22.08.2014
La Prealpina Legnano – sabato 22 agosto 2014
Quattro legnanesi dormono in strada
Sono ex imprenditori, disoccupati e separati. Abitano in auto abbandonate o su panchine
LEGNANO - Sono tutti italiani, tutti tra i
trenta e i sessant'anni. Vittime della crisi economica, di matrimoni sbagliati,
di scelte che solo cinque anni fa potevano sembrare felici, e che invece poi il
tempo ha rivelato disastrose. Di fatto, in questo momento non hanno più nulla:
per questo sono letteralmente sulla strada, dove dormono in vecchie auto
abbandonate o sulle panchine di un parchetto. Nel ribadire la necessità di dare
a tutti un alloggio dignitoso non si può fare a meno di tenere in
considerazione un dato che dovrebbe far riflettere: oggi all'anagrafe del Comune di Legnano ci sono quattro
cittadini che hanno un domicilio solo formale. Qualcuno ha fissato la sua
dimora davanti al portone dell'ultima casa che come imprenditore edile aveva
costruito prima di essere travolto dalla crisi, altri hanno invece indicato
l'indirizzo di un parcheggio dove hanno fermato l'auto dopo che erano finiti i
soldi per pagare la benzina e l'assicurazione.
Quelle dei legnanesi che dormono in strada sono storie diverse: oltre all'imprenditore c'è l'uomo separato che ha lasciato la casa alla moglie e non sa dove andare, c'è quello che un lavoro vero non è mai riuscito ad averlo, c'è chi aveva tentato la fortuna all'estero e poi è stato costretto a rientrare in patria, scoprendo di aver perso la casa e la famiglia. Tutte queste storie sono però accomunate da un particolare: i quattro dormono in vecchie macchine (chi non l'aveva ne ha occupata una abbandonata), si lavano nei bar e mangiano alla mensa della Casa della Carità, sperando che l'estate duri ancora per molte settimane.
Forse chi aveva prenotato l'albergo al mare si aspettava qualcosa di meglio, ma chi donne in una macchina apprezza il clima di questi giorni e si augura che possa continuare così per un pezzo. Perché quando arriverà l'inverno i problemi quotidiani si moltiplicheranno. Il problema non è nuovo, diversi Comuni hanno inventato una via apposta per dare un domicilio ai senzatetto, garantendone al contempo la privacy. Sulla carta d'identità uno si ritrova il ' nome di una strada che non esiste, e così gli uffici capiscono subito la sua situazione.
A Legnano questa soluzione non è mai stata adottata, perché tanto fino a qualche tempo fa il problema era marginale e interessava soprattutto gli stranieri. Una persona che dormiva in strada faceva notizia, chi non ricorda la donna che due anni fa viveva al Parco Castello con il suo cagnolino? Poi i casi hanno cominciato a moltiplicarsi, e contemporaneamente i protagonisti hanno scelto di rintanarsi nell' ombra. A chi interessa ascoltare le disgrazie altrui? A cosa serve fare la coda ogni giorno davanti alla porta degli uffici dei Servizi sociali, se poi manco ti dicono che si può andare a mangiare dai frati? Così ognuno si arrangia come può, nella speranza che presto o tardi le cose si aggiusteranno e le notti passate sui sedili resteranno solo il ricordo di un periodo difficile.
Luigi Crespi
Quelle dei legnanesi che dormono in strada sono storie diverse: oltre all'imprenditore c'è l'uomo separato che ha lasciato la casa alla moglie e non sa dove andare, c'è quello che un lavoro vero non è mai riuscito ad averlo, c'è chi aveva tentato la fortuna all'estero e poi è stato costretto a rientrare in patria, scoprendo di aver perso la casa e la famiglia. Tutte queste storie sono però accomunate da un particolare: i quattro dormono in vecchie macchine (chi non l'aveva ne ha occupata una abbandonata), si lavano nei bar e mangiano alla mensa della Casa della Carità, sperando che l'estate duri ancora per molte settimane.
Forse chi aveva prenotato l'albergo al mare si aspettava qualcosa di meglio, ma chi donne in una macchina apprezza il clima di questi giorni e si augura che possa continuare così per un pezzo. Perché quando arriverà l'inverno i problemi quotidiani si moltiplicheranno. Il problema non è nuovo, diversi Comuni hanno inventato una via apposta per dare un domicilio ai senzatetto, garantendone al contempo la privacy. Sulla carta d'identità uno si ritrova il ' nome di una strada che non esiste, e così gli uffici capiscono subito la sua situazione.
A Legnano questa soluzione non è mai stata adottata, perché tanto fino a qualche tempo fa il problema era marginale e interessava soprattutto gli stranieri. Una persona che dormiva in strada faceva notizia, chi non ricorda la donna che due anni fa viveva al Parco Castello con il suo cagnolino? Poi i casi hanno cominciato a moltiplicarsi, e contemporaneamente i protagonisti hanno scelto di rintanarsi nell' ombra. A chi interessa ascoltare le disgrazie altrui? A cosa serve fare la coda ogni giorno davanti alla porta degli uffici dei Servizi sociali, se poi manco ti dicono che si può andare a mangiare dai frati? Così ognuno si arrangia come può, nella speranza che presto o tardi le cose si aggiusteranno e le notti passate sui sedili resteranno solo il ricordo di un periodo difficile.
Luigi Crespi
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