Il nuovo ospedale non è ancora operativo, ma già c’è chi si presenta per chiedere cure. Confusione pericolosa.
La Prealpina – mercoledì 01.09.2010
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ll nuovo ospedale non è ancora aperto ma già c’è chi si presenta al pronto soccorso convinto di trovare lì i medici di cui ha bisogno. Sta succedendo in via Novara, per fortuna fino a ieri a rivolgersi al dipartimento emergenza che ancora non funziona sono state persone colpite da malanni di poco conto, nulla che non fosso curabile dopo aver reindirizzato il paziente alla “vecchia” via Candiani.
Ma gli inconvenienti hanno messo in allarme la direzione dell’azienda Ospedale Civile che consapevole del rischio che il trasloco dal vecchio al nuovo ospedale generi qualche confusione si è affrettata a diramare una nota per spiegare, come stanno le cose. “Chi avesse bisogno di cure in ospedale - spiega quindi la portavoce del direttore generale Carla Dotti -, continui a fare riferimento al vecchio Civile di via Candiani. Non vada personalmente, con il proprio mezzo, al nuovo ospedale. Il pronto soccorso di riferimento, in caso di necessità, rimane quello del Civile”. “Nessuno - continua la nota – cerchi il pronto soccorso al nuovo ospedale”. Perchè è vero che il trasloco è già iniziato, ma per il momento in via Novara ci sono solo arredi, documenti e personale impegnato a capire tutti i segreti della nuova struttura.
Fino a nuova comunicazione, medici e servizi resteranno nel vecchio.
“Quando sarà attivato il pronto soccorso nel nuovo ospedale – continua Dotti - si provvederà a darne informazione dettagliata. Tutti coloro che hanno prenotato una visita in Ospedale verranno contattati personalmente e informati se la prestazione sarà eseguita nel vecchio o nel nuovo ospedale”. In base al riferimento lasciato al centro unico di prenotazione chi ha bisogno di una visita o di un esame potrà essere contattato al cellulare tramite sms oppure sul telefono di casa di rete fissa.
Nel frattempo chiunque per qualsiasi motivo dovesse avere bisogno dei servizi dell’ospedale deve continuare a rivolgersi nella vecchia sede di via Candiani (ingresso diurno da via Canazza). Precisazione che ai più potrebbe apparire scontata, ma che in verità è necessario ribadire per sgomberare il campo da equivoci che potrebbero avere gravi conseguenze. Perchè se è vero che gli operatori del servizio di emergenza “118” sanno che fino a nuova comunicazione dovranno continuare a fare riferimento al vecchio pronto soccorso, chi decide di andare in ospedale con le sue gambe deve sapere che in via Novara non troverà nessuno disposto a curarlo. Semplicemente per il fatto che fino a quando non sarà chiuso il vecchio pronto soccorso, il nuovo non potrà funzionare.
Luigi Crespi
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