domenica 5 giugno 2016

PROFUGHI SÌ, PROFUGHI NO

di Giuseppe Marazzini
05.06.2016


Data la complessità il tema richiederebbe una ponderata e attenta trattazione sulle dinamiche internazionali passate, presenti e future, così pure un approfondimento su come e perché, in diversi Paesi nel mondo si sono scatenate invasioni, guerre, fame e morte, senza trascurare la ricerca su chi ha scatenato i Quattro Cavalieri dell’Apocalisse. Tutto ciò sarebbe opportuno fare. Tuttavia l’analisi sulle dinamiche migratorie ci porterebbe troppo lontano dalla querelle in corso a Legnano su profughi sì, profughi no.

Per affrontare con lucidità e ragionevolezza il possibile arrivo di profughi a Legnano, bisogna innanzi tutto evitare che chi ha ruolo istituzionale dia patenti di razzismo, in modo palese o sottinteso, a gruppi di cittadini che pongono domande o sollevano dubbi e perplessità. Penso che se non si esce dall’ ‘ossessione’ che chi non è in sintonia con il pensiero della maggioranza che governa la città è un potenziale razzista, la decisione del Sindaco di accogliere i profughi, pochi o tanti che siano, verrà vissuta come un atto prevaricatore della volontà dei cittadini e lascerà sempre più spazio al pensiero becero di attecchire.

Sono convinto che il confronto sulla questione non solo sia necessario ma è d’obbligo. Pur nel rispetto dei reciproci ruoli si deve dialogare con la città e con la città trovare le soluzioni più consone. La partecipazione attiva della cittadinanza comporta anche una assunzione di responsabilità nel definire modelli di ospitalità condivisa, senza aspettare che sia il buon Dio a risolvere il problema.

Ritengo che il Sindaco e la sua Giunta debbano aprire un confronto con la città presentando idee e proposte maturate nel frattempo. Se invece l’Amministrazione presenterà le soluzioni trovate a cose fatte, dicendo che non si poteva fare altrimenti, temo che ciò comporterà una ennesima frattura con la città.

Giuseppe Marazzini

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