23.04.2018
Viviamo in un mondo di
perfida regressione, in cui un odio superstizioso e avido di persecuzione si
accoppia al terror panico; in un mondo alla cui insufficienza intellettuale e
morale il destino ha affidato armi distruttive di raccapricciante violenza, accumulate
con la folle minaccia -"se così dev'essere"- di trasformare la terra
in un deserto avvolto da nebbie venefiche. L'abbassamento del livello
intellettuale, la paralisi della cultura, la supina accettazione dei misfatti
di una giustizia politicizzata, il gerarchismo, la cieca avidità di guadagno,
la decadenza della lealtà e della fede, prodotti, o in ogni caso promossi da
due guerre mondiali, sono cattiva garanzia contro lo scoppio della terza, che
significherebbe la fine della civiltà. Una costellazione fatale sovverte la
democrazia e la spinge nella braccia del fascismo, che essa ha abbattuto solo
per aiutarlo, non appena a terra, a risollevarsi in piedi, per calpestare -dovunque
li trovasse- i germi del meglio, e macchiarsi con ignobili alleanze.
Dalla prefazione di Thomas
Mann a "Lettere di Condannati a morte della Resistenza Europea". Zurigo,
marzo 1954
Per non dimenticare le lotte
e i sacrifici, fino alla perdita della vita, che gli operai legnanesi hanno
fatto per liberarci dal nazifascismo.
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