domenica 7 luglio 2013

Laura Conti. Un amore per la vita


di Giorgio Nebbia  30/05/2013 - Eddyburg.it

Laura Conti è stata moltissime cose insieme: ci piace ricordarne due aspetti, quello di studiosa di problemi ambientali e quello di comunista. Ho usato apposta il termine di "studiosa" piuttosto che quello più comune di "ambientalista", perché alla difesa della natura e dell'ambiente Laura Conti è arrivata con il suo bagaglio di studi e di conoscenze di medico e quindi di umanità e di amore per gli esseri viventi. La sua storia - che spero qualcuno un giorno scriverà compiutamente, anche utilizzando le  testimonianze della sua avventura umana che Laura ha lasciato nei molti libri e negli innumerevoli colloqui con innumerevoli persone - l'ha portata ad una visione unitaria dei rapporti fra natura e esseri umani: donne e uomini lavoratori, inquinati, giovani militanti del cambiamento.

Così è stata in mezzo agli operai nelle lotte per migliori condizioni di lavoro; al centro di ogni iniziativa ecologica; fra le donne di Seveso (investite da un dramma umano senza precedenti, dopo la fuoriuscita della diossina dall'ICMESA, il 10 luglio 1976), a cui ha dedicato "con amore" delle pagine bellissime; è stata protagonista di infinite battaglie per una agricoltura diversa, per una caccia diversa .

Lo stesso amore l'aveva animata, giovane partigiana, nella lotta di Liberazione, e l'ha portata nelle amministrazioni provinciale di Milano, regionale della Lombardia, nel Parlamento  nazionale.

Eppure, per come la ricordo, mai ho pensato di associare a lei nessun appellativo di quelli a cui i miserabili tengono tanto: "onorevole", "presidente". Eppure onorevole è stata davvero perché ha fatto onore alla Regione e al Parlamento con la sua passione e il suo rigore, nelle Commissioni e nelle piazze; presidente è stata, fra l'altro, a lungo, del Comitato scientifico della Legambiente. Nel suo lavoro, nei dibattiti, era "la Laura", non una donna del palazzo, ma quella che scriveva, che testimoniava, che dava suggerimenti, che litigava, anche, talvolta anche stizzosa nei confronti delle cose che riteneva che non fossero giuste.

Non avrebbe, a mio parere, potuto essere quella che è stata se non avesse deciso di essere comunista: una comunista convinta e austera, una delle prime persone che ha riconosciuto nella violenza alla natura uno dei tanti aspetti della lotta del capitale contro la vita, contro gli esseri umani. Quando ancora pochi discutevano dei rapporti fra capitalismo e distruzione della natura aveva messo in evidenza che il rispetto della natura e della vita sarebbe stato possibile solo con una dura e continua lotta alla società del  profitto.

Ma Laura Conti non era soltanto la militante comunista e delle lotte ecologiche: era anche una donna straordinariamente generosa e disponibile. Era disposta ad andare a parlare dovunque, negli affollati congressi, dove era sempre ascoltata con rispettosa attenzione, e nei piccoli circoli dove la sua presenza era invocata (mi si passi questo verbo) e dove forse andava ancora più volentieri che altrove.

Era generosa con gli amici e con le persone che appena conosceva e con tutte le forme della vita, vegetale e animale, come dimostra il suo amore per i gatti. Molti hanno citato questo aspetto, talvolta con un filo di ironia come può venire da chi non ha un rapporto umano con gli altri animali. Ricordo di averla vista piangere per la morte di una sua anziana gatta; le volevo bene anche per questo.

Un convegno e uno scritto per eddyburg, dedicati a ricordare  una studiosa di problemi ambientali e una comunista, e  a imparare ancora da lei. Il convegno ha per titolo  “Per un nuovo ecologismo. Laura Conti vent’anni dopo”.

Si è svolto a Venezia sabato 8 giugno 2013, un convegno dedicato a Laura Conti. Promosso dall’associazione “Gli asini” e la rivista “Lo straniero” con il sostegno e il patrocinio dell’Assessorato all’Ambiente del Comune di Venezia. Titolo del convegno:  “Per un nuovo ecologismo. Laura Conti vent’anni dopo”. Esso si è svolto dalle 9:00 alle 19:00 presso la Plip Centrale dell’Altraeconomia di Mestre. Il dibattito è iniziato da una serie di relazioni e interventi che hanno illuminato  vari aspetti dall’esperienza e dall’opera di Laura Conti, medico, partigiana e ambientalista, autrice, tra l’altro,  di 
Che cos’è l’ecologia (in ristampa per le Edizioni dell’Asino, con le revisioni volute dall’autrice) scomparsa nel 1993. Vedendo tra i partecipanti l’amico, e “opinionista" di eddyburg, Giorgio Nebbia l’ho pregato di inviare per i nostri frequentatori un suo ricordo di Laura Conti. Non l’ho conosciuta personalmente ma ricordo con emozione i suoi libri (in particolare Una lepre con la faccia di bambina) e i suoi illuminanti articoli su l’Unità di quegli anni. Anni in cui l'ambientalismo, quando c'era, era una cosa seria e non sconfinava nella "green economy" (e.s.)

Laura Conti (Udine, 31 marzo 1921 - Milano, 25 maggio 1993) è stata un'ambientalista, partigiana, medico e politica italiana, promotrice e rappresentante dell'ambientalismo italiano. Dopo aver vissuto a Trieste e Verona, si trasferisce a Milano per frequentare la facoltà di medicina all'Università di Milano. Nel gennaio del 1944 entra a far parte del Fronte della gioventù per l'indipendenza nazionale e per la libertà di Eugenio Curiel, dove è incaricata di svolgere attività di proselitismo tra i militari; il 4 luglio viene arrestata durante una riunione di studenti socialisti e antifascisti e il 7 settembre viene internata nel Campo di transito di Bolzano, ma riesce fortunosamente ad evitare la deportazione in Germania. Tornata libera, consegue la laurea in medicina, trasferendosi a Milano, dove svolge il suo impegno politico prima nelle file del Partito socialista, e dal 1951 in quello comunista, rivestendo gli incarichi di consigliera provinciale dal 1960 al 1970 e successivamente, fino al 1980, di consigliera regionale della Lombardia. Nel 1987 è eletta alla Camera dei Deputati, concludendo la legislatura un anno prima della morte, avvenuta nel maggio 1993. Particolarmente interessata ai problemi ecologici, fu tra le prime a introdurre in Italia riflessioni sui problemi dello sviluppo, dei limiti delle risorse, del rapporto tra sviluppo industriale e conservazione della natura; la sua opera Che cos'è l'ecologia si impose all'attenzione del pubblico e divenne un testo fondamentale per la formazione dell'allora nascente movimento ambientalista. Ma a farne una figura notoria e di rilievo pubblico fu in particolare la campagna da lei impostata e diretta con grande dedizione ed energia in occasione del tragico disastro di Seveso nel 1976, dopo il quale, convinta che la cultura ambientalista dovesse trovare un concreto sbocco politico, operò attivamente, con altri studiosi, per costituire, all'interno dell'ARCI, la Lega per l'Ambiente, della quale fu poi presidente del Comitato scientifico. A Laura Conti è dedicato dal 2000 il Premio Ecologia per tesi di laurea promosso dall'Ecoistituto del Veneto Alex Langer. Il suo fondo, con il materiale che è stato possibile recuperare, è stato inventariato dalla Fondazione Luigi Micheletti di Brescia.

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