mercoledì 30 marzo 2011

Così si affossa il bisogno sociale della cittadinanza!

di Giuseppe Marazzini
30.03.2011


Insisto, vendere la nuova casa di riposo Accorsi è una vera follia.

Il sindaco della città di Legnano Vitali ha deciso che per rispettare il patto di stabilità dei prossimi due anni la nuova casa di riposo Accorsi, deve essere venduta per un valore di mercato di 14 milioni di euro, di cui 11 milioni per l’immobile e 3 milioni per gli accreditamenti regionali, e la somma prevista è stata già spalmata nelle entrate del bilancio comunale per 4 milioni e 875 mila euro nel 2011 e 8 milioni e 625 mila euro nel 2012. Con la cessione dell’immobile e dei 100 posti letto accreditati anche il personale addetto passerà alle dipendenze della nuova proprietà con un nuovo contratto di lavoro.

Nel frattempo è già in corso la preparazione del bando di gara per la vendita che tecnicamente si configura come vera e propria cessione di “ramo d’azienda”. A Legnano, se non ci saranno ripensamenti dell’ultima ora, tutte le strutture per gli anziani saranno private e il privato, pur bello che sia, non fa beneficenza perché dalle sue attività vuole trarne profitto. Infatti nel bando di gara, per rendere più appetibile l’affare al privato, non verrà prevista nessuna limitazione all’aumento delle rette. Si comincia a partire con 60 euro al giorno poi di vedrà, e l’eventuale convenzione da parte del Comune di 10-15 posti letto a rette agevolate o l’eventuale integrazione comunale, non sono che palliativi.

Con la cessione della nuova Accorsi, struttura pubblica di eccellenza, il Comune cede anche il suo ruolo di garanzia e controllo del rispetto dei diritti dalla persona anziana più debole e vulnerabile di altre, scaricando sulle famiglie tutta la responsabilità dell’impegno economico, relazionale e di cura. Formalmente all’origine della decisione di vendere la nuova casa di riposo ci sarebbero “criticità gestionali”, allora se il problema è la gestione perché non cambiare solo quella?

Perché vendere (o svendere) un bene comune storicamente legato alla comunità legnanese?

Che la gestione in economia della casa di riposo possa comportare dei problemi al bilancio comunale è comprensibile ma da ciò passare alla totale smobilitazione del servizio è vera follia. C’è un’altra domanda alla quale bisognerebbe rispondere: chi è l’operatore in grado di sostenere un onere finanziario così gravoso? In Italia non ce ne saranno più di dieci e fra questi dieci non vuoi che ci sia qualcuno amico di chi inneggia “meno Stato più sussidiarietà”? Qualcuno che del bisogno sociale ne ha fatto mercato e ne trae lauto profitto.

A pensar male, quasi sempre ci si azzecca.
Slide per Conferenza Capigruppo 15.3.2011 - RSA ACCORSI
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L'uomo Falco - A. Venditti 1978

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