24.02.2018
La biblioteca si deve fare e
dev’essere una “Signora” biblioteca.
Una biblioteca che soddisfi tutte le esigenze culturali e che sia anche un centro di ricerca ed incontri senza limitazione alcuna. Adatta ad accogliere tutti, dalle persone anziane ai più piccoli, senza dimenticare l’utilizzo delle nuove tecnologie comunicative, nella precisa ottica di migliorare anche le relazioni umane. Una biblioteca priva di barriere architettoniche, armonica con l’ambiente circostante, accogliente e confortevole al proprio interno.
Dove costruirla?
Io la vedrei bene nell’area ex Bernocchi al posto delle 7 palazzine preventivate dal PGT della giunta Centinaio-Ferrè. Cultura e natura, un binomio vincente: biblioteca + bosco + fiume e sarebbe un risultato di valore europeo. Il tutto può essere sicuramente visto come una gran bella idea, ma purtroppo “balenga” solo per il fatto che l’area è privata e senza alcuna concreta possibilità che la proprietà, con un bel gesto, voglia cederla per un progetto cittadino.
La questione sta proprio qui, tutte le aree dismesse di Legnano sono di proprietà privata o lo diventeranno e per questa la città, sotto il profilo urbanistico, si trova in un cul-de-sac. Se non si scardina l’impero privato sulle aree dismesse, mettendo limiti temporali al loro inutilizzo, i comuni verranno sempre più “strozzati” da un’urbanistica imposta dalle immobiliari. Non è più sopportabile vedere aree dismesse abbandonate da decenni ed oltre, come il caso appunto, della ex Bernocchi …
Quindi come porre argine a questa inutile sottrazione di suolo?
Governo e Regione, con una lettura propositiva dell’art. 42 della Costituzione, dovrebbero correggere questa situazione legiferando dispositivi “per far decadere la tutela giuridica della proprietà impedendo così che si determini un diritto all’indennizzo, cosicché il bene abbandonato rientra nel patrimonio indisponibile del Comune e viene destinato a soddisfare l’interesse generale”. (dall’art.1 della proposta di legge di iniziativa popolare del Forum “Salviamo il Paesaggio”, gennaio 2018). Ritengo anche giusto che il Governo centrale sostenga finanziariamente questi tipi di investimenti. Costruire una biblioteca è come costruire una scuola, non si tratta di un investimento voluttuario, ma di un investimento necessario per dare la possibilità alle persone di imparare, di conoscere e di crescere culturalmente e socialmente.
La scelta della giunta Fratus di realizzare la nuova biblioteca nell’area verde prospiciente il teatro comunale Tirinnanzi, è giusta o sbagliata?
Per dare una risposta ponderata a tale quesito è necessario tenere in considerazione l’umore della città. Potrò sbagliarmi ma la città sta per perdere la pazienza. I nostri cittadini, giovani e non solo, da troppo tempo stanno aspettando una biblioteca moderna e degna di tale nome e ritengo anche che la città se la meriti, dopo anni di promesse rimaste inevase.
Il PD e Insieme per Legnano, ritengono la scelta dell’amministrazione sbagliata, perché comporterebbe un ulteriore consumo di suolo e genericamente indicano come soluzione l’utilizzo delle aree dismesse o di strutture che sono tecnicamente incompatibili. Ma, come ho tentato di spiegare poc’anzi, riguardo le aree dismesse e abbandonate le porte sono chiuse, a meno che qualche filantropo bussi alla porta di Fratus e in quel caso allora forse cambierebbe tutto. Una soluzione diversa da quella individuata dall’amministrazione, nel rispetto dei tempi del piano di mandato, non c’è.
PD ed IpL, ai tempi del loro splendore, dopo aver messo in piedi un panegirico mediatico, la biblioteca poi non l’hanno fatta. Ora è meglio che si rendano conto che mettere il bastone fra le ruote, è proprio un dar fastidio ai cittadini e basta. L’utilizzo di 1.000/1.300 metri quadrati per il sedime della nuova biblioteca su un’area complessiva di circa 50mila mq. non è poi così drammatico. Lo sarebbe ancora meno se si riuscisse a compensare la perdita, vincolando il doppio della superfice sottratta in un’altra zona della città.
Si lavori per fare una bella biblioteca e il progetto lo si discuta assieme ai cittadini. Al di là di come si pensi o si veda la cosa, non sprechiamo questa occasione.
