di Giuseppe Marazzini
31.05.2012
I dati messi in evidenza nell'articolo della Prealpina sotto riportato, stanno a significare che la "bolla" sociale è lì per esplodere. Se la nuova amministrazione non affronterà subito questa problematica, temo che ci troveremo di fronte a centinaia e centinaia di famiglie non più in grado di sopperire alle spese di prima necessità: vitto, alloggio, salute, scuola, luce e gas. Ricordo le mie "buone idee in comune" lanciate durante la recente campagna elettorale:
- aumentare la dotazione del fondo sociale a sostegno delle famiglie colpite dalla crisi economica, da 100 mila euro a 300 mila;
- realizzare almeno 100 alloggi di edilizia popolare;
- costituire un'agenzia a partecipazione pubblica per orientare la domanda e l'offerta degli alloggi privati disponibili a canone agevolato.
La Prealpina – Legnano 30 maggio 2012
Aumentano le famiglie che bussano in Comune
Nel 2011 registrate 77 richieste, nei primi tre mesi
del 2012 sono già 34
LEGNANO - i primi dati li avevano raccolti i segretari della Cisl del Ticino Olona, che li avevano annunciati lo scorso 11 aprile nel presentare il convegno in cui una settimana dopo avrebbero discusso con i sei candidati sindaci la ricerca commissionata al Politecnico di Milano su "domanda, offerta residenziale e previsioni edificatorie nei piani urbanistici". Allora il riferimento erano stati i numeri di chi sfrattato per morosità negli ultimi anni si è presentato allo sportello dei Servizi sociali del Comune di Legnano per ottenere una casa popolare: nel 2009 erano stati 54 nel 2010 erano già saliti a 56. Nel 2011 l'impennata a 77 in coincidenza con la scadenza dei primi procedimenti di cassa integrazione aperti due anni prima e che per molti rappresentavano ormai l'unica fonte di reddito. Nel primi tre mesi del 2012 non va meglio, perché quelli che sfrattati hanno ottenuto una casa dal Comune sono già 34. Questi numeri rappresentano comunque solo una parte del problema: i dati che oggi si trovano sugli scaffali della cancelleria Civile del Tribunale di Legnano retto dal giudice coordinatore Carlo Ottone De Marchi sono decisamente più completi. Primo perché comprendono non solo Legnano ma anche il legnanese e il castanese, e poi perché non si limitano a chi per trovare una soluzione si è rivolto ai servizi Sociali del Comune. Stando ai numeri riassunti nell'indagine commissionata dalla Cisl, oggi a Legnano mancano oltre tremila case da affittare a canone convenzionato e ci sono oltre 5 mila appartamenti vuoti che i privati non riescono a vendere o ad affittare. Secondo gli uffici del Comune si tratta di un'esagerazione, oggi le richieste di case a canone sociale sono 450, 150 delle quali registrate nell'ultimo anno. Comunque sia, i dati del Tribunale provano che nei prossimi anni questa tendenza non potrà che aumentare.
Luigi Crespi.
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