Comunicato stampa
Amministrazioni locali, imprese del nord e imprenditori locali, interessati solo al profitto facile, continuano a manipolare l’opinione pubblica facendo leva sulla creazione di occupazione per piazzare nell’intera provincia di Foggia, con un tasso di disoccupazione elevatissimo, mastodontici “ecomostri”: centrale a turbogas a San Severo (costruita), inceneritore a Cerignola (in costruzione), cementificio-clinkerificio ad Apricena (la cui Valutazione d’Impatto Ambientale ha appena ottenuto il parere favorevole da parte della provincia di Foggia). E dove non si parla di impianti arrivano le discariche di rifiuti speciali: a Lucera (tra Lucera e San Severo) e ad Apricena (tra Apricena e Poggio Imperiale). Per non parlare delle distese di impianti fotovoltaici ed eolici che da alcuni anni divorano la terra e la spogliano dei frutti che per secoli hanno contribuito a caratterizzare la tipicità, la cultura e la salubrità di questa terra. Nell’anno in cui l’Unesco proclama la dieta mediterranea, i prodotti di Capitanata, “patrimonio dell’umanita’”, invece di creare la filiera agricola e chiuderla creando realmente un numero ingente di posti di lavoro senza dover svendere i prodotti o distruggere e regalare morte in cambio di un piatto di pasta, la soluzione per loro (che chiamano progresso ciò che uccide ma che gli riempie le tasche) è l’inceneritore, il cementificio, la centrale a turbogas, la discarica.
A loro non importa se siamo in una terra ad alto rischio di desertificazione e il loro impianto richiede un ingente quantitativo di acqua. A loro non importa di inquinare, distruggere e provocare malattie. A loro non importa di potenziare la differenziata. Così ci guadagna solo il cittadino in termini di salute, qualità della vita e posti di lavoro difficili da pilotare. A loro importa: il profitto, far carriera politica con il voto in cambio della promessa di qualche posto di lavoro. L’iter è sempre quello: arrivano imprese dal nord che hanno tentato di costruire lì ma che sono state cacciate dalle popolazioni residenti, lì dove il lavoro non manca. Dicono di portare il progresso e l’occupazione (nella centrale a turbogas di San Severo si parlava di centinaia di posti lavoro inizialmente, ne occuperà al massimo 20). Di fronte: amministratori compiacenti attenti alla prossima tornata elettorale e magari a fare business. Gli stessi amministratori che durante le elezioni parlavano di “sviluppo sostenibile”, di “sanità”. Intorno: il popolo che ha fame.
La risposta a questi attacchi è innanzitutto la SOLIDARIETA’ ATTIVA ITINERANTE tra cittadini, associazioni, partiti, sindacati, comitati di diversi paesi che rispondono creando una rete, che si incontrano per approfondire e definire azioni comuni, per trovare soluzioni alternative, per manifestare. Nasce per questo motivo il comitato RETE SAT (Salute Ambiente Territorio). L’obiettivo fondamentale è quello di salvaguardare il territorio di Capitanata: la sua acqua, la sua economia agricola, la sua salute, i suoi giovani da quei soggetti che non amano questa terra e i suoi abitanti.
Il comitato Rete SAT è costituito da: Medicina Democratica di San Severo, Partito di Rifondazione Comunista circolo “E. Berlinguer” e dai Giovani Comunisti di San Severo, dall’associazione “Legambiente” di San Severo, partito dei Comunisti Italiani di Apricena, partito di Rifondazione Comunista di Apricena, il sindacato RDB-USB di San Severo, Comitato Acqua Bene Comune di San Paolo di Civitate, Laboratorio Politico Autogestito 55 di Lucera, Comitato Antidiscarica di Lucera e da singoli cittadini. Il comitato è aperto a tutti quelle organizzazioni e cittadini dell’intera provincia di Foggia che hanno voglia di impegnarsi attivamente.
Il comitato RETE SAT inizia muovendosi tra i territori di Apricena, Lucera e Poggio Imperiale. Un enorme cementificio ad Apricena e ben due grandi discariche di rifiuti speciali una a Poggio imperiale e un’altra a Lucera.
Il cementificio di Apricena occuperà un’ area di quaranta ettari e brucerà carbon fossile e pet coke (sono combustibili più inquinanti) per la produzione di clinker, premiscelati e cemento. Il pet-coke è l'ultimo prodotto delle attività di trasformazione del petrolio e viene considerato lo scarto dello scarto dell'oro nero tanto da guadagnarsi il nome di "feccia del petrolio". Per la sua composizione - comprendente oltre ad IPA (in particolare benzopirene), ossidi di zolfo e metalli pesanti come nichel, cromo e vanadio - va movimentato con cura per evitare di sollevare polveri che verrebbero inalate con gravi rischi per la salute. Il trattamento infatti (carico, scarico e deposito) del Pet-coke deve seguire le regole dettate dal decreto del Ministero della Sanità (28-4-1997) concernente il trasporto di sostanze pericolose. Il cementificio brucerà 124 tonnellate al giorno di pet-coke, per un totale di 41.000 tonnellate all’anno e una pala eolica da 30 MW aiuterà a spingere i fumi delle tre ciminiere (la più alta è di 91 m) nei paesi circostanti. In Italia fino a qualche anno fa era vietato utilizzare il pet-coke come combustibile alternativo, ma il Governo in carica nel 2002 con la la legge 82 del 6 maggio ha trasformato il pet-coke, molto nocivo secondo alcuni studi epidemiologici, in vero e proprio combustibile. Tutto ciò in contrasto con la normativa europea sul riutilizzo dei sottoprodotti di lavorazione delle raffinerie.
Domenica mattina nel centro di Apricena il comitato RETE SAT inizierà con l’informare i cittadini e lunedì 4 ottobre organizzerà un’assemblea pubblica.
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