28.06.2014
Il Giorno Milano – Metropoli Venerdì 27 giugno 2014
È scattata in Lombardia
la corsa a petrolio e metano.
Cittadini sulle barricate.
Trivellazioni:
interessati mille chilometri quadrati
I NUMERI
272 I chilometri quadrati al centro delle possibili ricerche nel Bresciano: interessano 34 Comuni
668 I chilometri quadrati che riguardano un altro piano messo a punto tra Oltrepo e Alessandrino
322 I chilometri quadrati al centro delle ricerche nell'area del Lodigiano: da investire due milioni di euro
I NUMERI
272 I chilometri quadrati al centro delle possibili ricerche nel Bresciano: interessano 34 Comuni
668 I chilometri quadrati che riguardano un altro piano messo a punto tra Oltrepo e Alessandrino
322 I chilometri quadrati al centro delle ricerche nell'area del Lodigiano: da investire due milioni di euro
- MILANO -
CERTO, non è il Texas. Ma che in Lombardia sia scattata la
corsa al petrolio e al gas metano è ormai palese. Tanto che le richieste di
nuove trivellazioni esplorative sono in costante aumento. Sono almeno 25 i siti
sui quali si stanno concentrando nuovi interessi, si affiancano alle 17
concessioni per l'estrazione e alle 7 per lo stoccaggio già operative.
NEL BRESCIANO una
richiesta è stata avanzata dalla società Exploenergy Srl due anni fa per
ottenere l'autorizzazione e l'esclusività della ricerca nella zona di Lograto,
per la durata massima di sei anni. Obiettivo è svolgere operazioni legate
all'esplorazione per l'individuazione e lo sfruttamento di idrocarburi liquidi
e gassosi. Le operazioni proposte escludono l'utilizzo di esplosivo.
LE RICHIESTE
Bresciano e Varesotto
le zone interessate alle ricerche dell'oro nero
Il progetto si divideva in due parti. La prima per analizzare
i dati geologici, le stratigrafie dei pozzi perforati in passato e le linee sismiche
già registrate. La seconda prevedeva un pozzo esplorativo, fra 1.600 e 2.000
metri di profondità. L'assessore regionale Claudia Maria Terzi ad aprile ha
escluso che la ricerca possa essere condotta in questa modalità, sia perché
nell'area ci sono zone tutelate, zone di produzione di vini doc e siti
archeologici, sia per il rischio idrogeologico medio-elevato. Si è formato un
comitato di sindaci contro il progetto, guidato dall'ex sindaco Mezzana.
I PAESI bresciani
coinvolti sono Azzano Mella, Bagnolo Mella, Berlingo, Brandito, Brescia, Capriano
del Colle, Castegnato, Castel Mella, Albiolo, Castelcovati, Castrezzato,
Cazzago San Martino, Chiari, Coccaglio, Comezzano-Cizzago, Corzano, Dello, Flero,
Gussago, Lograto, Longhena, Maclodio, Mairano, Orzinuovi, Orzivecchi,
Ospitaletto, Pompiano, Poncarale, Roccafranca, Roncadelle, Rovato, Torbole Casaglia,
Travagliato, Trenzano. Nel Bergamasco Torre Pallavicina e nel Cremonese
Soncino. Nel Varesotto, tre sono le
richieste di sondaggi che hanno incontrato spesso aperta opposizione dalle
amministrazioni. Una riguarda la fascia fra Varese e il confine svizzero (41
comuni per 212 chilometri) e prevede di sfruttare eventuali giacimenti a
profondità di circa 4.000 metri, l'altra la frazione di Borsano a Busto Arsizio e la terza i comuni di
Gallarate, Casorate Sempione, Somma Lombardo, Cardano al Campo, Samarate,
Ferno, Vizzola Ticino e Lonate Pozzolo.
