domenica 7 giugno 2015

I DUE VOLTI DELLA CITTA'

di Giuseppe Marazzini
07.06.2015

Pochi giorni fa il presidente di Amga annunciava una diminuzione del 5% della tariffa della TARI (tassa rifiuti). Un annuncio del genere, in un contesto in cui la pressione fiscale è alle stelle, è roba “da baciare la terra dove mette i piedi” chi ottiene questi risultati – così almeno avrebbero detto i nostri vecchi. Un risultato ottenuto applicando maggiore efficienza nella gestione, risparmi ed economia di scala. Un bel risultato. 

Cosa ben diversa avviene in un altro contesto, dove efficienza, risparmi e economia di scala sono cose da fantascienza. Parlo dell’evento annuale più costoso per le casse comunali e ad alto rischio di sperpero: il Palio di Legnano. 

Da molti anni si cerca di capire il costo reale del Palio, ma nessuna Amministrazione di qualsiasi colore politico, finora ha avuto la voglia e il coraggio di metterci il naso: guai a parlare di un’ analisi di costi e benefici, anche se si va in perdita … 

Hai voglia di spiegare che in una democrazia partecipativa bisogna rendicontare ai cittadini come vengono usati i loro soldi. Bisogna dire ai contribuenti se i loro soldi sono stati investiti per migliorare la città di Legnano, o se, come nel caso del Palio, i soldi finiscono in un mondo in cui le regole economiche sono un optional. 

Come si è svolto il Palio 2015 è sotto gli occhi di tutti e, al di là delle polemiche o degli inviti fuori luogo alla politica di non intervenire, è indecente e scandaloso assistere all’inciucio tra un’Amministrazione comunale, che dalla mattina alla sera predica trasparenza e partecipazione, e le autorità paliesche, che assegnano d’ufficio vittorie, appellandosi ad un regolamento compiacente e discutibile sotto il profilo della legalità. 

Non è un buon servizio alla città rendersi complici di trucchi ed artifizi che dentro il Palio abitualmente convivono ma che, secondo me, vanno sradicati se non si vuole finire con i gendarmi alle calcagna. 

A cosa serve vantarsi che Legnano è l’unica città citata nell’Inno nazionale, quando si chiudono gli occhi davanti a una palese ingiustizia. Quale credibilità l’Amministrazione comunale e i dirigenti del Palio possono vantare verso i tanti giovani, che, con passione e generosità, lavorano gratuitamente nelle contrade, se vengono traditi ed ingannati come loro stessi hanno evidenziato in centinaia di messaggi postati sui social? 

È tanto chiedere che il Palio sia una volta per tutte una manifestazione genuina?

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