martedì 5 ottobre 2010

…..“LA LEGALITA’ NON E’ SOLO REPRESSIONE”……

di Giuseppe Marazzini
05.10.2010


Nelle ultime settimane si sono verificati due fatti che lanciano un segnale ben preciso nei confronti di quegli amministratori locali che pensano che la convivenza civile la si possa ottenere col pugno di ferro. Nella prima decade di settembre il Tribunale Amministrativo Regionale (T.A.R.) della Lombardia ha accolto il ricorso contro l’ordinanza n. 34 emanata dal sindaco di Nerviano, ricorso promosso dal comitato del ‘No Ordinanza’. L’iniziativa, inoltre, è stata sostenuta dal collettivo ‘Oltre il Ponte’, dallo sportello ‘San Precario’ e dal centro sociale ‘La Fornace’ di Rho.
Cosa dice la sentenza: [….] il provvedimento non evidenzia adeguatamente quali siano i gravi pericoli che minacciano l’incolumità e la sicurezza urbana (non si comprende, invero, in che senso l’assembramento di gruppi di persone, l’uso di apparecchi musicali ad alto volume, il posteggio selvaggio di biciclette, l’abbandono di rifiuti all’interno di parchi pubblici, siano fatti di per sé idonei a favorire l’insorgere di episodi criminali quali addirittura lo spaccio di stupefacenti e fenomeni di violenza). […] il contenuto estremamente generico ed impreciso delle prescrizioni impartite (a titolo esemplificativo: divieto di “di bivaccare o accamparsi abusivamente nelle aree verdi”, divieto di “assembramento di persone tale da costituire motivi di intralcio alla quiete pubblica”, divieto di “ogni tipo di gioco con l’utilizzo di palloni” all’interno di aree verdi, divieto di “comportamenti in genere che determinano un utilizzo improprio delle aree pubbliche o di uso pubblico”) è suscettibile di arrecare una legittima restrizione delle libertà costituzionali.

Alcune considerazioni sul caso.
In primo luogo, l’esito del ricorso rappresenta un precedente significativo: a questo punto il sindaco Vitali, se vuole evitare la figuraccia che ha fatto il suo collega di Nerviano, ritiri le ordinanze “coprifuoco” emanate per Legnano.

In secondo luogo, la sentenza misura, se ce ne fosse stato ancora bisogno, l’abissale ignoranza giuridica che i nostri amministratori locali hanno in materia di libertà individuali e quanto bisogno c’è di ristudiare la Costituzione Italiana.

In terzo luogo, che un comune di sinistra emetta ordinanze fotocopia di un comune di destra la dice lunga sulla cultura amministrativa che la sinistra ha perso nel corso degli anni. Se per gestire situazioni sociali di una certa complessità si usano strumenti esclusivamente repressivi, vuol dire che quella amministrazione ha perso lo spirito di amministrare con giudizio e comprensione.

Nei primi giorni di ottobre, in occasione del centocinquantenario dei vigili di Milano, il cardinale Tettamanzi si è rivolto a loro con queste parole:“Ma una sanzione, anche quando doverosa, da sola non basta a costruire un buon cittadino. Nessuna regola e nessun verbale potranno vincere da soli la mancanza di rispetto verso il prossimo, le trasgressioni, le forme di violenza sui più deboli”. Serve anche altro: “Siate coloro che educano gli stranieri all’inserimento nella nostra società”, con una “attenzione privilegiata verso i più deboli, gi anziani, i bambini”. E “con stile” aggiunge il cardinale: “se all’incrocio di ogni strada ci fosse un vigile sorridente tutta la nostra Milano ne sarebbe certamente contagiata”. (dal Corriere della Sera del 4.10.2010)

È una riflessione che giro al sindaco di Legnano e al comandante della polizia locale cittadina.

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