18.01.2015
Expo', città metropolitana,
bilancio partecipativo; temi che la città sta seguendo con relativo interesse. Tanti legnanesi sono alle prese
con problemi più urgenti, in primis come “sbarcare il lunario”. I politici emergenti della
maggioranza, invece che autocompiacersi del proprio operato, nonostante i
deludenti risultati raggiunti, dovrebbero interrogarsi seriamente sul disastro
sociale che sta avanzando nel nostro paese, anche nel "ricco"
altomilanese, e agire di conseguenza.
OdG votato dal
consiglio comunale di Città di Castello (PG)
Ordine del giorno
“Lotta alla
povertà e diritto alla vita” e
"Adesione
all'iniziativa Dichiariamo Illegale la Povertà”
Il Consiglio Comunale di Città
di Castello,
Premesso che:
a) l’Italia vive una
condizione di impoverimento materiale e culturale insostenibile e
inaccettabile. I dati ISTAT ci dicono che sono ormai 8 milioni e 173mila i cittadini
e le cittadine che vivono una condizione di povertà relativa e 3 milioni e 415
mila quelli in povertà assoluta. Parliamo di quasi un italiano su cinque
costretto a vivere in una condizione in cui la dignità umana viene calpestata.
L'Italia è in Europa il paese meno sicuro per un minore. Il 32,3% di chi ha
meno di 18 anni è a rischio povertà. 723 mila minorenni italiani vivono già in
condizione di povertà assoluta. La diseguaglianza continua a crescere.
Le famiglie italiane si sono
enormemente impoverite. Oltre il 60% delle famiglie ha ridotto la quantità e la
qualità della propria spesa alimentare, mentre aumentano i casi di disoccupati
e anziani costretti a rubare per mangiare. Oltre due milioni sono i cosiddetti
Neet, giovani così scoraggiati dalla situazione che non studiano, non cercano
più lavoro e non sono nemmeno coinvolti in attività formative. Aumentano
enormemente la precarietà e lo sfruttamento sul lavoro, sino a raggiungere
pratiche di neoschiavismo nei confronti dei lavoratori migranti e non, sia al
sud che al nord del paese. Così come sono in drammatica crescita i crimini
contro l'ambiente. Sono oltre 93 al giorno quelli denunciati che certificano
l'aumento dell'impatto e dell'influenza delle ecomafie e che distruggono la
nostra vera ricchezza: territori, beni comuni e biodiversità. La ricchezza si è
spostata dal lavoro alla rendita finanziaria. La situazione risulta aggravata
dalle attuali politiche in campo. Delocalizzazioni, dismissioni,
privatizzazioni, austerità e vincoli di bilancio, riforme di welfare e
pensioni, azzeramento dei fondi per il sociale e tagli nei settori dove
maggiore è la domanda di servizi pubblici e sociali, hanno aggravato
ulteriormente la crisi. Disuguaglianza e ingiustizia sociale ed ambientale
stanno mettendo in crisi la nostra democrazia. Siamo una società diseguale, che
coniuga svantaggio economico con la mancanza di
opportunità, che precarizza i diritti degli esclusi, che difende i privilegi e
la concentrazioni della ricchezza nelle mani di pochi, attenta alla coesione
sociale e incrementa la sfiducia istituzionale, affossa il principio di
rappresentatività e scoraggia la partecipazione. I dati e la situazione di
crisi politica fotografano una "guerra" dove la povertà materiale e
culturale è la peggiore delle malattie, in senso sociale,
economico, ambientale e sanitario.
b) la povertà in Italia è
ritornata a crescere rapidamente e massicciamente. Secondo l'ISTAT è in povertà
una coppia con meno di 990 euro da spendere mensilmente e che la povertà
tocca sempre di più i giovani (più del 40% senza lavoro), le donne, gli
immigrati, gli esodati, i precari, ecc.
c) considerando che la
tutela dei diritti umani fondamentali – diritto alla vita, cibo, salute,
istruzione, trasporti, lavoro, acqua, casa, ecc. - è centrale nella gestione dell’attuale
amministrazione comunale.
