martedì 2 aprile 2013

Gli umanitari di Palazzo Malinverni

di Giuseppe Marazzini
02.04.2013


Esprimo tutta la mia solidarietà alla consigliera comunale del PD, Tiziana Colombo, che ha prestato soccorso a un gruppo di persone di etnia Rom, fra cui diversi bambini e donne incinte, sgombrate forzosamente dai boschi del quartiere San Paolo solo qualche giorno fa. Ha agito nello stesso modo in cui agisce una guardia costiera la quale ricevuta la richiesta di soccorso interviene per salvare le persone in balia del mare, a prescindere. La consigliera Colombo è intervenuta in una situazione di pura emergenza per soccorrere delle persone che da molte ore erano esposta al freddo sotto la pioggia senza possibilità di un rifugio, sia pur transitorio. Insomma ci voleva una donna, determinata e delle istituzioni, per smuovere le autorità preposte al caso ad intervenire. È un gesto degno di essere rilevato e apprezzato da tutta la Città, dal suo Partito e dalla maggioranza politica di cui fa parte.

Penso anche che bisogna esserle ancor più solidale perché i rumori di fondo che provengono dal palazzo comunale fanno presagire accuse di “attentato alla immagine di fermezza” che questa Giunta vuole dare nei confronti dei Rom. Mi auguro che il giovane segretario del PD non ceda alle pressioni dei vari Cardinali Richelieu presenti nella Giunta o del suo stesso partito.

Sono sempre più evidenti segnali di rischio implosione dell’attuale amministrazione che, tra il protocollo d’intesa con l’associazione “salviamo la vita con Maria” - votato in segreto nella stanza dei bottoni - e le tensioni esplose per l’episodio sgombero-emergenza dell’altra sera, scricchiola pericolosamente. Io suggerirei di mettere mano a una nuova Giunta.

Alcuni amici mi hanno riferito che il Sindaco si è arrabbiato per una mia affermazione fatta in merito alla possibilità che qualcuno possa, riguardo al caso Rom, segnalare alla Corte Europea dei diritti umani quanto accaduto l’altra sera (ricordo che durante lo sgombero forzoso i Rom non hanno potuto prendere il loro vestiti, hanno lasciato pannolini dei bambini, cibo etc.) e che, l’abbia definita “una stronzata”.

Bene, vediamo un po’ se ho detto “una stronzata”.

Riporto qui un passo tratto dal documento redatto a cura del Tavolo Rom di Milano al quale aderiscono le seguenti associazioni di volontariato ed organizzazioni sociali: ACLI Milano-Monza e Brianza, ARCI Milano, Ass. Nocetum Onlus, Ass. Opera Nomadi Milano, Aven Amentza, Caritas Ambrosiana, Casa della Carità, CGIL Milano, Comunità S.Egidio, Federazione Rom e Sinti insieme di Milano, Gruppo Abele di Milano, NAGA, Padri Somaschi di Milano, Upre Roma. (anno 2008)

“.., con particolare riferimento alle situazioni di sgombero forzato, sono da considerarsi vincolanti le indicazioni provenienti in proposito dalla nostra Corte Costituzionale e dagli organismi internazionali. In forza di queste indicazioni, va affermato con grande chiarezza che, in Italia e altrove, è illegittimo effettuare sgomberi forzati di insediamenti abusivi in assenza di alternative residenziali. Le prescrizioni delle Nazioni Unite in materia di sgomberi forzati, stabilite nelle Linee guida sugli sgomberi forzati del 20 maggio 1997 del CESCR (Comitato per l’osservanza dei diritti economici, sociali e culturali), e la Raccomandazione 2005 (4) adottata il 23 febbraio 2005 dal Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa stabiliscono precise e cogenti garanzie procedurali e sostanziali, relative fra l’altro a dettagliati obblighi di: (a) consultazione genuina delle persone e dei gruppi interessati; (b) adeguata e preventiva notifica a tutte le persone interessate della data e delle modalità dello sgombero; (c) identificazione dei soggetti istituzionali incaricati di eseguire lo sgombero; (d) garanzia del contradditorio e di accesso alla tutela in giudizio dei propri diritti; (f) predisposizione di adeguate alternative abitative per i nuclei familiari affetti; (g) garanzia della vita familiare e dei diritti fondamentali delle persone.”

Quando è troppo è troppo.


L’Onu bacchetta Roma per gli sgomberi delle comunità rom
pubblicato il 20 marzo 2012 su www.partitodemocratico.it 

Richiamo per l’Italia da parte del Comitato per l'eliminazione della discriminazione razziale delle Nazioni unite. Contro gli sgomberi anche il Premio Nobel Dario Fo che sottoscrive l’appello dell’associazione 21 luglio. Oltre 1.200 le firme raccolte

ROMA – L’Onu richiama l’Italia in tema di sgomberi ai danni delle comunità rom. A renderlo noto è l’associazione "21 luglio" che lo scorso gennaio 2012, insieme al Centro europeo per i diritti dei rom, aveva presentato al Comitato per l'eliminazione della discriminazione razziale delle Nazioni unite (Cerd) un rappporto per segnalare le “violazioni da parte delle autorità italiane nazionali e locali del diritto all'alloggio nelle procedure di sgombero che hanno coinvolto le famiglie rom”. La risposta dell’Onu non s’è fatta attendere. Nei giorni scorsi, infatti, il Cerd ha pubblicato le proprie osservazioni in un testo in “deplora gli sgomberi mirati delle comunità rom e sinte che hanno avuto luogo dal 2008 nel contesto del decreto emergenza nomadi – spiega l’associazione - e rileva con preoccupazione la mancanza di adozione di misure correttive, nonostante la sentenza del Consiglio di Stato abbia annullato nel novembre 2011 il decreto emergenza nomadi. Lo stesso Comitato invita l'Italia ad adottare le misure necessarie per evitare gli sgomberi forzati e a fornire a queste comunità un alloggio alternativo adeguato”.

L’associazione ha lanciato anche un appello nazionale “Il diritto all'alloggio non si sgombera” e una campagna di raccolta firme per chiedere la sospensione immediata provvedimenti di sgombero non accompagnati da “seri e concreti sforzi di accoglienza alternativa per i gruppi familiari” all'interno del Comune di Roma. “Ogni anno nella città di Roma centinaia di bambini rom sono sgomberati con le loro famiglie dagli insediamenti informali della capitale senza che sia loro offerta una soluzione alternativa adeguata – spiega l’associazione -, dimenticando che, secondo le norme e le convenzioni internazionali, gli sgomberi forzati rappresentano una violazione del diritto a un alloggio adeguato. Sono stati 427 gli sgomberi forzati senza alternativa realizzati dal Comune di Roma negli ultimi 2 anni e il più delle volte ogni singola procedura di garanzia del diritto individuale è stata ignorata”.

Oltre 1.200 le firme raccolte dall’associazione dal 4 marzo ad oggi, tra cui ultima arrivata anche quella del Premio Nobel per la letteratura Dario Fo. Circa 60 le associazioni che hanno aderito alla campagna e numerosi anche gli esponenti del mondo intellettuale e artistico che hanno firmato l'appello, come Erri de Luca, Franca Rame, Moni Ovadia, Margherita Hack e Ascanio Celestini. Il testo dell'appello e gli aggiornamenti sulla campagna sono pubblicati sul sito dell'associazione http://www.21luglio.com/. (Redattore Sociale)

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