03.01.2012
Come reagire alla crisi: non bisogna subire nella passività, bisogna organizzarsi nella solidarietà tra le fasce sociali più deboli e più a rischio di povertà.

Solo una cifra per dare le dimensioni della profonda crisi che sta colpendo soprattutto gli strati più popolari del nostro paese: nel 2011 si è superato un miliardo di ore di cassa integrazione. L’iniziativa sindacale odierna mi ricorda quella che i sindacati e i consigli di fabbrica intrapresero molti anni fa. Nella primavera del 1976 a fronte di un fortissimo rincaro dei prezzi, dai generi alimentari ai trasporti, a causa di squilibri monetari, le forze sindacali misero in campo diverse iniziative per sensibilizzare le diverse municipalità. Nacquero dei “Comitati di Comune”, formati dalla Federazione CGIL-CISL-UIL e dai Consigli di Fabbrica, con lo scopo di sensibilizzare i Sindaci e le forze politiche della zona a promuovere interventi a sostegno delle fasce sociali meno abbienti.
Un esempio è la lettera al Comune di Castellanza, indirizzata al Sindaco, alla Giunta e ai Capi Gruppo Consiliari, datata 1 Aprile 1976: “Davanti al continuo aumento dei prezzi dei generi di prima necessità: PRODOTTI ALIMENTARI; CASA (affitto, spese condominiali, ecc.); TRASPORTI, il Comitato di Comune di Castellanza della Federazione CGIL-CISL-UIL Busto Arsizio, chiede un incontro urgente (a tempi brevi) per affrontare e trovare delle soluzioni reali ai problemi sopra menzionati” A seguito di queste iniziative si diffusero, promosse dalle amministrazioni locali in collaborazione con le associazione dei commercianti, periodi di vendita di una vasta gamma di prodotti di prima e varia necessità - alimentari e casalinghi - a prezzi calmierati.
Versione integrale della lettera della Federazione Unitaria CGIL-CISL-UIL ai Sindaci dell’Ovest Legnanese, datata 21 novembre 2011.
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