domenica 29 luglio 2012

Servizi pubblici locali partecipati dai cittadini e non dalle multiutility

di Giuseppe Marazzini
29.07.2012


“Nessuna privatizzazione di acqua e servizi pubblici locali”, così ha sentenziato qualche settimana fa la Corte Costituzionale. Ha dichiarato inammissibile l’art.4 del decreto legge 138 del 13 agosto 2011 con il quale, il governo Berlusconi, aveva aggirato il risultato referendario. La sentenza della Corte blocca anche le modifiche successive, comprese quelle del governo guidato da Monti. La sentenza si configura anche come preavviso di incostituzionalità dell’art.4 del decreto legge sulla “spending review” che mira a fissare gli stessi identici limiti. Ora tocca al Parlamento prendere immediatamente atto della sentenza, e cancellare quell’obbrobrio dell’art.4, che ha come unico effetto la disoccupazione per migliaia e migliaia di lavoratori delle società in house.

Molto sensibile alla problematica dei beni comuni, in occasione della presentazione e discussione del bilancio comunale di previsione per l’anno 2012, ho presentato a nome e per conto della Sinistra Legnanese, due ordini del giorno inerenti proprio alla salvaguardia e tutela dei servizi pubblici locali. Uno impegnava la Giunta e il Sindaco ad intraprendere percorsi di trasformazione di AMGA e di AMIACQUE da società di diritto privato a società di diritto pubblico; l’altro impegnava la Giunta e il Sindaco ad evitare che i propri servizi pubblici cadano nelle mani delle multiutility, società a gestione privata, che agiscono nel solco delle liberalizzazioni forzate tendenti a togliere ai Comuni i propri servizi.

La nuova maggioranza pare non abbia colto il significato e l’importanza delle questioni poste, sta di fatto che gli ordini del giorno inerenti ai beni comuni li ha bocciati, dimenticandosi che al grande successo referendario aveva contribuito il 53% dei cittadini legnanesi, di questi,  oltre il 90% aveva votato sì all’abrogazione delle norme che affidavano al mercato il servizio dell’acqua e di altri servizi pubblici locali. Ogni male non viene per nuocere, ci ha pensato la Corte Costituzionale a ripristinare i diritti dei cittadini, e di ciò anche gli amministratori agnostici dovranno fare i conti. La lotta per la difesa dei beni comuni continua e continuerà.

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