Nel numero di luglio di Polis Legnano, il
dossier dedicato a un anno di
amministrazione della coalizione del Sindaco Alberto Centinaio. Il Consigliere
Giuseppe Marazzini di Sinistra Legnanese, risponde alle domande poste da Polis.
Un anno di
opposizione, questa volta contro una giunta di centrosinistra. Un primo
bilancio di questa esperienza?
Nella scorsa tornata elettorale mi sono presentato come
candidato sindaco a capo di una coalizione di forze politiche di sinistra e di
appartenenti a movimenti e gruppi di base.
Quando al ballottaggio l’attuale
sindaco ha escluso ogni accordo di apparentamento, si è persa una opportunità
che avrebbe segnato il vero cambiamento. Finora non c’è stata la possibilità di confronti seri, ma
nonostante tutto considero la mia esperienza positiva. Continuerò a fare
opposizione vigilando sull’operato della giunta e con interventi di critica
positiva.
Far quadrare i conti
è la prima preoccupazione di questa giunta. Tenuto conto della situazione
generale della politica italiana, di certe decisioni nazionali che gravano sui
conti municipali (una per tutti, l’IMU), è possibile pensare a un tipo di
finanza locale rigorosa eppure attenta alle molteplici esigenze dei cittadini?
Il sindaco nel suo discorso d’insediamento disse che “la nave stava per finire sugli scogli”, ma dov’è ora la nave non ce l’ha ancora detto.
Se fossi stato sindaco, una volta presa visione dei conti
comunali, avrei convocato i cittadini per spiegare loro i danni, economici e
sociali, che il “patto di stabilità” ha provocato e sta provocando.
Li avrei invitati a mobilitarsi contro tale vessazione.
Non avrei anticipato l’estinzione dei mutui.
Avrei inoltre proposto l’introduzione di un finanziamento
popolare (buoni del tesoro comunale), coinvolgendo le fasce abbienti, per
sostenere e migliorare i servizi alla persona, educativi e culturali.
Certamente si
preparano decisioni che toccheranno le tasche dei legnanesi. Con quale spirito
affronterete voi dell’opposizione questa situazione? Riuscirete ad avere una
spinta comune costruttiva e lavorare per un intento comune?
Prima di mettere le mani in tasca ai legnanesi guardiamo nelle tasche della giunta comunale.
Siamo sicuri che non siano possibili altri risparmi a
cominciare dall’apparato tecnico-politico? Ad esempio, non tutti gli assessori
hanno rinunciato a parte del loro compenso. Era proprio necessario un direttore
organizzativo esterno? È proprio necessario finanziare il palio con i criteri
attuali?
Io, se fossi stato sindaco, la funzione di addetto stampa me
la sarei fatta da solo e come già detto avrei agito diversamente in materia di
finanza pubblica.
L’opposizione, anche se con visioni differenti, non vuole
aggravare la già difficile qualità della vita dei legnanesi, quindi, se il
governo centrale continuerà con i tagli, senz’altro una richiesta di forte adeguamento
della spesa comunale ci sarà.
Il caso di Euro Impresa ne è un esempio. In tempi non
sospetti segnalai alla dirigenza dell’ente il pericolo che l’agenzia si
trasformasse in un “carrozzone” senza una riforma radicale delle sue funzioni,
ma era un “tempio” di Penati e compagnia, quindi guai a disturbatori.
Ora è stato reso noto che sta per saltare tutto, e il Comune
di Legnano detiene il 25% delle azioni.
In questa vicenda penso che il centro sinistra abbia delle
responsabilità politiche storiche.
Nel marasma in cui ci troviamo io penso che il problema non
sia la costruttività dell’opposizione.
Siamo chiari, l’opposizione non ha spazi decisionali e gli
appelli alla collaborazione sono pura formalità, quindi il problema sta nelle
scelte della maggioranza, che mi risultano limitate a tamponare contabilmente
le avversità che un po’ alla volta stanno arrivando, mentre la politica non si
vede.
Giunta di
centrodestra potrebbe assumere orientamenti e decisioni sostanzialmente diverse
(e realmente praticabili) nell’ambito delle finanze comunali da quelle
dell’attuale maggioranza? Dove sta la differenza rispetto alle giunte di ieri?
Il controllo da parte dello Stato sulla finanza locale è sempre più stringente e fra qualche anno, con la parificazione dei bilanci degli enti locali con quello dello Stato, i margini di manovra saranno ridotti ai minimi termini.
Le giunte Cozzi e Vitali, a loro modo, hanno sempre
rispettato il patto di stabilità e in questo sostenuti dalle forze politiche più
importanti dell’opposizione, quelle che oggi formano il Pd.
Se allora fossi stato sindaco, piuttosto che dissanguare Amga,
avrei programmato una fuori uscita dal patto di stabilità.
Ora, anche la maggioranza, per chiudere il bilancio
consuntivo 2012 nel rispetto dei parametri finanziari, ha attinto nei fondi Amga
per 500 mila euro, e, nel programma di Centinaio è prevista, si dirà per conto
legge, la vendita a privati di almeno il 40% della società.
L’attuale maggioranza, nella sostanza, si muove sugli stessi
binari del centro destra.
Se fossi stato sindaco, avrei cercato di costituire un’azienda
consortile dei beni comuni -acqua, luce e gas-, questa è la modalità più
efficace per tutelare i cittadini dalle tariffe speculative e garantire il
diritto di accesso a tutti.
