28.06.2016
Flop, flop, flop… Non
è il lamento della Fontana Malata,
nota poesia di Aldo Palazzeschi, che fa clof,
clop, cloch, clofette, clopette…, ma il lamento di chi ha fatto fiasco con
“Legnano Ideale”, di chi si rende conto che lo spettacolo del bilancio
partecipativo è giunto al termine. Eppure tutto l’ambaradan è stato messo in piedi da uno degli assessori di punta
della giunta Centinaio. Neanche 600 voti utili espressi dai cittadini che hanno
votato le proposte. Chi pagherà il costo di questo flop?
Il fiasco non è da
imputare alla disaffezione dei cittadini nei confronti delle istituzioni ma è
certo che se le istituzioni raccontano fanfaluche ciò diventa un incentivo alla
presa di distanza. Io penso che parecchi cittadini si siano resi conto di
essere stati gabbati da una propaganda istituzionale fuorviante tesa a far
credere che proporre idee, anche interessanti, fosse l’apice della
partecipazione, ma non è così: la partecipazione diretta è un’altra cosa.
Per mia formazione
culturale e politica sono più che convinto che la partecipazione diretta, con
il superamento della delega alle gerarchie decisioniste presenti nelle
amministrazioni pubbliche, porti ottimi risultati in materia di trasparenza,
efficacia ed efficienza: un tema che i prossimi candidati sindaci non possono
assolutamente trascurare.
Riporto un esempio in
cui viene delineato il processo di costruzione dello strumento che permetterà ai
cittadini di intervenire concretamente sulle scelte dell’amministrazione
comunale. Il consiglio comunale di Vignola, comune del modenese di circa 26mila
abitanti, il 21 giugno di quest’anno ha votato un nuovo statuto comunale a
misura di cittadino elaborato con la partecipazione diretta dei cittadini
attraverso un percorso di incontri, conferenze, commissioni consiliari e tavoli
di negoziazione.
Un saggio delle proposte
emerse dalle discussioni:
- Abolizione del quorum (89,74%).
- Maggiore informazione-partecipazione informata (87,18%).
- Modalità alternative per il voto: postale, urna comunale, voto elettronico.
- Abbassare il tetto delle firme per il referendum a 250 firme (64,10%).
- Partecipazione all’interno dello Statuto e non solo nel Regolamento (61,54%).
Altre novità si possono trovare nei link allegati:
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