29.01.2013
Sono almeno tre le questioni che generano un certo
sconcerto nei confronti della giunta Centinaio.
La prima riguarda la serata a S. Paolo. Per la giunta Centinaio è stata un buco nell’acqua. E sì che l’evento era stato preparato fin nei minimi dettagli per dare l’opportunità all’amministrazione di presentarsi al meglio ed evitare brutte figure. Ad esempio il “mea culpa” recitato dal Sindaco per non aver trovato il tempo per intervenire sulla questione del terreno vicino alla chiesetta della Ponzella, ha lasciato esterrefatti buona parte dei presenti. Nel carnet della serata c’era anche la questione degli insediamenti abusivi dei Rom nei boschetti adiacenti al quartiere. Su questo tema le risposte date dall’amministrazione alle legittime proteste dei cittadini sono state poche convincenti. In qualche caso sono state pronunciate frasi fuori luogo, come quella del comandante della Polizia Locale che ha affermato con foga “staremo addosso ai Rom”, espressione che non si addice ad una figura di vertice preposta alla tutela della legalità. La decisione di tagliare le poche piante rimaste per evitare il sorgere delle baracche è più una scelta estrema che risolutiva. Se a ciò si aggiunge la delusione del Sindaco e dell’assessore all’istruzione sull’andamento de “il piano di sicurezza sociale” si delinea un quadro non proprio positivo. Mi auguro che il buon senso prevalga e che l’amministrazione intervenga per la rimozione dei rifiuti senza aspettare il mese di marzo.
La prima riguarda la serata a S. Paolo. Per la giunta Centinaio è stata un buco nell’acqua. E sì che l’evento era stato preparato fin nei minimi dettagli per dare l’opportunità all’amministrazione di presentarsi al meglio ed evitare brutte figure. Ad esempio il “mea culpa” recitato dal Sindaco per non aver trovato il tempo per intervenire sulla questione del terreno vicino alla chiesetta della Ponzella, ha lasciato esterrefatti buona parte dei presenti. Nel carnet della serata c’era anche la questione degli insediamenti abusivi dei Rom nei boschetti adiacenti al quartiere. Su questo tema le risposte date dall’amministrazione alle legittime proteste dei cittadini sono state poche convincenti. In qualche caso sono state pronunciate frasi fuori luogo, come quella del comandante della Polizia Locale che ha affermato con foga “staremo addosso ai Rom”, espressione che non si addice ad una figura di vertice preposta alla tutela della legalità. La decisione di tagliare le poche piante rimaste per evitare il sorgere delle baracche è più una scelta estrema che risolutiva. Se a ciò si aggiunge la delusione del Sindaco e dell’assessore all’istruzione sull’andamento de “il piano di sicurezza sociale” si delinea un quadro non proprio positivo. Mi auguro che il buon senso prevalga e che l’amministrazione intervenga per la rimozione dei rifiuti senza aspettare il mese di marzo.
La seconda questione riguarda il caso IKEA. Un caso sul quale la giunta
Centinaio rischia di incartarsi. La richiesta fatta alla Regione di partecipare
all’accordo di programma potrebbe rivelarsi un boomerang. Di solito la
partecipazione agli accordi di programma presuppongono un orientamento
favorevole alla proposta d’investimento (vedi il caso Esselunga-Cantoni). È
vero che la giunta non si è ancora espressa in modo chiaro ma ciò non esclude
che siano in corso trattative informali per convincersi della bontà del piano IKEA
(peraltro il piano non è ancora noto), infatti è di qualche giorno fa la
dichiarazione a firma del Partito Democratico, apparsa sulla stampa online il
23.1. 2013, con la quale si informava i cittadini che un assessore di Legnano
ha incontrato i vertici dell’IKEA. Avranno discusso solo di viabilità?
La terza questione è inerente al “litigio” fra la giunta Centinaio ed
AMGA, ampiamente riportato dalla cronaca locale. Un attacco così frontale non
si era mai visto. La giunta Centinaio si comporta nei confronti di AMGA come se
fosse un gruppo di opposizione e non invece una maggioranza al comando della
città. Il comune di Legnano è il principale azionista di AMGA, detiene il 65%
delle azioni, quindi può aprire i
cassetti della società come meglio crede. Il “litigio” in corso con
l’attuale consiglio di amministrazione è incomprensibile se non alla luce di un
gioco di poltrone. Comunque sia il luogo deputato per dirimere la questione è
il Consiglio comunale. Nella querelle con AMGA si inserisce il capitolo della
riduzione delle risorse finanziarie che metterebbero a rischio le linee
programmatiche della giunta. La improvvisa e inaspettata convocazione urgente
di un vertice di maggioranza per discutere della “grave situazione economica”
comunale, gridata ai quattro venti, lascia perplessi. E’ legittimo chiedersi cosa sta succedendo.
La giunta è in difficoltà nel
gestire la complessa macchina comunale?
È per questo motivo che il sindaco ha dichiarato a S. Paolo, e con
largo anticipo, che non si ricandiderà alle prossime elezioni amministrative?
Tutto questo è indubbiamente un segnale poco rassicurante.
GIORGIO GABER Lo shampoo
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