Paolo Verri
NEL PAVESE Tra i
vigneti dell'Oltrepo si cerca il gas
di MANUELA MARZIANI
-PAVIA -
GAS TRA I vigneti
dell'Oltrepo Pavese e nella Bassa. A interessarsi alle colline è stata Enel
Longanesi Developments che ha previsto prima alcuni scavi esplorativi fino a
3mila metri, poi la fase di estrazione. Il piano di ricerca riguarda 668.7 chilometri quadrati che
si trovano tra l'Oltrepo e il vicino Alessandrino, zone dove si coltivano le
viti e si punta molto su turismo ed enogastronomia. In provincia di Pavia
dovrebbero essere interessati 25 comuni: Bagnaria, Borgo Priolo, Borgoratto
Mormorolo, Casei Gerola, Cecima, Codevilla, Fortunago, Godiasco, Menconico,
Montalto Pavese, Montebello della Battaglia, Montesegale, Ponte Nizza, Retorbido,
Rivanazzano Terme, Rocca de' Giorgi, Rocca Susella, Ruino, Santa Margherita di
Staffora, Torrazza Coste, Val di Nizza, Valverde, Varzi, Voghera e Zavattarello.
Altri 45 centri, 28 del Pavese nella zona attorno a Belgioioso, 16 del
Lodigiano e San Colombano in provincia di Milano potrebbero custodire gas nel
sottosuolo. La società AleAnna Resources ha deciso di avviare le indagini su
un'area di 322 chilometri quadrati alla ricerca di idrocarburi.
NEL MILANESE IL
MINISTERO IN UN CASO HA GIÀ AUTORIZZATO
Fa paura la scoperta
degli idrocarburi
— CASSINA DE' PECCHI (Milano) —
POCO MENO di
duecento chilometri quadrati di territorio che si estende su 37 Comuni di
cinque province lombarde. Questa l'immensa zona in cui l'americana Mac Oil ha
ottenuto ormai più di un anno fa l'autorizzazione da parte del Ministero dello
Sviluppo Economico per una ricerca di idrocarburi nel sottosuolo. Le trivelle
nella zona della Martesana, area a est di Milano al confine con Bergamo in cui
ci sono 24 dei 37 comuni coinvolti nello studio, al momento non ci sono. Ma
potrebbero arrivare presto.
PERCHÉ SE LO
studio dimostrasse che qualcosa sotto il suolo c'è, le trivellazioni avrebbero
ragione di partire. Cittadini e sindaci, che hanno scoperto la scorsa estate
dal web della possibilità che il loro territorio fosse 'sondato' alla ricerca
di idrocarburi, non sono d'accordo e già da qualche mese si sono organizzati, i
primi in un comitato `No Triv', i secondi con lettere spedite a Roma e alla
stessa società. Per ora, tutto tace. Intanto a Zibido San Giacomo, si va verso
la perforazione del pozzo esplorativo Badile 1. Dopo la decisione della regione
Lombardia dei primi di giugno di non concedere la sospensiva alla perforazione
esplorativa su proposta del gruppo regionale del Movimento 5 stelle, per la
presunta connessione fra le perforazioni stesse e le scosse sismiche ora alla
Apennine energy spa manca solo il parere sull'impatto ambientale e poi i lavori
partiranno. La testa del pozzo e l'area del cantiere saranno allestiti in Via
Longarone, in un terreno libero a destinazione d'uso industriale ed in parte
dell'ex Elnagh. Da sei mesi i cittadini sono preoccupati e hanno dato vita a
una serie di iniziative. Forza Italia ha raccolto le firme per dire no al pozzo
mentre il Movimento 5 stelle a fine maggio ha indetto una assemblea pubblica
molto partecipata dove sono emerse le preoccupazioni dei cittadini
relativamente ai rischi sismici. Apennine energy spa è intervenuta nel
dibattito garantendo che non esistono rischi di impatto ambientale e di inquinamento
delle falde.
Chiara Giaquinta
Massimiliano Saggese
Ministero dello Sviluppo Economico - Reg. Lombardia carta dei titoli minerari
Ministero dello Sviluppo Economico - Reg. Lombardia carta dei titoli minerari