Non solo Bossi incita al dissolvimento dell’Italia, anche la Bce vuole l’abolizione dello Stato italiano. La lettera “segreta” inviata dalla Bce al governo italiano, pubblicata dal Corriere della Sera, è di una prepotenza inaudita, osiamo dire che siamo di fronte alla “dittatura della finanza”. Purtroppo la Bce è sempre stata legittimata dalla reazione passiva dei governi di tutti i colori. Quello che dice la Bce è vero, così come quando Standard & Poor’s ci declassa. Enel, Eni, beni immobili, spiagge e aeroporti, società municipalizzate. La Bce chiede di privatizzare tutto. A ciò si aggiunga il “programma” di Confindustria; nel mirino pensioni, contratti di lavoro e licenziamenti. Ovviamente nessuno dei fautori delle suddette richieste si preoccupa delle ricadute sociali che saranno sicuramente devastanti. I comuni, ad esempio, coleranno a picco.
Quello che appare non convincente in tutto questo gran da fare, per diminuire il debito pubblico e per rilanciare l’economia, è che saranno gli italiani meno abbienti a pagare la crisi, mentre il patrimonio dei ricchi rimarrà inviolato e intonso. Chissà perché ne la Bce, ne i governi europei, non assumono provvedimenti severi nei confronti degli speculatori finanziari, nazionali ed internazionali, che stanno rovinando Stati e mercato.
Per le lettrici e i lettori del blog, alleghiamo qui sotto un testo esemplificativo di come si articola la speculazione finanziaria in Europa.
Le Monde Diplomatique settembre 2011 - Una direttiva europea che stimola la speculazione Per ingrandire cliccare sull'immagine poi usare lo zoom
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