25.12.2013
Mentre i sindaci di
Legnano e Busto Arsizio sgomitano per contare di più e per avere maggior peso
decisionale nella futura “Città metropolitana”, per la verità con atteggiamenti
e pregiudizi che ricordano il modello democristiano, i problemi reali del
territorio vengono affrontati senza idee e proposte concrete.
Ad esempio cosa vogliono fare i due sindaci in materia di rifiuti?
SONO PER LA RIDUZIONE DELLA PRODUZIONE DI RIFIUTI? SONO PER LO SMALTIMENTO DEI RIFIUTI URBANI CON PROCESSI E MODALITA’ ALTERNATIVE ALL’INCENERIMENTO? SONO PER LA FERMATA DELL’INCENERITORE ACCAM E LA BONIFICA DEL SITO ENTRO IL 2025?
Ad esempio cosa vogliono fare i due sindaci in materia di rifiuti?
SONO PER LA RIDUZIONE DELLA PRODUZIONE DI RIFIUTI? SONO PER LO SMALTIMENTO DEI RIFIUTI URBANI CON PROCESSI E MODALITA’ ALTERNATIVE ALL’INCENERIMENTO? SONO PER LA FERMATA DELL’INCENERITORE ACCAM E LA BONIFICA DEL SITO ENTRO IL 2025?
Revamping ACCAM un'altra opera che non serve
L'elenco delle opere
inutili, realizzate sul territorio di Busto Arsizio, si allunga con il progetto
del cosiddetto "Revamping" di ACCAM, la cui utilità ed economicità
sono tutte da dimostrare, anche in virtù delle recenti scelte strategiche della
Regione Lombardia.
La VI Commissione
regionale "Ambiente e protezione civile" ha approvato in data
28/11/2013 la proposta di risoluzione n. 9 in cui si impegna la Giunta
Regionale a:
a definire, per quanto riguarda gli impianti di
incenerimento, scenari e criteri di decommissioning,
cioè di disattivazione progressiva degli impianti o delle singole linee di
combustione, coerenti con la progressiva diminuzione di produzione del rifiuto
urbano residuo regionale. I criteri saranno definiti in modo da favorire la
disattivazione degli impianti meno efficienti sotto il profilo ambientale, in
coerenza con le direttive europee in materia di rifiuti, risparmio energetico e
protezione dell'ambiente, garantendo in ogni caso l'applicazione dei piani
manutentivi già programmati;
ad attivarsi affinché le nuove reti di teleriscaldamento
risultino coerenti con gli scenari di decommissioning
prospettati;
Poiché la capacità
totale di incenerimento degli impianti lombardi è di 2.521.660 tonnellate annue
e poiché si stima che la quantità di rifiuti da incenerire si ridurrà
progressivamente negli anni, fino a raggiungere 1.112.361 tonnellate nel 2020,
diventa evidente la sovra-capacità degli inceneritori attualmente funzionanti.
Meglio allora, anziché insistere sull'ammodernamento dei forni di ACCAM,
investire sulla loro trasformazione in impianti di trattamento meccanico
biologico (TMB) e di riciclaggio, come suggerisce anche la Regione.
Tanto più che
l'impianto di Busto Arsizio viene annoverato, nel rapporto di Legambiente,
tra i quattro inceneritori meno efficienti sotto il profilo ambientale della Lombardia e di conseguenza tra i primi che dovrebbero, in virtù della risoluzione, essere de-commissionati.
tra i quattro inceneritori meno efficienti sotto il profilo ambientale della Lombardia e di conseguenza tra i primi che dovrebbero, in virtù della risoluzione, essere de-commissionati.
Ma a prescindere da
queste considerazioni è importante che i cittadini del consorzio sappiano che:
1.
Verranno
spesi circa 42 milioni di euro per il revamping dell'impianto;
2.
La
creazione della rete di teleriscaldamento comporterà una spesa di almeno 10/20
milioni di euro, che avrà come conseguenza l'allungamento al 2050 dell'attività
dell'inceneritore, al fine di ammortizzare gli investimenti;
3.
Vista
la diminuzione di rifiuto urbano, prevista per l'incremento della raccolta
differenziata, l'inceneritore dovrà bruciare rifiuti speciali di origine
diversa, compresi i rifiuti industriali. Tra l'altro già oggi la percentuale di
rifiuto speciale non urbano bruciato dall'impianto è pari al 35% (fonte
rapporto Legambiente);
4.
Le
tariffe che i cittadini pagheranno per il costo dello smaltimento dei rifiuti
subiranno un incremento notevole;
5.
Si
continueranno ad emettere fumi nell'aria, in un territorio con livelli di
inquinamento già allarmanti.
Come
già discusso nel convegno del 30 Novembre presso il Museo del Tessile,
organizzato in collaborazione con M5S, la raccolta differenziata e il recupero
dei rifiuti sono competitivi all'incenerimento. È ora di scegliere l'una o
l'altra strada. I circoli di SEL della provincia di Varese e dell'Alto Milanese
ribadiscono che ci sono ora le condizioni per compiere scelte innovative -e non
soluzioni a metà- meglio capaci di prepararsi al futuro, meglio capaci di
tutelare la salute e l'ambiente. E persino più economiche.
Pertanto
sosterremo (e invitiamo i cittadini a sostenere con noi) la necessità di
abbracciare la filosofia dei "Rifiuti Zero" attraverso politiche
volte alle 5 R ossia Riduzione, Raccolta differenziata,
Riutilizzo, Riciclo, Recupero. Il Revamping, pur cominciando per R, non è
la soluzione. Altre alternative esistono, basta avere il coraggio di praticarle.
Sinistra Ecologia
Libertà
Varese e Legnanese
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