20.09.2014
Per sei mesi di vigilanza al Parco Alto Milanese 20.000 euro di spesa
(40.000 annui).
La Protezione Civile ne chiedeva 12.000 annui …
La Protezione Civile ne chiedeva 12.000 annui …
Tutto per il palio e nulla per le novità culturali - attrattive …
IL GIORNO LEGNANO - sabato 20 settembre 2014
VIA PONCHIELLI, ADDIO SCUOLA CIRCENSE. I CLOWN SI TRASFERISCONO A MONZA
«Il Comune chiede l’impossibile, e noi ce ne andiamo»
di PAOLO GIROTTI
— LEGNANO —
MA QUALE circo? Assaggiata la
realtà legnanese, l’associazione «Scuola
di circo Clap» lascia la città a gambe levate e va a piantare il suo
tendone a Monza dove, invece che chiedere impegni e investimenti oltre
l’immaginabile, hanno fatto di tutto per facilitarne l’insediamento. Si
conclude così, senza alcun esito, il goffo tentativo dell’Amministrazione
comunale di rimediare alla situazione dell’area di via Ponchielli, spazio
pubblico ormai da tempo abbandonato al suo destino: un tentativo maldestro,
portato avanti pensando di poter scaricare sull’associazione di turno tutti i
costi dell’operazione, per poi magari appropriarsi dei meriti e condividere la
gloria. Circo Clap, che inizialmente aveva aderito alla proposta del Comune,
oltre un mese fa ha inviato una lettera con cui ha rinunciato all’impresa: troppo
alti i costi da sostenere a fronte di un impegno del Comune, promesso ma non
mantenuto, che è diventato quasi nullo strada facendo.
Nonostante non si sia mai arrivati a una soluzione, dal Palazzo ci
hanno telefonato una volta, ma per chiederci di tagliare l’erba del prato
«SIAMO profondamente delusi dal comportamento dell’Amministrazione
perché avevamo immaginato un esito diverso a questa vicenda — spiegano Gianluca Ferrari e Laura Cantù, due dei
tre referenti dell’associazione di Arona —. I patti erano chiari. Il Comune non
aveva soldi da spendere e per noi era la stessa cosa. Siamo una scuola di
circo, non un’industria. Saremmo partiti con quello che avevamo: il nostro
lavoro e le, comunque consistenti, strutture di base da realizzare a nostre
spese». Letto quel bando, appariva impossibile trovare qualcuno disposto a
gestire l’area: «Il nostro errore è stato proprio fidarci, dopo un colloquio
con sindaco e amministratori — spiegano i due —. Ci era stato assicurato che si
sarebbero trovate altre forme di collaborazione per superare quelli che, è
vero, erano ostacoli insuperabili (dall’allacciamento degli impianti oggi
completamente inesistente, alle utenze, alla realizzazione dei bagni, alla
manutenzione complessiva per arrivare fino alla Tosap su tutta l’area, per
oltre 7mila euro). Da un certo momento in poi, invece, a valere è stata solo la
rigidità del bando. Avranno cambiato idea...». Quindi, a fronte di un bando che
a detta dell’Amministrazione non poteva essere strutturato in altro modo, la
mediazione non è poi arrivata: bisogna ricordare che a «chiedere aiuto» è stato
proprio il Comune, proprio per risolvere il problema dell’area di via
Ponchielli sollevato dall’allora consigliere Daniele Berti. Due pesi e due
misure, perché in altre zone della città, e un esempio può essere il rione
Mazzafame, i patti con le associazioni chiamate ad «animare» il quartiere sono
stati ben diversi, così come le condizioni applicate.
«L’ULTIMA riunione, presenti gli assessori Raimondi e Silvestri, l’abbiamo avuta a fine giugno — continua
Laura — e in quell’occasione abbiamo spiegato che a Monza, oltre a un
contributo sostanzioso per dare il via all’attività, ci offriranno uno spazio
gratuitamente, senza Tosap. Sempre Monza ci hanno spiegato che l’applicazione
della Tosap è una scelta, non un obbligo così come Legnano ritiene. A Legnano
si è invece cominciato a parlare di contributi — questi in forse — e di
investimenti da fare, questi invece sicuri. Non ci siamo più fidati». Eppure
Circo Clap, oltre a continue chiamate per richiesta di informazioni, avrebbe
già una quarantina di potenziali iscritti legnanesi alle attività.
UNO DEI SOCI NON SI DÀ PER VINTO
«Qualcuno ci offre uno spazio? Torniamo»
— LEGNANO —
«SE UN PRIVATO ci mette a disposizione un terreno di 500 metri
quadrati, noi ci proviamo lo stesso»: Gianluca,
uno dei tre soci del Circo Clap, non si dà per vinto e sfumata l’ipotesi del
recupero dell’area di via Ponchielli e della collaborazione con
l’amministrazione, con condizioni diverse e meno penalizzanti andrebbe avanti
nel suo percorso. L’idea iniziale dell’associazione era quella di organizzare
corsi trimestrali dedicati a un po’ a tutte le fasce d’età: dai bambini di tre
anni, con i primi esercizi più vicini alla motricità, per arrivare fino agli
adulti e ai corsi più complessi.
Tra i corsi normalmente svolti da
Circo Clap figurano giocoleria, acrobatica, equilibrismo, clownerie e teatro,
discipline aeree, per arrivare fino al Parkour, la disciplina metropolitana che
consiste nel superare qualsiasi genere di ostacolo adattando il proprio corpo
all’ambiente circostante. Resterà comunque da sciogliere il nodo dell’area di
via Ponchielli, che abbandonata era e abbandonata continuerà ad essere se non
si troverà una strada da seguire diversa.
P. G.
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