Una biblioteca che soddisfi tutte le esigenze culturali e che sia anche un centro di ricerca ed incontri senza limitazione alcuna. Adatta ad accogliere tutti, dalle persone anziane ai più piccoli, senza dimenticare l’utilizzo delle nuove tecnologie comunicative, nella precisa ottica di migliorare anche le relazioni umane. Una biblioteca priva di barriere architettoniche, armonica con l’ambiente circostante, accogliente e confortevole al proprio interno.
Dove costruirla?
Io la vedrei bene nell’area ex Bernocchi al posto delle 7 palazzine preventivate dal PGT della giunta Centinaio-Ferrè. Cultura e natura, un binomio vincente: biblioteca + bosco + fiume e sarebbe un risultato di valore europeo. Il tutto può essere sicuramente visto come una gran bella idea, ma purtroppo “balenga” solo per il fatto che l’area è privata e senza alcuna concreta possibilità che la proprietà, con un bel gesto, voglia cederla per un progetto cittadino.
La questione sta proprio qui, tutte le aree dismesse di Legnano sono di proprietà privata o lo diventeranno e per questa la città, sotto il profilo urbanistico, si trova in un cul-de-sac. Se non si scardina l’impero privato sulle aree dismesse, mettendo limiti temporali al loro inutilizzo, i comuni verranno sempre più “strozzati” da un’urbanistica imposta dalle immobiliari. Non è più sopportabile vedere aree dismesse abbandonate da decenni ed oltre, come il caso appunto, della ex Bernocchi …
Quindi come porre argine a questa inutile sottrazione di suolo?
Governo e Regione, con una lettura propositiva dell’art. 42 della Costituzione, dovrebbero correggere questa situazione legiferando dispositivi “per far decadere la tutela giuridica della proprietà impedendo così che si determini un diritto all’indennizzo, cosicché il bene abbandonato rientra nel patrimonio indisponibile del Comune e viene destinato a soddisfare l’interesse generale”. (dall’art.1 della proposta di legge di iniziativa popolare del Forum “Salviamo il Paesaggio”, gennaio 2018). Ritengo anche giusto che il Governo centrale sostenga finanziariamente questi tipi di investimenti. Costruire una biblioteca è come costruire una scuola, non si tratta di un investimento voluttuario, ma di un investimento necessario per dare la possibilità alle persone di imparare, di conoscere e di crescere culturalmente e socialmente.
La scelta della giunta Fratus di realizzare la nuova biblioteca nell’area verde prospiciente il teatro comunale Tirinnanzi, è giusta o sbagliata?
Per dare una risposta ponderata a tale quesito è necessario tenere in considerazione l’umore della città. Potrò sbagliarmi ma la città sta per perdere la pazienza. I nostri cittadini, giovani e non solo, da troppo tempo stanno aspettando una biblioteca moderna e degna di tale nome e ritengo anche che la città se la meriti, dopo anni di promesse rimaste inevase.
Il PD e Insieme per Legnano, ritengono la scelta dell’amministrazione sbagliata, perché comporterebbe un ulteriore consumo di suolo e genericamente indicano come soluzione l’utilizzo delle aree dismesse o di strutture che sono tecnicamente incompatibili. Ma, come ho tentato di spiegare poc’anzi, riguardo le aree dismesse e abbandonate le porte sono chiuse, a meno che qualche filantropo bussi alla porta di Fratus e in quel caso allora forse cambierebbe tutto. Una soluzione diversa da quella individuata dall’amministrazione, nel rispetto dei tempi del piano di mandato, non c’è.
PD ed IpL, ai tempi del loro splendore, dopo aver messo in piedi un panegirico mediatico, la biblioteca poi non l’hanno fatta. Ora è meglio che si rendano conto che mettere il bastone fra le ruote, è proprio un dar fastidio ai cittadini e basta. L’utilizzo di 1.000/1.300 metri quadrati per il sedime della nuova biblioteca su un’area complessiva di circa 50mila mq. non è poi così drammatico. Lo sarebbe ancora meno se si riuscisse a compensare la perdita, vincolando il doppio della superfice sottratta in un’altra zona della città.
Si lavori per fare una bella biblioteca e il progetto lo si discuta assieme ai cittadini. Al di là di come si pensi o si veda la cosa, non sprechiamo questa occasione.