Ringrazio molto il Sig. Quaresima per il suo commento al post “VERSO IL
70° del 25 APRILE: lettera di Giuseppe Bocchiotti, partigiano condannato a
morte”, pubblicato il 20 aprile 2015 e che riproponiamo qui sotto.
Giuseppe Marazzini
16 marzo 2016
Giuseppe è un lontano parente di mia moglie, ringrazio Giuseppe
Marazzini per aver pubblicato questa testimonianza. In onore di Giuseppe
Bocchiotti il 25 aprile verrà esposta una foto ceramica alle Carceri Nuove di
Torino.
Bruno Quaresima
VERSO IL 70° del 25 APRILE: lettera di Giuseppe Bocchiotti, partigiano
condannato a morte.
Giuseppe Bocchiotti
Di anni 18. Nato il 3 novembre
1925 a Felizzano (AL). Di professione tipografo. Ideologicamente vicino al
partito democratico-cristiano, nella primavera del 1944 prende contatto con il
movimento partigiano alessandrino. A maggio si trasferisce a Torino ed inizia
un intensa attività di stampatore clandestino sotto la direzione dell’Ufficio
documenti del CMRP. Nello stesso periodo si arruola anche nelle fila della 7ª
Divisione Giustizia e Libertà, con la quale organizza ed esegue un’importante
incursione all’armeria dell’aeroporto di Venaria Reale. Proprio a causa di
questa azione, il 19 agosto 1944 viene arrestato ed imprigionato nelle Carceri
Nuove di Torino. Il 21 settembre il Tribunale Co.Gu. (contro guerriglia),
composto da ufficiali di Brigate Nere, GNR ed esercito della RSI, lo processa e
lo condanna a morte. La sentenza è eseguita il giorno seguente, 22 settembre
1944, al Poligono di tiro del Martinetto, ad opera di un plotone composto da
militi della Guardia nazionale repubblicana (GNR). Con Bocchiotti sono
giustiziati anche Oreste Armano, Walter Caramellino, Gianfranco Farinati,
Francesco Lorenzo Massai Landi, Carlo Pizzorno e Ferruccio Valobra. Pochi
giorni dopo l’esecuzione, in città viene diffuso un volantino clandestino
stampato "a cura del Partito democratico cristiano" che annuncia la
morte di Bocchiotti e dei suoi compagni.
Lettera di Giuseppe Bocchiotti
a Teresina scritta in data 22-09-1944 dalle Carceri giudiziarie di Torino
Torino,22/9/44
Carceri giudiziarie di Torino
Mia adorata Teresina,
ti scrivo questa mia ultima
prima di morire. Ieri sera sono stato giudicato, ora aspetto la morte, Teresina
tu comprendi in quale stato mi trovi. Spero che ti ricorderai sempre nella tua
vita, di quel Peppino che tanto ti ha voluto bene e tanto specie in questo
periodo di carcere, ti ha amata.
Consola papà e mamma del
dolore che a loro reco, ricordati di me, finché avrai vita ed io dal di là
veglierò si di te. Ricordati che sono morto da innocente e che il mio onore di
fronte al mondo è salvo. Non ho fatto nulla di male, muoio proprio innocente.
Io muoio molto giovane, non so che cosa sia la vita; speravo di unirla a te e
invece il destino me l’ha troncata. Muoio colla grazia di Dio nel cuore.
Ciao Teresina, ricordati
sempre del tuo Peppino
Come ultimo mio desiderio, mia
Teresina, vorrei che anche dopo la mia morte tutta la tua vita sia per me, che
continui ad amarmi finché ti resterà vita, perché io solo, come tu per me, sia
stato quello cui avevi donato il tuo amore e la tua esistenza.
Ciao cara, un bacio
Peppino
Muoio in grazia di Dio.
Ultime lettere di condannati a
morte e di deportati della Resistenza italiana (http://www.ultimelettere.it),
on line dal 26 aprile 2007, INSMLI.
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