domenica 25 aprile 2010

La “Casa dell’Acqua”

La “Casa dell’Acqua” è un bene pubblico a disposizione dei cittadini, che eroga acqua dell’acquedotto ulteriormente filtrata naturale, refrigerata e anche gassata.
L’obiettivo è quello di promuovere il consumo dell’acqua del rubinetto buona, controllata, sicura e gratuita, in alternativa alle minerali a volte scelte solo perché gassate.
La “Casa dell’Acqua” si presenta come un piccolo chiosco, colorato, gradevole alla vista, che si inserisce in modo armonico nello spazio circostante.
Ha una superficie di circa 30 metri quadrati, ospita in un locale chiuso le apparecchiature ed ha una zona coperta aperta al pubblico ove sono ubicati gli erogatori d’acqua.
Mediamente ogni “Casa dell’Acqua” è in grado di fornire circa 1.500 metri cubi d’acqua l’anno, ossia circa 4 metri cubi al giorno, corrispondenti a 4.000- 4.500 litri/giorno.
Bere alla propria fonte consente alle famiglie un risparmio stimato di circa 200/250 euro/anno calcolato sui costi dell’acqua di falda al mq tra i 60 e gli 80 centesimi contro i 250 di quella commerciale.
L’acqua in bottiglia costa oltre mille volte di più dell’acqua del rubinetto e spesso la qualità non è migliore rispetto a quella dell’acquedotto comunale.
Si potranno inoltre risparmiare all’ambiente tonnellate di CO2 per la minore produzione di plastica delle bottiglie, il loro smaltimento e trasporto coi camion da località spesso lontane centinaia di chilometri.
L’acqua in bottiglia acquistata sta nelle bottiglie di plastica da 3 a 9 mesi e nel prezzo pagato per ogni bottiglia la “materia prima” (cioè l’acqua) incide per una frazione inferiore al 0,5% ; il resto è dovuto al costo della bottiglia, al trasporto, alla pubblicità e agli utili dell’azienda imbottigliatrice (spesso una società straniera) e del supermercato.
In una famiglia media si consumano 800 litri pari a 540 bottiglie da 1,5 litri.
Per produrle si impiegano: petrolio 54 kg, acqua 324 litri, emettendo 43 kg di Co2.
Per trasportarle si impiegano 11 litri di gasolio emettendo 26 kg di Co2.
Per smaltirle e bruciarle si impiega 1 litro di gasolio emettendo 57 kg di Co2.
In totale: 54 kg di petrolio, 12 litri di gasolio e 126 kg di Co2.

A breve partirà la raccolta firme, affinché anche Legnano abbia la sua prima “Casa dell’Acqua”.

Per ingrandire l'immagine cliccare sopra e utilizzare lo zoomInterrogazione del Consigliere comunale Giuseppe Marazzini.

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