di Giuseppe Marazzini
26.01.2012
È il titolo che le Associazioni di Volontariato, il Comune di Legnano e il Collegio dei Capitani del Palio hanno dato alla serata dedicata al Parco dei Mulini, un’area prevalentemente agricola, che si estenda per circa 500 ettari fra i comuni di Legnano, San Vittore Olona, Canegrate, Parabiago e Nerviano. Filmati e fotografie hanno messo in evidenza le qualità paesaggistiche del Parco e la presenza di edifici storici e memorie di antichi mestieri. Non sono mancate anche fotografie e commenti sui danni provocati da comportamenti negligenti, insensati e a volte criminosi, compiuti dalla così detta “comunità civile”, in particolare contro il fiume Olona. Sì l’Olona è un fiume anche se molte volte ci appare più come un canale di scarico di acque industriali e l’Olona è parte integrante del Parco dei Mulini. Sorge spontanea la domanda, ha senso istituire un parco attraversato da un fiume, ecologicamente, molto mal messo? Secondo gli organizzatori della serata sì ha senso, perché la realizzazione del parco spingerà le istituzioni a fare di più per il “risanamento” dell’Olona ... Magari fosse tutto così lineare, dico io.
Apprezzo l’entusiasmo e la buona volontà dei fautori della serata, ma devono sapere che le istituzioni non stanno facendo tutto il possibile per far tornare l’Olona, non dico ai tempi in cui era balneabile, ma almeno ad un livello di inquinamento minore. Diversi comuni a cavallo fra le provincie di Varese e Milano, si sono dati da fare, Legnano non si è tirata indietro, ma ciò non è stato e non è sufficiente. Si dice che mancano risorse economiche adeguate per il risanamento del fiume, falso, basterebbe fare a meno di qualche “Pedemontana” o di qualche “Sempione bis”, e le risorse ci sarebbero eccome, senza tralasciare inoltre la necessità di leggi e controlli più ferrei e severi a tutela e a salvaguardia del fiume. Se vogliamo salvare il paesaggio e difendere il territorio Il Parco dei Mulini deve diventare una vera oasi ambientale e non un “un mezzo parco”.
PRESENTATO UN ESPOSTO A COMUNE E ARPA
Olona, schiuma, odori. Legambiente: “adesso basta”
Malnate – (v.d.) Fiume Olona sotto i riflettori: schiuma e miasmi non sono più tollerabili. Ancora peggio quando il meccanismo fognario non funziona e gli scarichi civili sono sversati direttamente nel corso d’acqua. “Da mesi le acque del torrente Fugascè, che raccolgono i reflui di Malnate centro, non vengono convogliate nelle nuove condotte verso la stazione di pompaggio in località Gere di Malnate, per arrivare al depuratore del Provaccio, ma sono sversate direttamente nell’Olona”. A denunciarlo è il circolo di Legambiente “Mulini dell’Olona”, che ha presentato un esposto a Comune, Provincia e Arpa. Laura Balzan, presidente del Cigno Verde locale, sottolinea: “Grave il danno ambientale rispetto alla qualità delle acque e, a lungo andare, , alle falde acquifere”. Gli ambientalisti chiedono spiegazioni e soprattutto che si ponga subito rimedio.
La Prealpina, mercoledì 25 gennaio 2012
Dati sul livello di inquinamento e stato delle acque del fiume Olona nella tratta tra Legnano e Nerviano. ARPA 2010/2011
Per approfondire le conoscenze sul bacino dell’Olona e sugli altri bacini lombardi compromessi (Seveso, Lambro e Mella), nel settembre 2009 la Regione Lombardia (ex DG Reti e Sviluppo di Pubblica Utilità e Sviluppo Sostenibile ora DG Ambiente, Energia e Reti) ha affidato ad ARPA un incarico per lo svolgimento di un’attività d’indagine sui carichi inquinanti, relativi impatti sulle acque e valutazione di scenari d’intervento. Questo progetto, denominato “Progetto FIUMI”, si colloca nell’ambito delle attività a supporto del Piano di Gestione del Distretto Idrografico del fiume Po e dei Contratti di Fiume e costituisce parte integrante dell’Azione Attuativa n. 1 “Caratterizzazione dei carichi inquinanti e miglioramento delle acque del bacino” del Programma delle Azioni previste dal Contratto di Fiume Olona-Bozzente-Lura.
Nell’ambito del monitoraggio ordinario dei corsi d’acqua lombardi in capo ad ARPA e degli approfondimenti svolti con il Progetto FIUMI, nel tratto di Olona compreso tra Legnano e Nerviano, è stata monitorata la stazione di Legnano. Per completezza si riportano anche informazioni relative alla stazione di Rho (a valle del tratto d’interesse), ma comunque rappresentativa. Si tenga presente che la stazione di Rho si trova a valle della confluenza in Olona dei torrenti Lura e Bozzente e pertanto i dati quali-quantitativi risentono del contributo dei due torrenti.
