26.09.2012
Il Sindaco ha scelto come dirigente organizzativo il
dottor Livio Frigoli con l’incarico principale di attuare il programma politico
dell’amministrazione. Indiscutibilmente una figura politica locale molto
blasonata. Nessun colpo di scena, il Sindaco, infatti, a inizio
procedura aveva già ben chiaro che l’incarico l’avrebbe affidato a Frigoli. L’assegnazione è arrivata al termine di una selezione
alla quale hanno partecipato 20 candidati. Ma che è servito fare un bando che è costato lavoro e
soldi pubblici per arrivare a una decisione che già tutti i dipendenti comunali
conoscevano? E poi, non sono forse il Sindaco e i suoi assessori i
migliori garanti del proprio programma politico?
Il contratto durerà fino alla cessazione del mandato
elettivo del Sindaco e il compenso annuale lordo di questa funzione
dirigenziale costerà alle casse comunali qualcosa come 100 mila euro lordi
all’anno e forse più (precedentemente chi svolgeva le stesse funzioni aveva un
compenso di 113 mila euro lordi annui). Non era forse il caso, per dare un segnale di rottura
con la precedente amministrazione,
assegnare ad un assessore o a un funzionario comunale il compito di
coordinatore del programma di mandato e destinare questi soldi per il sociale o
per diminuire l’IMU?
È
utile anche fare una riflessione di carattere generale su procedure che solo
formalmente sono rispettose della trasparenza. La
legge prevede che la scelta finale di questo dirigente sia effettuata dal
Sindaco. Occorre però, sempre per legge, seguire una procedura: bisogna fare un bando di concorso con il
quale si ricevono i curriculum degli interessati, poi viene nominata una
commissione esaminatrice che dopo un primo screening sottopone una rosa
ristretta di nomi al sindaco, il quale appunto opera la scelta finale. Così
sembra sia stato fatto a Legnano: tutto formalmente perfetto.
Beh,
certo, poi fra la forma e la sostanza c’è sempre un certo margine di
discrezione, e così può capitare che in questo margine si intrufolino fatti un
po’ curiosi: ad esempio può capitare che quando ancora la commissione
esaminatrice non è nemmeno stata nominata, il titolare di uno dei 20 curriculum
presentati si faccia già dei giretti in Comune, giusto per fiutare l’aria, e
per capire come funziona la macchina...
Può capitare anche che poi il candidato in questione sia proprio quello
prescelto: ha i titoli, per carità, e certamente il fatto che sia da sempre amico del sindaco è solo una pura
coincidenza, tale certamente da non inficiare la correttezza formale dell’intera
operazione...
Chissà
se i 19 candidati esclusi, venuti a conoscenza che il prescelto bazzicava le
stanze del Comune ben prima che la “selezione” venisse fatta, si sono sentiti
un po’ presi in giro? Caro
Sindaco, se vuole cambiare prassi politica, la cambi veramente, le mosse alla
“Ninì Tirabusciò” non incantano più nessuno.