sabato 8 gennaio 2011

Non si ferma il consumo di suolo naturale

di Giuseppe Marazzini
08.01.2011


Risalgono a quasi 40 anni fa le primi iniziative di quartiere tese a salvaguardare il “campo Gianazza”. Sono trascorsi 40 anni in cui nessuna amministrazione, a partire da quelle con a capo sindaci democristiani, socialisti ed infine berlusconiani, ha avuto il coraggio di espropriare una decina di migliaia di metri quadrati di suolo naturale per il bene pubblico. Ha vinto di nuovo il business del mattone!

“Campo Gianazza finalmente a VERDE” così titolava un volantino del Gruppo sociale Canazza datato 14 aprile 1982.
Nel spiegare il motivo della propria soddisfazione il Gruppo sociale Canazza scriveva: “Martedì 6 aprile 1982 il Consiglio Comunale ha approvato il nuovo Piano regolatore Generale di Legnano.
Una importante notizia per gli abitanti della Canazza è la destinazione a VERDE PUBBLICO di gran parte del “Campo Gianazza”. Su questa area, che resta da espropriare ed attrezzare, non si costruiranno più edifici. Anche l’inutile e pericolosa strada, che avrebbe dovuto dividere in due il campo e collegare la via P. Secchi con il viale Cadorna, è stata soppressa. Dopo vari tentennamenti gli Amministratori hanno finito col rispettare la volontà popolare manifestata con chiarezza ed insistenza.
Non sono state inutili le nostre richieste che più volte abbiamo avanzato dal lontano 1974”.



Legnano - Non si ferma il consumo di suolo naturale
Cliccare sulle fotografie per ingrandire. Avanzamento delle slides manuale

Il dibattito in commissione consiliare
La commissione consiliare territorio e ambiente-opere pubbliche, convocata in forma congiunta il 21.12.2010, ha bocciato il piano attuativo n. 02 C/M presentato da ERIF (viale Cadorna-via Cosimo del Fante).

Il mio intervento in quella sede è stato molto chiaro e netto: ho chiesto a Gianbattista Fratus, nella sua veste di vice Sindaco ed assessore al territorio, di intervenire per riequilibrare il rapporto fra il diritto dell’operatore privato e i diritti della città. Se l’operatore ha acquisito la possibilità di edificare fino a 40 metri di altezza questo non significa che non si possa, pur nel rispetto dei diritti edificatori previsti, sviluppare un progetto meno impattante sul territorio, quindi ho richiesto l’apertura di una verifica di merito e una trattativa con l’operatore per rivedere la proposta di progetto iniziale.

Gli interventi di rilievo degli altri consiglieri
Due consiglieri della maggioranza pur votando sì hanno espresso una valutazione critica al piano: uno manifestando insoddisfazione per l’aspetto estetico dell’immobile proposto, l’altro dichiarando di essere d’accordo con le mie osservazioni.
Gli altri due consiglieri della minoranza presenti in commissione (PD e IdV) si sono espressi nel modo seguente: il consigliere del PD aderendo alla mia richiesta; il consigliere dell’IdV ricordando invece le vecchie polemiche inerenti alle varianti del PRG e all’area “Gianazza”, suscitando ovviamente le proteste della maggioranza.

Tutti in Consiglio
Giovedì 13 gennaio alle ore 20,30 in Consiglio Comunale si tornerà a discutere del piano ERIF e bisognerà che la minoranza ce la metta tutta per convincere parte della maggioranza a non votarlo perché l’approvazione di tale piano determinerà una reazione a catena da parte di altri operatori che cercheranno di sovvertire anche quello che c’è di buono nel futuro Piano del Governo del Territorio (la guerra sui diritti edificatori).



Adriano Celentano – Ragazzo della via Gluck (1966)

Nessun commento: