di Giuseppe Marazzini
02.10.2011
Non solo Bossi incita al dissolvimento dell’Italia, anche la Bce vuole l’abolizione dello Stato italiano. La lettera “segreta” inviata dalla Bce al governo italiano, pubblicata dal Corriere della Sera, è di una prepotenza inaudita, osiamo dire che siamo di fronte alla “dittatura della finanza”. Purtroppo la Bce è sempre stata legittimata dalla reazione passiva dei governi di tutti i colori. Quello che dice la Bce è vero, così come quando Standard & Poor’s ci declassa. Enel, Eni, beni immobili, spiagge e aeroporti, società municipalizzate. La Bce chiede di privatizzare tutto. A ciò si aggiunga il “programma” di Confindustria; nel mirino pensioni, contratti di lavoro e licenziamenti. Ovviamente nessuno dei fautori delle suddette richieste si preoccupa delle ricadute sociali che saranno sicuramente devastanti. I comuni, ad esempio, coleranno a picco.
Quello che appare non convincente in tutto questo gran da fare, per diminuire il debito pubblico e per rilanciare l’economia, è che saranno gli italiani meno abbienti a pagare la crisi, mentre il patrimonio dei ricchi rimarrà inviolato e intonso. Chissà perché ne la Bce, ne i governi europei, non assumono provvedimenti severi nei confronti degli speculatori finanziari, nazionali ed internazionali, che stanno rovinando Stati e mercato.
Per le lettrici e i lettori del blog, alleghiamo qui sotto un testo esemplificativo di come si articola la speculazione finanziaria in Europa.
Le Monde Diplomatique settembre 2011 - Una direttiva europea che stimola la speculazione
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BETTY CURTIS - Soldi soldi soldi
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