05.06.2016
Data la complessità
il tema richiederebbe una ponderata e attenta trattazione sulle dinamiche
internazionali passate, presenti e future, così pure un approfondimento su come
e perché, in diversi Paesi nel mondo si sono scatenate invasioni, guerre, fame e
morte, senza trascurare la ricerca su chi ha scatenato i Quattro Cavalieri dell’Apocalisse.
Tutto ciò sarebbe opportuno fare. Tuttavia l’analisi
sulle dinamiche migratorie ci porterebbe troppo lontano dalla querelle in corso a Legnano su profughi sì, profughi no.
Per affrontare con
lucidità e ragionevolezza il possibile arrivo di profughi a Legnano, bisogna innanzi
tutto evitare che chi ha ruolo istituzionale dia patenti di razzismo, in modo
palese o sottinteso, a gruppi di cittadini che pongono domande o sollevano
dubbi e perplessità. Penso che se non si
esce dall’ ‘ossessione’ che chi non è in sintonia con il pensiero della
maggioranza che governa la città è un potenziale razzista, la decisione del
Sindaco di accogliere i profughi, pochi o tanti che siano, verrà vissuta
come un atto prevaricatore della volontà dei cittadini e lascerà sempre più spazio
al pensiero becero di attecchire.
Sono convinto che il
confronto sulla questione non solo sia necessario ma è d’obbligo. Pur nel rispetto dei
reciproci ruoli si deve dialogare con la città e con la città trovare le
soluzioni più consone. La partecipazione attiva della cittadinanza comporta anche
una assunzione di responsabilità nel definire modelli di ospitalità condivisa,
senza aspettare che sia il buon Dio a risolvere il problema.
Ritengo che il Sindaco
e la sua Giunta debbano aprire un confronto con la città presentando idee e proposte
maturate nel frattempo. Se invece l’Amministrazione presenterà le soluzioni
trovate a cose fatte, dicendo che non si poteva fare altrimenti, temo che ciò
comporterà una ennesima frattura con la città.
Giuseppe Marazzini
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