domenica 18 gennaio 2015

Un ordine del giorno per aderire alla campagna DICHIARIAMO ILLEGALE LA POVERTA'

di Giuseppe Marazzini
18.01.2015

Expo', città metropolitana, bilancio partecipativo; temi che la città sta seguendo con relativo interesse. Tanti legnanesi sono alle prese con problemi più urgenti, in primis come “sbarcare il lunario”. I politici emergenti della maggioranza, invece che autocompiacersi del proprio operato, nonostante i deludenti risultati raggiunti, dovrebbero interrogarsi seriamente sul disastro sociale che sta avanzando nel nostro paese, anche nel "ricco" altomilanese, e agire di conseguenza.




OdG votato dal consiglio comunale di Città di Castello (PG)

Ordine del giorno
“Lotta alla povertà e diritto alla vita” e
"Adesione all'iniziativa Dichiariamo Illegale la Povertà”

Il Consiglio Comunale di Città di Castello,

Premesso che:

a) l’Italia vive una condizione di impoverimento materiale e culturale insostenibile e inaccettabile. I dati ISTAT ci dicono che sono ormai 8 milioni e 173mila i cittadini e le cittadine che vivono una condizione di povertà relativa e 3 milioni e 415 mila quelli in povertà assoluta. Parliamo di quasi un italiano su cinque costretto a vivere in una condizione in cui la dignità umana viene calpestata. L'Italia è in Europa il paese meno sicuro per un minore. Il 32,3% di chi ha meno di 18 anni è a rischio povertà. 723 mila minorenni italiani vivono già in condizione di povertà assoluta. La diseguaglianza continua a crescere.
Le famiglie italiane si sono enormemente impoverite. Oltre il 60% delle famiglie ha ridotto la quantità e la qualità della propria spesa alimentare, mentre aumentano i casi di disoccupati e anziani costretti a rubare per mangiare. Oltre due milioni sono i cosiddetti Neet, giovani così scoraggiati dalla situazione che non studiano, non cercano più lavoro e non sono nemmeno coinvolti in attività formative. Aumentano enormemente la precarietà e lo sfruttamento sul lavoro, sino a raggiungere pratiche di neoschiavismo nei confronti dei lavoratori migranti e non, sia al sud che al nord del paese. Così come sono in drammatica crescita i crimini contro l'ambiente. Sono oltre 93 al giorno quelli denunciati che certificano l'aumento dell'impatto e dell'influenza delle ecomafie e che distruggono la nostra vera ricchezza: territori, beni comuni e biodiversità. La ricchezza si è spostata dal lavoro alla rendita finanziaria. La situazione risulta aggravata dalle attuali politiche in campo. Delocalizzazioni, dismissioni, privatizzazioni, austerità e vincoli di bilancio, riforme di welfare e pensioni, azzeramento dei fondi per il sociale e tagli nei settori dove maggiore è la domanda di servizi pubblici e sociali, hanno aggravato ulteriormente la crisi. Disuguaglianza e ingiustizia sociale ed ambientale stanno mettendo in crisi la nostra democrazia. Siamo una società diseguale, che coniuga svantaggio economico con la mancanza       di opportunità, che precarizza i diritti degli esclusi, che difende i privilegi e la concentrazioni della ricchezza nelle mani di pochi, attenta alla coesione sociale e incrementa la sfiducia istituzionale, affossa il principio di rappresentatività e scoraggia la partecipazione. I dati e la situazione di crisi politica fotografano una "guerra" dove la povertà materiale e culturale è la peggiore delle malattie, in senso    sociale, economico, ambientale e sanitario. 
b) la povertà in Italia è ritornata a crescere rapidamente e massicciamente. Secondo l'ISTAT è in povertà una coppia con meno di 990 euro da spendere mensilmente e che la povertà tocca sempre di più i giovani (più del 40% senza lavoro), le donne, gli immigrati, gli esodati, i precari, ecc.
c) considerando che la tutela dei diritti umani fondamentali – diritto alla vita, cibo, salute, istruzione, trasporti, lavoro, acqua, casa, ecc. - è centrale nella gestione dell’attuale amministrazione comunale.
d) alla luce del fatto che a livello internazionale la Banca Mondiale ha lanciato nell’aprile 2013 una nuova proposta "End Poverty 2030" il cui obiettivo è di azzerare nel 2030 il numero delle persone con meno di un euro al giorno (soglia cosiddetta di "povertà estrema", differente da quella della "povertà assoluta" cioè con meno di 2,10 euro al giorno per persona). La Banca Mondiale ha stimato di un 1 miliardo e 200 milioni le persone in povertà estrema nel 2010 e più di 2,8 miliardi quelle in povertà assoluta. 
Anche l'ONU ha ripreso la proposta della BM nell'ambito della nuova iniziativa "Overarching Framework Post-2015" che seguirà alla conclusione del programma in corso "Millennium Development Goals 2015”. Nel 2030, quindi, il mondo non dovrebbe avere più nessun essere umano con meno di un euro al giorno. Le stime fatte dalla stessa Banca mondiale ed altre organizzazioni internazionali dell'ONU, prevedono nel 2030 tra i 3 e i 4 miliardi di persone in povertà assoluta... 
e) avendo preso conoscenza delle ragioni e degli obiettivi dell'Iniziativa "Dichiariamo illegale la povertà" e delle Campagne e azioni prioritarie in Italia per il 2013-2017;
f) riconoscendo l'importanza fondamentale dell'"Obiettivo 2018" che mira a far approvare dall'Assemblea generale dell'ONU nel 2018, 70° anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti umani, una risoluzione con la quale "gli Stati membri s'impegnano a mettere fuori legge i fattori strutturali all'origine dei processi d'impoverimento nel mondo”

