lunedì 5 aprile 2010

La “balena verde”

di Giuseppe Marazzini
05.04.2010


Dalla “balena bianca” alla “balena verde”, questo il dato politico che emerge dalle ultime elezioni regionali. La Lega di Bossi al Nord ha fatto indigestione di voti.
Ora si tratta di vedere se questi voti verranno usati per smembrare il Paese o per risolvere concretamente, e senza forzature autoritarie, le questioni che più attanagliano gli italiani: il lavoro, il precariato, i diritti civili e le tasse.
La prima sensazione è che questi voti diventeranno, come lo furono per certi versi i voti dati alla Democrazia Cristiana nel Sud, il materasso della borghesia finanziaria nordista a cui si aggiungeranno i cortigiani del futuro centralismo regionale, cioè coloro che sono allenati a speculare sui grandi eventi, sulle opere e servizi di emanazione regionale.
Poi c’è l’esercito dei medi e piccoli bottegai, degli imprenditori di vario genere e dei liberi professionisti, che le tasse non le vogliono pagare, anzi molti fra questi già non le pagano proprio (dai dipendenti e dai pensionati l’80,3% del gettito fiscale).
La Lega è convinta che con il federalismo fiscale si risolveranno i problemi del Paese ma, se la Lega non è pronta ad estirpare la mala pianta degli evasori e dei furboni della finanza speculativa, non riuscirà nel suo intento.
Nel frattempo le amministrazioni comunali sono strette nella morsa del patto di stabilità, un meccanismo sempre più perverso di controllo della contabilità amministrativa che sta mettendo in ginocchio tutti i Comuni, anche i cosiddetti virtuosi che, per stare nei vincoli stabiliti dal governo, hanno pensato bene di scaricare i sacrifici maggiori sulle spalle dei cittadini meno abbienti e del ceto medio.
Ecco cosa sta succedendo in due realtà comunali amministrate dalla destra con la compartecipazione della Lega; entrambe alle prese con il patto, l’una l’ha sforato, l’altra no.
La compagine politica che uscirà vincente dal ballottaggio di Parabiago, domenica 11 aprile, si troverà per prima cosa a dover gestire il mancato rispetto del patto di stabilità lasciato in eredità dalla precedente giunta di destra. Le famiglie meno abbienti saranno le prime ad essere colpite con l’aumento dei costi dei servizi alla persona (vedi comunicato Parabiago).
Il comune di Legnano, invece, essendo “virtuoso”, già da tempo ha colpito i redditi della fasce meno abbienti. Infatti ha aumentato le tariffe di tutti i servizi alla persona, dalla mensa scolastica alla retta degli asili nido e della casa di riposo, ma, nonostante ciò, è costretto a vendere alcuni beni pubblici. Tutto ciò, però, non basta ancora ed allora si mettono in vendita i diritti di superficie (vedi tabella).
In un modo o nell’altro chi paga di più questa modalità di controllo della spesa pubblica sono i cittadini che le tasse le pagano, anche per coloro che non le pagano, mentre i grandi elettori della “balena verde” si preparano a passare all’incasso.

Comunicato Parabiago - per ingrandire cliccare sull'immagine

Tabella - per ingrandire cliccare sull'immagine

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