di Giuseppe Marazzini
23.07.2010
Sembra il titolo di un famoso film degli anni ’60, invece di fiction non vi è nulla, tutto reale … L’inchiesta coordinata dalla Procura della Repubblica milanese va avanti, continuano gli arresti in tutta Italia, mentre dai palazzi più importanti della politica, salvo qualche complimento dovuto per il lavoro svolto, bocche cucite come tradizionalmente si usa nelle migliori “famiglie” in affari tra di loro. Legnano non è da meno, eppure i magistrati hanno confermato l’esistenza di una “locale” in città, la stampa è prodiga di notizie citando nomi e luoghi frequentati dai signori della ‘ndrangheta, luoghi in cui veniva pianificata la loro attività criminale.
Il Sindaco di Legnano e la sua giunta dovrebbero provare un po’ di vergogna dopo che insieme al Prefetto di Milano ed alcuni alti gradi delle forze dell’ordine, in un incontro avvenuto presso il Comune nell’ottobre 2008, avevano negato ufficialmente l’esistenza di una criminalità organizzata a Legnano e nell’alto milanese … I veri problemi di sicurezza erano ben altri, immigrati, rom e tutto quanto socialmente esce dal benpensante e conformista modo di vedere le cose.
La cosa diventa ancor più tragica quando, in relazione alla presenza di uno sparuto gruppo di cittadini stranieri irregolari, i Sindaci della zona, Legnano compresa, chiesero, nel giugno 2009, al Governo e al Prefetto: “mandate anche da noi le pattuglie miste soldati-polizia”, perché la gente ha paura.
E sulla paura più indotta che reale le amministrazioni locali non si sono accorte, o hanno girato la faccia dall’altra parte, su qual’era il vero reale pericolo per la sicurezza del territorio. Occhio non vede cuore non duole … E’ sicuramente più pericoloso il povero straccione senza tetto, che il benvestito mafioso magari sostenitore elettorale!
Certo è un boccone amaro da ingoiare, ma bisogna prendere atto che anche Legnano non è immune dal malaffare mafioso. L’aria legnanese è ormai da tempo ammorbata non solo dalle polveri sottili ma anche dalla presenza della criminalità dei cosidetti “colletti bianchi”.
La ramificazione e il radicamento del malaffare nella nostra zona è tale che forse non basta neanche più tenere “gli occhi aperti”, ormai c’è bisogno di controlli sistematici in particolare su iniziative economiche dai contorni ambigui.
C’è bisogno di capire se parte della ricchezza economica presente a Legnano è frutto di un lavoro onesto oppure di imbrogli, vessazioni e violenze. Come c’è bisogno di più onestà e trasparenza da parte di questa amministrazione, nell’informare e gestire la comunicazione su una emergenza così grave che tocca tutta la nostra città.
Tempo fa una forza politica fece votare al Consiglio comunale un ordine del giorno in cui si chiedeva, in caso di matrimoni fra cittadini italiani e stranieri, l’intervento dei carabinieri per accertare la presenza regolare dello straniero sul nostro territorio. Bene si proceda quindi con gli stessi criteri riguardo a questa ben più grave e seria situazione.
L’amministrazione pubblica chieda ai carabinieri di accertare l’integrità socio-economica dei soggetti o delle società impegnate in operazioni commerciali che possono essere soggette all’infiltrazione della criminalità organizzata: locali di intrattenimento, società di transazioni immobiliari, imprese edili, agenzie di brokeraggio e ricontrollare a tappeto i certificati antimafia prodotti dai partecipanti alle gare per opere pubbliche.
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