merce. La mercificazione della salute ne è un esempio lampante. Ora si vuole con la privatizzazione mercificare anche l’acqua.

Perché le “case dell’acqua”, installate nei vari Comuni, hanno avuto un notevole successo? Perché la gente si è resa conto che la qualità dell’acqua fornita, dopo un apposito trattamento di igienizzazione, è superiore a quella acquistata nei supermercati e, fatto non trascurabile, arriva a risparmiare, mediamente, circa 200 euro all’anno, e con i tempi che corrono!!! Ma c’è di più; la gente ha riscoperto la fatica e il piacere di recarsi alla “fontanella”, il piacere di fare una passeggiata per rifornirsi di un bene prezioso senza sottostare alle regole di mercato, il piacere di trovarsi con altri con cui condividere una azione civica positiva e di essere partecipi di un evento a tutela di un diritto umano universale.

Evidenti sono altresì i vantaggi sui costi energetici e sull’ambiente.
Per produrre le 540 bottiglie di plastica da 1,5 litri che vengono consumate in un anno da una famiglia media in Lombardia, occorrono 54 Kg. di petrolio, 324 litri d’acqua, con la conseguente emissione in atmosfera di 43 Kg. di CO2. Se moltiplichiamo tutto questo solo per un 1/3 delle famiglie in Lombardia, che sono 8 milioni suddivise in diverse tipologie, è semplice rendersi conto dei costi energetici ed ambientali che stiamo pagando. Se a ciò aggiungiamo i costi energetici ed inquinanti relativi al trasporto e i costi energetici ed inquinanti relativi allo smaltimento, ci possiamo rendere ulteriormente conto che togliendo dal mercato milioni di bottiglie di plastica, risparmieremmo energia ed inquinamento in quantità notevole.

Il gruppo consiliare Sinistra ed Ecologisti Legnanesi invita tutti i cittadini di Legnano a sostenere con la propria firma la richiesta di una “casa dell’acqua” anche per la nostra città.

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