martedì 1 marzo 2011

San Paolo alla carica: «No al Pgt degli architetti»


L’unico luogo in città dove ci si confronta concretamente e democraticamente sul PGT è il rione S. Paolo. Il “Gruppo di Quartiere S. Paolo” è noto per la sua capacità di coinvolgere i responsabili istituzionali a rispondere pubblicamente delle loro azioni. Nell’ultima assemblea pubblica, tenutasi il 25 febbraio u.s., hanno invitato anche due rappresentanti dell’opposizione in Consiglio Comunale, il sottoscritto Giuseppe Marazzini della Sinistra Legnanese e Lorenzo Radice di Insieme per Legnano. Il confronto e la discussione che ne è scaturita non è stata per niente una “melina”...
Ad integrazione di quanto riportato dalla stampa, che pur riportando correttamente la cronaca della serata, ha tralasciato alcune questioni da me sollevate: la prima è la mia proposta di destinare l’area industriale al confine con Villa Cortese e l’area commerciale di proprietà dell’Iper, a parco agricolo nel quale si preveda un grande orto cittadino; la seconda riguarda la destinazione dell’ex fonderia Tosi a nuova biblioteca cittadina. Ho proposto che la nuova biblioteca è meglio farla nell’ex Manifattura di Legnano e nella ex fonderia, in linea con le attività presenti in Tecnocity, in cui è opportuno fare un polo di ricerca tecnologica. La terza questione riguarda la nota vicenda del terzo binario, confermando che l’intervento più razionale è l’interramento utilizzando il sedime lasciato libero per realizzare una cerniera verde di collegamento della città.


Giuseppe Marazzini 01.03.2011


San Paolo alla carica: «No al Pgt degli architetti»

QUARTIERI Il nuovo strumento urbanistico al centro dell’assemblea di venerdì sera: tante preoccupazioni e tante critiche


Luca Nazari
La Prealpina 27.02.2011 pag.22


Pgt partecipato? Forse sì, ma solo fino a un certo punto. Perché l’altra sera, durante l’assemblea organizzata dal Gruppo di quartiere San Paolo per fare il punto su quello che succederà nei prossimi anni in questa parte della città, è apparsa chiara una cosa: architetti e progettisti vanno da una parte, i normali cittadini da un’altra. Ma allora a cosa sono serviti i momenti di confronto organizzati nei mesi scorsi per tastare il polso alla popolazione? Era tutto già preconfezionato? O il confronto con i cosiddetti “portatori di interessi” si è dimostrato troppo parziale? Rimane il fatto che i residenti di San Paolo si chiedono il perché di altro cemento e sono fortemente preoccupati dalla situazione del traffico. Problemi che il Pgt, a detta loro, non risolverebbe affatto. Come già in altre occasioni, venerdì sera il salone parrocchiale di via Parma è apparso piuttosto affollato. Al tavolo dei relatori i rappresentanti del quartiere, gli assessori Gianbattista Fratus (Territorio) ed Elio Faggionato (Sicurezza), e due rappresentanti dell’opposizione
(i consiglieri comunali Giuseppe Marazzini della Sinistra e Lorenzo Radice di Insieme per Legnano. Dopo un “riassunto” del Pgt da parte di Giordano Ricchiuti, è iniziato un lungo dibattito che si è protratto oltre mezzanotte. Ecco cosa è emerso.

GLI OBIETTIVI DEL PGT
Sono stati ribaditi gli obiettivi generali del nuovo strumento urbanistico: i tre “pilastri” sono creare una città del lavoro, una città della cultura e del divertimento, e una città della salute e dell’assistenza. Il tutto attraverso la filosofia della “città compatta’, la creazione di nuovi servizi, verde e una “mobilità dolce”.

GLI INTERVENTI NEL QUARTIERE
Per il quartiere la bozza del Pgt prevede al meno quattro punti importanti: riqualificazione di viale Sabotino (alberature, raddoppio delle corsie. attraversamenti ciclo-pedonali, due “torri” da 60 metri alle estremità), realizzazione di una trama verde, completamento del margine urbano (il limite invalicabile sarà la linea rappresentata da via Marcolini), creazione di servizi per tutta la città (vedi la nuova piscina in via Liguria o la biblioteca nelle ex fonderie Tosi). Tre inoltre gli ambiti di “trasformazione’: l’area ex Iper di via Liguria, la nuova area industriale al confine con Dairago (circa 300 mila metri quadrati), e l’area della ex pista di go kart tra via Novara e via Sardegna (residenziale, commerciale, terziario).

LE RICHIESTE DEL RIONE
Secondo i rappresentanti del rione, questo piano non indica innanzitutto quali siano le priorità. Inoltre non viene individuato un cuore sociale per il quartiere e l’edificazione continua a essere ritenuta eccessiva. Poi il nodo del traffico: oggi su via Novara transitano in media 20 mila veicoli al giorno, troppi. Preoccupa in generale la situazione viabilistica di tutta la zona. «Perché costruire ancora - ha fatto notare un residente - quando a Legnano ci sono 2500 case sfitte?». «Prima San Paolo - ha fatto eco un altro cittadino - era una zona residenziale, adesso si fa quasi fatica a respirare per lo smog. E’ arrivato il momento di fermare l’espansione e riqualificare il tessuto urbano».

LE RISPOSTE DEGLI AMMINISTRATORI
Se Marazzini e Radice hanno dato man forte agli abitanti (“questo Pgt regola in realtà il mattone e governa poco”, “Troppa flessibilità a favore dei privati”), Fratus e Faggionato (ancora una volta disponibili a un confronto con il quartiere) hanno ovviamente difeso le scelte. L’assessore al Territorio ha in particolare rimarcato che una quota della nuova edilizia sarà destinata all’housing sociale, mentre Faggionato ha sottolineato gli sforzi a favore della mobilità alternativa, piste ciclabili e bus. Ma fino al 2014, quando scadrà il contratto, bus elettrici o a metano non si vedranno.



Frangetta - Legnano is burning (new version)

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