29.06.2017
A furia di evocarli, i
“Restauratori” alla fine sono arrivati. Non poteva che finire così. Centinaio
aveva vinto 5 anni fa per caso, per le divisioni del centro-destra e per
l’aiutino ricevuto dai grillini. Fratus, come lo conosco io, se non si farà
trascinare dai “vendicatori” e dagli “arrampicatori”, amministrerà la città con
modalità canoniche e cioè con moderata liberalità e forse con più pragmatismo
rispetto a Centinaio. La risoluzione della vicenda del “Circolone” sarà la
cartina di tornasole del presunto o vero pragmatismo di Fratus.
Altra storia è la bruciante sconfitta del sindaco uscente Centinaio. Una sconfitta che è maturata anno dopo anno della sua sindacatura e che ha dimostrato come sia stato un mediocre amministratore e un politico di scarse vedute. Come dimenticare, all’inizio del suo mandato, la nomina assessorile di persone con preferenze di “zero virgola” e le prime gaffe: il “giardino dei bambini mai nati” che suscitò parecchio scalpore e cui in seguito dovette rinunciare per le ampie proteste e il patto con Farioli, allora sindaco di Busto Arsizio, per riunificare l’Alto Milanese diviso dal 1927. Un sogno di un’area omogenea con un livello istituzionale intermedio, che presto si tramutò, anche perché snobbate le istituzioni superiori, in un flop politico. In seguito, delegato alle politiche del lavoro nella Città Metropolitana, non mancò di sottolineare la sua condivisione per la cancellazione dell’articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori perché come imprenditore, ne comprendeva la necessità.
Ma sono state le vicende interne a incrinare il rapporto con i cittadini legnanesi: lo scontro sulla refezione scolastica e la chiusura della sede del giudice di Pace, la polemica sulla sistemazione di viale Cadorna, le incomprensioni sulla gestione della viabilità e del traporto urbano. Le smentite e conferme dei profughi nella scuola Medea, la mancata realizzazione dell’info-point per la sicurezza presso la stazione ferroviaria e l’infinito problema del teleriscaldamento nei palazzi Aler di Mazzafame, che in 5 anni non ha ancora trovato soluzione. Infine l’aumento delle tasse e il comportamento sciovinista contro il personale Amga.
Tutte vicende che hanno messo in secondo piano la questione Rom, in buona parte risolta dagli stessi, che si sono allontanati spontaneamente per altri luoghi. Come non ricordare inoltre, la pasticciata gestione della nuova biblioteca nelle ex Fonderie Tosi che ha segnato la fine della sua realizzazione e il susseguirsi di altre ipotesi, che hanno fatto emergere inequivocabilmente lo stato confusionario della Giunta Centinaio. Anche le politiche sociali sono state gestite, guardando più al presenzialismo politico che a risolvere i veri problemi di cui le persone disagiate soffrono.
Con Centinaio viene sconfitto anche il PD, un partito in coma irreversibile, che, nonostante il malcontento al proprio interno, non ha avuto il coraggio di bloccare la sua ricandidatura, sostituendola con una figura nuova maggiormente inclusiva e capace di costruire vere alleanze. E non è troppo lontano dalla verità il fatto che la sua riconferma, abbia stimolato in contrapposizione, la nascita di liste civiche sostenute anche da figure importanti del PD. Viene sconfitto anche il gruppo di intellettuali facenti capo a “Polis” ed a “Insieme per Legnano”, i cosidetti “spin doctor” di Centinaio, che ridotti a rango di scudieri, non hanno saputo o non hanno voluto interpretare le delusioni e il malcontento che di giorno in giorno crescevano in città. Timidamente avevano segnalato qualche incongruenza, ma senza il coraggio di prendere atto che la situazione era ormai diventata insostenibile e un cambiamento era necessario.
Escono sconfitte anche quelle figure che nell’associazionismo erano diventate sponsor della politica di Centinaio e che avevano condiviso e appoggiato scelte improntate esclusivamente ad un tornaconto di parte e non di servizio comune. Ciò ha provocato una distorsione nei rapporti tra Istituzioni e Volontariato, mettendo in discussione il principio base che il Volontariato deve stare sopra le parti.