Quali gli ostacoli
che, almeno finora, la giunta non è riuscita a superare?
In politica non ci sono ostacoli, ci sono problemi da risolvere.
Penso che uno dei problemi che Centinaio deve ancora
risolvere sia la precaria coesione della sua maggioranza. La scelta degli
assessori non è stata ancora del tutto digerita e il mancato turnover del
dimissionario assessore ai lavori pubblici fa pensare che le tensioni
persistono.
Dissonanze sono venute alla luce in occasione del famigerato
protocollo stipulato con l’associazione Salviamo la vita con Maria e non ancora
ritirato, oppure in occasione degli sgomberi dei rom.
Manca il coraggio di istituire il registro delle unioni
civili, anche se qualcuno della maggioranza si è dichiarato favorevole.
Anche sulla questione IKEA la giunta sta dimostrando una
chiusura incomprensibile che non fa altro che alimentare il sospetto di un probabile
sì all’insediamento.
Con la partecipazione e trasparenza siamo ai livelli minimi.
Se fossi stato sindaco, avrei fatto una giunta meno
condizionata dai partiti, con più donne e senza amici d’infanzia e avrei
istituito una consulta popolare per discutere con i cittadini le questioni più
dirimenti.
Impegnarsi nell’amministrazione
civica non è semplice, richiede specifiche competenze, e, spesso, riserva
amarezze. Ma, alla luce di questa sua esperienza, se la sentirebbe di indicare
a un giovane legnanese un servizio in ambito politico?
Un giovane che vuole impegnarsi in ambito politico deve sapere che la partecipazione attiva nella politica comporta lavoro, studio, ricerca e fatica. Se poi la si vuole praticare con un vero spirito di servizio, allora ci vuole anche una grande passione a prescindere.
Nel mio modo di fare politica o pratica sociale, con
incarichi o senza incarichi, non ho mai badato al mio curriculum vitae. La
politica dev’essere solo generosità verso gli altri, anche se altri politici
magari ti guardano male.
Purtroppo non tutti i giovani sono su questa lunghezza
d’onda e anche l’esempio che viene dai giovani sostenitori della maggioranza purtroppo
non è stimolante dato che anch’essi si sono adagiati ai canoni politici
vigenti.
Salvo rare eccezioni, quasi tutti si sono posizionati nei
posti resisi disponibili per il cambio di amministrazione, in ciò eguagliando i
vecchi volponi della politica, dalle deleghe sindacali ai consigli di
amministrazione o presidenze dei vari enti: Fondazione Ticino-Olona, Amga, S. Erasmo,
Parco Alto Milanese, etc.
In questi giovani è prevalso lo spirito dei moschietteri del
re “uno per tutti, tutti per uno”, uno spirito prigioniero del potere non
libero di critica pubblica.
Nel metodo, cosa cambia rispetto a Comunione e Liberazione?
C’è spazio a Legnano
per far crescere la cultura politica per il bene comune?
Innanzitutto è bene intendersi su che cos’è il bene comune. A mio parere tutti gli elementi e i servizi che fanno vivere le persone dignitosamente rientrano in questa categoria, in particolare acqua, luce, gas, sanità, alimentazione, scuola, suolo, casa, lavoro e trasporti.
L’altra questione su cui bisogna intenderci è come si salvaguardano i beni comuni, si
salvaguardano privatizzandoli o mantenendoli pubblici ? Io propendo per la
seconda opzione.
Le manovre per mercificare salute, ambiente, educazione ed
altro, sono sempre in corso; l’ultimo esempio ci viene dalla recente
costituzione della Fondazione dell’Azienda Ospedaliera di Legnano, il cui
statuto è provvido di articoli funzionali alla “infiltrazione” della mano privata
anche perché in gioco c’è la gestione di novanta posti letto già accreditati
dalla regione Lombardia presso il vecchio ospedale, posti destinati alla
costituenda “cittadella della fragilità” o della “salute” - come noto, fare
soldi sul bisogno di cura degli anziani è diventato un gioco da ragazzi.
Fare cultura del bene comune non solo è necessario ma è
doveroso - com’è doveroso denunciare le storture del nostro sistema - il
problema è che se ne fa poca.
Legnano è una città chiusa in se stessa nelle mille
parrocchie, e le poche esperienze per il bene comune fatte, ricordo le
conferenze sulla criminalità organizzata, sono cadute nell’oblio.
Non mi risulta che la maggioranza stia prendendo iniziative
sulla questione dei beni comuni.
A propositi di bene comune, a che punto siamo nella lotta contro il gioco d’azzardo?
La salute dei cittadini è un bene comune, salvaguardare e tutelare il benessere psico-fisico dei cittadini è un dovere delle istituzioni.
Il gioco d’azzardo, benché si dica legale perché regolato da
leggi dello Stato - questa anche la tesi sostenuta dall’amministrazione in
risposta alla mia interpellanza - è uno
svago dannosissimo.
Nel frattempo la città è invasa dalle slot machine e dalle sale da gioco.
Costa così tanto aderire al manifesto dei sindaci contro il
gioco d’azzardo?
Costa così tanto premiare gli esercizi pubblici che non
installano slot machine?
Anche se sono molto critico e dissenziente sul modo di operare della giunta Centinaio non voglio dare nessun voto perché nel mio modo di concepire democrazia e libertà non è prevista una valutazione numerica.
So che l’indice di gradimento è in discesa e parecchi
elettori sono delusi dalla scarsa trasparenza e laicità di questa maggioranza.
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