30.09.2015
Martedì 29 settembre 2015 si è
tenuta la conferenza dei servizi su Accam, nel corso della quale è emerso che
per gli ingegneri Arpa - Regione Lombardia, Raffaele Rampazzo e Dario Sciunnach,
l’inceneritore di Borsano potrebbe funzionare per altri 10 anni anche senza
revamping e ottenere l’autorizzazione integrata ambientale e la classificazione
R1. Comitati e sindaci ne vogliono invece la chiusura anticipata. I sindaci
presenti all’incontro, hanno chiesto all’unanimità il rinvio della
deliberazione, in vista della prossima assemblea dei soci Accam che si terrà il
9 ottobre p.v.
Busto Arsizio, 30-09-2015
COMUNICATO STAMPA DEI COMITATI
DOPO LA CONFERENZA DEI SERVIZI SU ACCAM
Come comitati e associazioni che
hanno assistito ieri alla conferenza dei servizi su Accam non possiamo che
dirci contrari alle decisioni prese dalla Regione tramite i dirigenti del
settore competente (dott. Sciunnach e ing. Rampazzo) rispetto alle
richieste presentate dal territorio.
Dopo aver appreso che
l’autorizzazione AIA in discussione non avrebbe riportato alcuna indicazione
sulla dismissione dell’impianto (come da noi richiesto), abbiamo ascoltato le
contro deduzioni alle nostre osservazioni sulla qualificazione dell’impianto
come recupero energetico (R1), fatte da Regione Lombardia con il supporto
dell’Ente privato MATER. La Regione ha respinto tutte le nostre osservazioni
sul tema di fatto evitando un dibattito in merito, non avendoci inviato le
risposte preventivamente.
Ricordiamo che l’acquisizione
della qualifica R1, al di là dell’inserimento o meno dell’impianto nella rete
nazionale, determina una autorizzazione al massimo carico termico (più
rifiuti sono disponibili più se ne possono bruciare) e fa cadere ogni
vincolo territoriale sull’area di conferimento. I sindaci presenti
all’incontro, hanno quindi chiesto all’unanimità il rinvio della deliberazione
dell’AIA in vista della prossima assemblea dei soci il 9 ottobre. Assemblea
dalla quale usciranno le tempistiche del decommissioning.
Ciò non è però stato accolto con
la motivazione che la pratica doveva proseguire il suo corso in attuazione
delle procedure di legge nonché per rispettare i tempi previsti dall’art.35 del
decreto Sblocca Italia. A nulla sono valse le nostre insistenze nel ricordare,
ad esempio, che il decreto attuativo dell’art.35 non sarà in discussione almeno
fino a dicembre (quindi approvato l’anno prossimo) e che lo stesso assessore
all’ambiente Claudia Terzi ha in più occasioni dato garanzie di tenere in conto
le decisioni del territorio.
Abbiamo avuto la sensazione che
la decisione di chiudere l’impianto in tempi brevi prendesse in contropiede i
funzionari della Regione, sensazione confermata quando il dott. Sciunnach ha
affermato che una volta chiuso l’impianto non sarebbe così scontata
l’autorizzazione della Regione per avviare una fabbrica dei materiali in
quanto il Piano Regionale dei Rifiuti non prevede nuovi impianti di trattamento
del rifiuto indifferenziato in Lombardia. Riteniamo questa una interpretazione
del Piano regionale miope e riduttiva, anzitutto perché una fabbrica dei
materiali ha la finalità principale di incrementare il recupero dei materiali e
non di smaltire i rifiuti, pertanto in piena linea con le direttive Europee, e
inoltre perché la stessa dott.sa a Terzi non più di 20 giorni fa, ricevendoci,
ci ha detto che le piacerebbe trovare delle forme di incentivazione per questa
tipologia di impianti, proprio nell’ottica del decommissioning e delle buone
pratiche verso una economia circolare.
Chiediamo pertanto
all’assessore Terzi di chiarirci le intenzioni di Regione Lombardia e
affiancare i comuni, in modo serio, nella fase di decommissioning che a questo
punto diventa urgente definire proprio per evitare la statalizzazione
dell’impianto.
Medicina Democratica Onlus
Ecoistituto della Valle del Ticino
Comitato RifiutiZero Busto Arsizio – NoInceneritore
Comitato ecologico inceneritore e ambiente di Borsano
Di seguito il verbale della riunione
conferenza dei servizi su Accam, del 29 settembre 2015.
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