11.04.2014
Le foto
scattate dall’amico ed ambientalista Materazzi domenica 7 aprile dimostrano che
la situazione all’interno del Parco Alto Milanese fa fatica a tornare alla
normalità. A poco
valgono le proteste e l’impegno delle persone sensibili, se poi le istituzioni
e gli organi preposti non riescono a gestire il tutto in maniera attenta e
puntuale.
Certo, la responsabilità maggiore va imputata a quelle persone incivili che considerano il Parco come se fosse una loro discarica personale. È bene spiegare a questi signori che il loro modo di comportarsi corrisponde ad un crimine ambientale.
Certo, la responsabilità maggiore va imputata a quelle persone incivili che considerano il Parco come se fosse una loro discarica personale. È bene spiegare a questi signori che il loro modo di comportarsi corrisponde ad un crimine ambientale.
Gestire al meglio un parco disteso su tre comuni diversi e due province non è una cosa facile o semplice - soprattutto, sotto l’aspetto del monitoraggio e del controllo - ma neanche impossibile. Basterebbe istituire un servizio di tutela del Parco gestito a turno dalle polizie locali dei tre comuni interessati (Legnano, Castellanza e Busto Arsizio), che possano agire e sanzionare duramente se necessario.
Anche i cittadini, però, devono fare la loro parte. Chi frequenta correttamente il Parco si spera abbia la dovuta sensibilità di segnalare tempestivamente alle autorità i casi di scarichi abusivi e di mancato rispetto delle regole.
M materazzi foto degrado pam_07 04 2014 from GMarazziniù
LA PREALPINA Legnano – venerdì 11 aprile 2014 pag.37
Vigilantes contro chi abbandona
rifiuti
Al Parco Alto Milanese resta il
problema degli scarichi abusivi, Pisoni e il sindaco: «Patrimonio da
salvaguardare»
LEGNANO - «La maleducazione rimane purtroppo il problema principale. E'
invece sbagliato parlare di degrado del Parco
Alto Milanese dove è vero che si verificano episodi di scarichi abusivi di
rifiuti, ma complessivamente l'area rimane una bella realtà». Così il
presidente Angelo Pisoni sulla
situazione del polmone verde tra Legnano, Busto Arsizio e Castellanza, oggetto
nell'ultimo consiglio comunale di un'interrogazione della Sinistra Legnanese in
merito alla rottura della collaborazione con la Protezione civile legnanese che
effettuava la sorveglianza. Come ha spiegato ieri Pisoni, dall'inizio di aprile
il controllo di sentieri e boschi è stato assegnato a una società di vigilanza privata ("ci costa un po' di più rispetto
alla protezione civile, ma gli addetti hanno ora otto punti di passaggio
obbligati"). Inoltre la direzione del Parco ha affidato alla cooperativa
Arcadia il recupero giornaliero dei rifiuti. Il presidente sembra insomma
sposare in pieno le dichiarazioni del sindaco Alberto Centinaio che in
Consiglio aveva affermato che «a parte alcune zone a rischio dove sono presenti
scarichi abusivi di materiale edile, posso dire con certezza che il Pam non si
trova affatto in una situazione di degrado: rimane invece un grande patrimonio
naturale da salvaguardare e che può certamente essere migliorato».
Centinaio
aveva quindi invitato i consiglieri a una "camminata ecologica" per
verificare di persona la situazione. Cosa che è stata per esempio colta al volo
dal Gruppo di cammino di Mazzafame
che ha inaugurato la propria attività con un giro proprio nel parco Alto
Milanese. Ma anche se Pisoni e Centinaio buttano acqua sul fuoco, Massimiliano Materazzi, noto esponente
della sinistra ambientalista legnanese, rilancia dal suo blog dove ha
pubblicato alcune foto eloquenti: «Non sono allarmato anche perché in altri
periodi il Pam è stato oggetto di sgradite attenzioni da parte di incivili, ma
una riflessione la voglio esprimere sperando di essere chiaro. A partire dal
fatto, senza volere usare il termine degrado, che evidentemente suscita
irritazione, che le aree verdi in diverse zone di Legnano sono talmente
malridotte da fare apparire gli scarichi abusivi nel parco quasi
"scontati". Ed è doveroso evidenziare che il problema non è
esclusivamente legnanese: un giro tra i boschetti intorno al palazzetto
"Piantanida" di Busto o verso la pista ciclabile che dalla confinante
città porta al Ticino fotografa una situazione analoga».
«Attraversando la
manciata di vie che da diverse direzioni portano al Pam - incalza tuttavia
Materazzi - si ha l'impressione di attraversare delle vere e proprie
discariche. Il fatto che si tratti di luoghi noti in gran parte ai soli
residenti non cambia la gravità dello stato in cui versano via dei Ciclamini,
via delle Mimose o l'area intorno ai nuovi insediamenti di via Bottini, senza
parlare della spianata antistante la ditta Bmp la cui normalità non può essere
rappresentata dall'accumularsi di rifiuti. E mentre condivido in pieno
l'esortazione di Pisoni al fatto che "dobbiamo tutti essere più civili e
rispettosi della natura", gli strumenti con cui dobbiamo invogliare e
diffondere questo rispetto (ed eventualmente sorvegliare e sanzionare coloro
che non lo posseggono) devono essere efficaci». Protezione civile o vigilantes,
la battaglia non sembra semplice.
Luca Nazari
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