d) alla luce del fatto che
a livello internazionale la Banca Mondiale ha lanciato nell’aprile 2013 una
nuova proposta "End Poverty 2030" il cui obiettivo è di
azzerare nel 2030 il numero delle persone con meno di un euro al giorno (soglia
cosiddetta di "povertà estrema", differente da quella della
"povertà assoluta" cioè con meno di 2,10 euro al giorno per
persona). La Banca Mondiale ha stimato di un 1 miliardo e 200 milioni le
persone in povertà estrema nel 2010 e più di 2,8 miliardi quelle in povertà
assoluta.
Anche l'ONU ha ripreso la
proposta della BM nell'ambito della nuova iniziativa "Overarching
Framework Post-2015" che seguirà alla conclusione del programma in
corso "Millennium Development Goals 2015”. Nel 2030, quindi, il
mondo non dovrebbe avere più nessun essere umano con meno di un euro al
giorno. Le stime fatte dalla stessa Banca mondiale ed altre organizzazioni
internazionali dell'ONU, prevedono nel 2030 tra i 3 e i 4 miliardi di persone
in povertà assoluta...
e) avendo preso conoscenza
delle ragioni e degli obiettivi dell'Iniziativa "Dichiariamo illegale la
povertà" e delle Campagne e azioni prioritarie in Italia per il
2013-2017;
f) riconoscendo
l'importanza fondamentale dell'"Obiettivo 2018" che mira a far
approvare dall'Assemblea generale dell'ONU nel 2018, 70° anniversario della
Dichiarazione Universale dei Diritti umani, una risoluzione con la quale
"gli Stati membri s'impegnano a mettere fuori legge i fattori
strutturali all'origine dei processi d'impoverimento nel mondo”
DELIBERA
a) di aderire e sostenere, con
tutti i mezzi a sua disposizione, l'Iniziativa Internazionale "Dichiariamo
Illegale la Povertà", di contribuire così alla lotta contro le cause
strutturali della produzione della povertà inerenti ad una società ingiusta,
inuguale e predatrice, e di approvarne i 12 principi costitutivi.
1. Nessuno nasce povero, né sceglie
di essere povero.
2. Poveri si diventa. La povertà
è una costruzione sociale.
3. Non è solo – né principalmente
– la società povera che “produce” povertà.
4. L’esclusione produce
l’impoverimento.
5. In quanto strutturale,
l’impoverimento è collettivo.
6. L’impoverimento è figlio di
una società che non crede nei diritti alla vita e alla cittadinanza per tutti,
né nella responsabilità politica collettiva per garantire tali diritti a tutti
gli abitanti della Terra.
7. I processi d’impoverimento
avvengono in società ingiuste.
8. La lotta contro la povertà
(l’impoverimento) è anzitutto la lotta contro la ricchezza inuguale, ingiusta e
predatrice (l’arricchimento).
9. Il “pianeta degli impoveriti“ é
diventato sempre più popoloso a seguito dell’erosione e della mercificazione
dei beni comuni, perpetrata a partire dagli anni ’70.
10. Le politiche di riduzione e
di eliminazione della povertà perseguite negli ultimi 40 anni sono fallite
perché hanno combattuto i sintomi (misure curative) e non le cause (misure
risolutive).
11. La povertà è oggi una delle
forme più avanzate di schiavitù, perché basata su un “furto di umanità e di
futuro”.
12.Per liberare la società
dall’impoverimento bisogna mettere “fuorilegge” le leggi, le istituzioni e le
pratiche sociali collettive che generano ed alimentano i processi
d’impoverimento.
b) di procedere entro sei mesi
dalla presente Delibera a inserire un apposito articolo al riguardo nello
Statuto comunale, per difendere e tutelare il diritto alla vita di tutti i
cittadini del Comune.
I dodici principi di
“Dichiariamo illegale la povertà” – Tratto dall’Opera collettiva LE
FABBRICHE
DELLA POVERTÀ Liberare la società dall’impoverimento.
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