Sono stati monitorati i seguenti parametri: parametri di base (pH, solidi sospesi, temperatura dell’acqua, conducibilità, durezza, azoto totale, azoto ammoniacale, azoto nitrico, ossigeno disciolto, BOD5, COD, orto fosfato, fosforo totale, cloruri, solfati, Escherichia Coli), metalli (arsenico, cromo, cromo VI, nichel, rame, zinco, cadmio, mercurio, piombo), tensioattivi, idrocarburi, solventi clorurati, pesticidi. Nelle stazioni sono state effettuate anche misure di portata con cadenza mensile o trimestrale. Le misure di portata, oltre ad essere fondamentali per l’applicazione dei modelli fluviali e lo studio del comportamento dei carichi inquinanti immessi nel fiume, rappresentano uno strumento fondamentale per la definizione dei tempi di deflusso in caso di piena e per la gestione delle azioni conseguenti.
L’analisi dei carichi gravanti sul fiume Olona, oltre al contributo dato dagli impianti di depurazione e dai terminali di fognatura, mostra come una parte considerevole sia imputabile all’apporto degli affluenti, con particolare riferimento ai torrenti Bozzente e Lura. I carichi in ingresso di inquinanti quali il COD, l’azoto nitrico e il nichel, addirittura, afferiscono per più del 50% al contributo dato dagli affluenti; le sorgenti di impatto gravanti direttamente sull’asta fluviale dell’Olona derivano in larga parte dai terminali di fognatura non depurati.
Gli indici sintetici per la valutazione della qualità (chimica) di un corso d’acqua sono il LIM (previsto dal D.Lgs. 152/1999 e s.m.i. e utilizzato nell’ultimo decennio) e il LIMeco (previsto dal D.Lgs. 152/2006 e utilizzato a partire dall’anno 2009). Il LIM considera i valori di ossigeno disciolto, BOD5, COD, azoto ammoniacale, azoto nitrico, fosforo ed Escherichia coli. Il LIMeco considera i valori di ossigeno disciolto, azoto ammoniacale, azoto nitrico, fosforo.
Sia il LIM che il LIMeco possono assumere valori compresi tra il livello 1 (livello di inquinamento minore) e il livello 5 (livello di inquinamento peggiore). L’analisi dell’indice LIM del fiume Olona mostra una situazione di elevata compromissione, pur in assenza dei valori critici tipici dei suoi affluenti principali (Lura e Bozzente), classificati con qualità pessima. In particolare, nell’anno 2010, i valori dei due indici sono stati:
Anno 2010
Legnano (MI) - LIM 4 - LIMeco 4
Rho (MI) - LIM 5 - LIMeco 5
Anno 2011
Legnano (MI) - LIM 4 - LIMeco 4
Rho (MI) - LIM 4 - LIMeco 5
I giudizi corrispondenti ai livelli sono:
4 = scadente (LIM) / scarso (LIMeco)
5 = pessimo (LIM) / cattivo (LIMeco)
Nessuna delle sostanze prioritarie analizzate, in particolare i metalli pesanti, hanno presentato valori di concentrazione superiori agli Standard di Qualità Ambientale.
L’Olona è un malato grave. Anzi, va sempre peggio
Le ultime segnalazioni arrivano da Gorla Maggiore
Dal continuo monitoraggio del fiume emergono acqua scura, odore acre e schiuma bianca
VALLE OLONA - (v.d.) Acqua dai colori foschi e poco trasparente, odore acre di detersivo e schiuma bianca. Questo è lo stato del fiume Olona e, questa volta, le segnalazioni sono partite da Gorla Maggiore. Nei giorni scorsi i volontari della Prociv, l’ufficio Tecnico e il consigliere comunale Cristiano Moroni delegato all’ambiente hanno monitorato il fiume, nei pressi dell’impianto di fitodepurazione e nell’area fra Gorla Maggiore che confina con Fagnano Olona. «Monitoriamo l’acqua, segnaliamo le situazioni di scarico, ma dobbiamo essere più rigorosi nei controlli e anche nel sanzionamento», dice Moroni. «Nell’ultimo anno la situazione del fiume è peggiorata. Oltre a essere visibile a occhio nudo e a sentirsi con l’olfatto per chi frequentail territorio, èconfermato dalle relazionidi Arpa che l’Olona è inquinato. Le segnalazioni di schiuma sono aumentate, ma il tema da affrontare è quello degli impianti fognari: è evidente che i depuratori funzionino male, senza arrivare agli scarichi canaglia abbiamo fenomeni di schiuma che si forma in alcuni punti a causa dell’accumulo di sostanze provenienti dalla rete fognaria».
Moroni infatti è il referente per l’impianto di fitodepurazione, progetto pilota finanziato dalla Regione, e il fiume lo conosce bene. Aggiunge: «Con la fitodepurazione daremo un impatto positivo al fiume, ma non si risolve la situazione. Perché saranno depurate le acque di sfioro provenienti dal troppo pieno delle piogge: un impatto del 5 per cento. Quindi, anche la realizzazione di altri impianti di fitodepurazione non risolverà il problema». Un altro tema sommerso è che le risorse per il monitoraggio, in particolare degli scarichi canaglia, dovrebbero essere maggiori. E probabilmente le disponibilità di personale di Arpa sono ridotte rispetto alla mole di lavoro. Intanto resta alta l’attenzione della popolazione e dai volontari di protezione civile di Gorla Maggiore, Fagnano e Solbiate che ogni giorno controllano gli scarichi per assicurarsi che almeno non siano sversati agenti inquinanti. Aldo Bellan della Prociv di Gorla Maggiore sottolinea: «Le acque limpide non le vediamo ormai da tempo, in compenso i pesci stanno morendo tutti».
La Prealpina 25 gennaio 2012
Nessun commento:
Posta un commento