19.04.2018
Domenica scorsa, 15 aprile
2018, io ed un mio amico siamo ritornati nel parco Altomilanese e abbiamo fatto
lo stesso percorso delle altre volte. Percorso che abbiamo chiamato, il
"girone degli inquinatori" e vi spiego il perché. Ripassiamo nello
stesso punto dove la prima volta (15/11/2017) avevamo trovato dei sacchi contenente
lana di roccia e macerie edili, mentre la seconda volta (13/01/2018) resti di
un divano e le solite macerie edili. Nello stesso punto, questa volta, hanno
lasciato sacchi contenente macerie edili e vari contenitori, che originariamente
contenevano sostanza chimiche. Tutto questo "ben di dio" a margine di
un campo agricolo.
Mentre sconsolati, ci si domandava se le persone che disprezzano la natura meritano, oltre ad una sostanziosa una multa anche qualche mese di "servizio civile" per danni ad un bene comune, a circa 300 metri da noi un signore scaricava dal sua mega "gippone", due cesti d'erba appena sfalciata.
Proseguendo il cammino le sorprese non finiscono: un sacco con bottiglie di birra e lattine, delle plafoniere di vetro, lavori di potatura incostuditi (sono stati autorizzati?). I soliti mucchietti di macerie edili sparsi un po' dovunque.
Per chiudere la giornata passiamo nelle vicinanze della pista da corsa dove recentemente, ma non ne siano certi, è capitato il drammatico infortunio che ha causato la morte di un cavallo del Palio e il ferimento di due fantini. L'immagine che ci si presenta davanti è di una immensa desolazione: recinzione metallica caduta a terra e un palchetto alla belle meglio sistemato. L'impressione ricevuta è stata di un'area abbandonata. Anche altre attività private presenti nel parco presentano un disordine desolante, ad esempio si notano recinzioni di fortuna e mal messe.
Io sono per un Parco di qualità, quindi, senza forse, penso sia il caso che le autorità del Parco e i Sindaci di riferimento, oltre a tirare le orecchie ai frequentatori, tirino le orecchie anche a coloro che svolgono attività private all'interno del parco stesso. Senza escludere la possibilità di introdurre regole più rigide in materia di qualità architettonica, uniformando lo stile con l’ambiente circostante, oltre ovviamente ad esercitare azioni radicali contro gli inquinatori.
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