07.11.2017
I maggiori
responsabili della congrega dei “cappellini bianchi” una volta perso le
elezioni cittadine a favore di Fratus, si sono buttati sul PD locale
conquistando la Segreteria. Magra soddisfazione, è solo una vittoria di Pirro.
Il loro modus operandi -cambieremo il modo di far politica - ha tradito le aspettative
iniziali e gli elettori, anche di centrosinistra, l’hanno sonoramente bocciato.
Pensare di riproporlo vuol dire solo che i nostri
camminano con la testa rivolta all’indietro.
Anche sui social network locali i nostri non perdono occasione di reagire ad ogni critica mossa dalla nuova amministrazione. Affermare però la propria superiorità nella gestione della cosa pubblica, senza produrre alcun atto tangibile che dimostri quanto si va affermando, è cosa alquanto sterile.
Forse è il caso che qualcuno della congrega dei “cappellini bianchi”, spieghi all’opinione pubblica quali sono le sostanziali differenze tra il loro modo di far politica e quello degli avversari.
E’ risaputo che ad ogni cambio di amministrazione un po’ di magagne vengono alla luce. Vedi le preoccupanti criticità in cui versa la nuova struttura socio sanitaria aperta a Mazzafame solo da qualche mese e già sotto la lente del giudice per gli esposti dei parenti. Oppure le carenze progettuali della vecchia Accorsi, l’irrisolta questione del teleriscaldamento nei palazzi Aler sempre a Mazzafame, e ancora, le tensioni su Amga senza dimenticare gli errori di fondo, come ad esempio la mancata assunzione del codice etico dopo il caso dell’assessore Cusumano.
Rifiutare per ego politico osservazioni e critiche serve a poco, autoincensarsi serve ancora meno.
La congrega dei “cappellini bianchi” ha ricevuto dall’elettorato una sonora sventola, da far tramortire anche un pugile ben preparato ad incassare colpi.
Questa è la cruda e nuda realtà.
Consiglio ai perdenti di prendersi un periodo di tempo per ristabilirsi, poi si vedrà se saranno ancora in grado di salire sul quadrato per le prossime sfide oppure no.
Anche sui social network locali i nostri non perdono occasione di reagire ad ogni critica mossa dalla nuova amministrazione. Affermare però la propria superiorità nella gestione della cosa pubblica, senza produrre alcun atto tangibile che dimostri quanto si va affermando, è cosa alquanto sterile.
Forse è il caso che qualcuno della congrega dei “cappellini bianchi”, spieghi all’opinione pubblica quali sono le sostanziali differenze tra il loro modo di far politica e quello degli avversari.
E’ risaputo che ad ogni cambio di amministrazione un po’ di magagne vengono alla luce. Vedi le preoccupanti criticità in cui versa la nuova struttura socio sanitaria aperta a Mazzafame solo da qualche mese e già sotto la lente del giudice per gli esposti dei parenti. Oppure le carenze progettuali della vecchia Accorsi, l’irrisolta questione del teleriscaldamento nei palazzi Aler sempre a Mazzafame, e ancora, le tensioni su Amga senza dimenticare gli errori di fondo, come ad esempio la mancata assunzione del codice etico dopo il caso dell’assessore Cusumano.
Rifiutare per ego politico osservazioni e critiche serve a poco, autoincensarsi serve ancora meno.
La congrega dei “cappellini bianchi” ha ricevuto dall’elettorato una sonora sventola, da far tramortire anche un pugile ben preparato ad incassare colpi.
Questa è la cruda e nuda realtà.
Consiglio ai perdenti di prendersi un periodo di tempo per ristabilirsi, poi si vedrà se saranno ancora in grado di salire sul quadrato per le prossime sfide oppure no.
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