A Fratus i migliori auguri di buon lavoro e l’invito a tenere lontano dalla città di Legnano, città che iscrive nel proprio albo d’onore per la lotta contro il nazifascismo martiri come Mauro Venegoni e Giuseppe Bollini, le formazioni politiche ed associative contrarie allo spirito della nostra Costituzione.
Altra storia è la bruciante sconfitta del sindaco uscente Centinaio. Una sconfitta che è maturata anno dopo anno della sua sindacatura e che ha dimostrato come sia stato un mediocre amministratore e un politico di scarse vedute. Come dimenticare, all’inizio del suo mandato, la nomina assessorile di persone con preferenze di “zero virgola” e le prime gaffe: il “giardino dei bambini mai nati” che suscitò parecchio scalpore e cui in seguito dovette rinunciare per le ampie proteste e il patto con Farioli, allora sindaco di Busto Arsizio, per riunificare l’Alto Milanese diviso dal 1927. Un sogno di un’area omogenea con un livello istituzionale intermedio, che presto si tramutò, anche perché snobbate le istituzioni superiori, in un flop politico. In seguito, delegato alle politiche del lavoro nella Città Metropolitana, non mancò di sottolineare la sua condivisione per la cancellazione dell’articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori perché come imprenditore, ne comprendeva la necessità.
Ma sono state le vicende interne a incrinare il rapporto con i cittadini legnanesi: lo scontro sulla refezione scolastica e la chiusura della sede del giudice di Pace, la polemica sulla sistemazione di viale Cadorna, le incomprensioni sulla gestione della viabilità e del traporto urbano. Le smentite e conferme dei profughi nella scuola Medea, la mancata realizzazione dell’info-point per la sicurezza presso la stazione ferroviaria e l’infinito problema del teleriscaldamento nei palazzi Aler di Mazzafame, che in 5 anni non ha ancora trovato soluzione. Infine l’aumento delle tasse e il comportamento sciovinista contro il personale Amga.
Tutte vicende che hanno messo in secondo piano la questione Rom, in buona parte risolta dagli stessi, che si sono allontanati spontaneamente per altri luoghi. Come non ricordare inoltre, la pasticciata gestione della nuova biblioteca nelle ex Fonderie Tosi che ha segnato la fine della sua realizzazione e il susseguirsi di altre ipotesi, che hanno fatto emergere inequivocabilmente lo stato confusionario della Giunta Centinaio. Anche le politiche sociali sono state gestite, guardando più al presenzialismo politico che a risolvere i veri problemi di cui le persone disagiate soffrono.
Con Centinaio viene sconfitto anche il PD, un partito in coma irreversibile, che, nonostante il malcontento al proprio interno, non ha avuto il coraggio di bloccare la sua ricandidatura, sostituendola con una figura nuova maggiormente inclusiva e capace di costruire vere alleanze. E non è troppo lontano dalla verità il fatto che la sua riconferma, abbia stimolato in contrapposizione, la nascita di liste civiche sostenute anche da figure importanti del PD. Viene sconfitto anche il gruppo di intellettuali facenti capo a “Polis” ed a “Insieme per Legnano”, i cosidetti “spin doctor” di Centinaio, che ridotti a rango di scudieri, non hanno saputo o non hanno voluto interpretare le delusioni e il malcontento che di giorno in giorno crescevano in città. Timidamente avevano segnalato qualche incongruenza, ma senza il coraggio di prendere atto che la situazione era ormai diventata insostenibile e un cambiamento era necessario.
Escono sconfitte anche quelle figure che nell’associazionismo erano diventate sponsor della politica di Centinaio e che avevano condiviso e appoggiato scelte improntate esclusivamente ad un tornaconto di parte e non di servizio comune. Ciò ha provocato una distorsione nei rapporti tra Istituzioni e Volontariato, mettendo in discussione il principio base che il Volontariato deve stare sopra le parti.
A Fratus i migliori auguri di buon lavoro e l’invito a tenere lontano dalla città di Legnano, città che iscrive nel proprio albo d’onore per la lotta contro il nazifascismo martiri come Mauro Venegoni e Giuseppe Bollini, le formazioni politiche ed associative contrarie allo spirito della nostra Costituzione.