DELIBERA

a) di aderire e sostenere, con tutti i mezzi a sua disposizione, l'Iniziativa Internazionale "Dichiariamo Illegale la Povertà", di contribuire così alla lotta contro le cause strutturali della produzione della povertà inerenti ad una società ingiusta, inuguale e predatrice, e di approvarne i 12 principi costitutivi.
1. Nessuno nasce povero, né sceglie di essere povero.
2. Poveri si diventa. La povertà è una costruzione sociale.
3. Non è solo – né principalmente – la società povera che “produce” povertà.
4. L’esclusione produce l’impoverimento.
5. In quanto strutturale, l’impoverimento è collettivo.
6. L’impoverimento è figlio di una società che non crede nei diritti alla vita e alla cittadinanza per tutti, né nella responsabilità politica collettiva per garantire tali diritti a tutti gli abitanti della Terra.
7. I processi d’impoverimento avvengono in società ingiuste.
8. La lotta contro la povertà (l’impoverimento) è anzitutto la lotta contro la ricchezza inuguale, ingiusta e predatrice (l’arricchimento).
9. Il “pianeta degli impoveriti“ é diventato sempre più popoloso a seguito dell’erosione e della mercificazione dei beni comuni, perpetrata a partire dagli anni ’70.
10. Le politiche di riduzione e di eliminazione della povertà perseguite negli ultimi 40 anni sono fallite perché hanno combattuto i sintomi (misure curative) e non le cause (misure risolutive).
11. La povertà è oggi una delle forme più avanzate di schiavitù, perché basata su un “furto di umanità e di futuro”.
12.Per liberare la società dall’impoverimento bisogna mettere “fuorilegge” le leggi, le istituzioni e le pratiche sociali collettive che generano ed alimentano i processi d’impoverimento.

b) di procedere entro sei mesi dalla presente Delibera a inserire un apposito articolo al riguardo nello Statuto comunale, per difendere e tutelare il diritto alla vita di tutti i cittadini del Comune.


I dodici principi di “Dichiariamo illegale la povertà” – Tratto dall’Opera collettiva LE FABBRICHE
DELLA POVERTÀ Liberare la società dall’impoverimento.


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