mercoledì 5 novembre 2014

C’E’ CHI CENA ALLA MENSA DELLA CARITA’ E CHI CENA ALLA “MENSA” DEI RICCHI EPULONI

Giuseppe Marazzini
05.11.2014

Corriere della Sera.it – mercoledì 5 novembre 2014
Il Pd punta su 2 cene da mille euro a persona per finanziare il partito 
Raccolti già un milione di euro. Tanti i nomi celebri che si sono già prenotati. 
Tra gli sponsor Nestlè e Cantine Ferrari. La sinistra: a chi ci affidate. 

Monica Guerzoni

Mille euro minimo per lanciare la «start up» del nuovo Pd, come amano dire al Nazareno. E la novità, alla vigilia della cena milanese di domani, è che la corsa a finanziare il «partito della nazione» di Renzi ha superato le attese più ambiziose. «Non me lo aspettavo, dovrò chiudere i cancelli» gongola il tesoriere Francesco Bonifazi, che ha già sfondato il muro del milione di euro e punta al milione e mezzo. Star della due-giorni di auto finanziamento il premier e un bel po’ di ministri: Maria Elena Boschi, Maurizio Martina, Marianna Madia. A forza di aggiungere un posto a tavola, per la cena al The Mall di Porta Nuova sono previsti oltre 600 coperti, tra gli invitati Dolce&Gabbana (che non andranno) e i big di Confcommercio, che hanno chiesto un tavolo per 10. Tra i nomi più in vista Beniamino e Marcello Gavio, «re» delle autostrade del Nord. Attesi anche Valerio Saffirio, fondatore della società di digital design Rokivo, Alessandro Perron Cabus (ad della Sestrieres Spa), Pietro Colucci di Kinexia (energie rinnovabili), Roberto De Luca di Live Nation Italia, Flavio Paone di Dreamcos Cosmetics.

Tutta gente che ha una gran voglia di far sapere da che parte sta. In cambio di cosa? Bonifazi risponde confermando è al lavoro per una legge sulle lobby, «uno strumento che mi consenta di interloquire col mondo della finanza senza ambiguità». Molti commensali sono esponenti delle piccole e medie imprese, ma al Nazareno stanno cercando personaggi dello spettacolo e un calciatore di grido. Nei bicchieri verranno versati acqua minerale Norda, succhi di frutta Nestlé, vini Allegrini e Ferrari (a Milano) e Santa Margherita e Bertani (a Roma). E ogni marchio, sottolineano gli organizzatori, certifica l’adesione dei rispettivi produttori o manager. Il Pd cambia pelle anche così, tra un antipasto di mare e un dolcetto di Palombini, il catering dell’evento romano di venerdì al Palazzo delle Fontane dell’Eur. Bonifazi sogna in grande: «Parte una campagna totalmente innovativa di crowdfunding all’americana, che condurremo senza abbandonare la tradizione e che farà del Pd il partito più moderno d’Europa». I marchi della «ditta» saranno valorizzati attraverso la fondazione EYU, che sta per Europa, Youdem, Unità . E qui il tesoriere si concede una botta di orgoglio per aver raggiunto il pareggio di bilancio della Festa dell’Unità, dopo anni di perdite.

«Il Pd ha in mano un tesoro e finalmente siamo riusciti a metterlo a regime» rivendica Alessia Rotta, che in segreteria ha la delega alla Comunicazione e che sta ragionando su una app in stile Obama per fare il pieno di donazioni. Bonifazi punta a chiudere in parità anche il bilancio del Pd dopo la chiusura del 2013 «con 10 milioni di perdite» e se fa di conto, giura, «non è per fare polemica con Bersani». Ma le cene di Renzi agitano la sinistra. Giorni fa, durante un’assemblea per chiedere ai parlamentari di darsi da fare, Bonifazi ha registrato le preoccupazioni della minoranza, che si sarebbe espressa con interrogativi come questo: «In che mani ci vendete? Questa non è la nostra gente». Ma il presidente del Lazio Nicola Zingaretti si è attaccato al telefono e così hanno fatto Fioroni e il lettiano Galperti. Molti bersaniani invece si sono smarcati. A cominciare dall’ex segretario, che diserterà entrambe le cene.

Jacopo Bassano, "Lazzaro ed il ricco Epulone" (1554), Cleveland, Museum of Art.
 












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