sabato 18 agosto 2012

Non calpestiamo i diritti degli anziani

di Giuseppe Marazzini
18.08.2012


Le case di riposo per meglio differenziarsi le une dalle altre pubblicizzano nelle proprie brochure i confort che mettono a disposizione degli anziani: ampi spazi verdi, camere accoglienti, cibo buono, assistenza impeccabile, personale specializzato, servizi alla persona perfetti e via dicendo. La vita interna, descritta nella Carta dei servizi, si presenta come un delizioso elenco di attività tese a rendere sereno e piacevole il loro soggiorno. Dal 2001, obbligatoriamente allegata ad ogni Carta dei servizi, vige anche la Carta dei diritti alla persona anziana (all. D della D.R.G. n.7 della Lombardia del 14.12.2001), una dichiarazione di principio dove sono stabiliti i diritti della persona anziana e i doveri della società e delle istituzioni. Se leggiamo attentamente la Carta dei diritti non può sfuggire una certa discrepanza fra il dire e il fare.

La nuova casa di riposo Accorsi, ora non più comunale e di proprietà della Cooperativa Sociale KCS Caregiver, ricade nella fattispecie descritta pocanzi. 

Dopo il trasferimento nella nuova struttura, anziani e parenti hanno cominciato a rumoreggiare e non hanno ancora finito. Perché?
Intanto, a ragione, non hanno digerito il fatto che la nuova struttura non abbia previsto nei bagni di ogni camera l’installazione dei bidet così come in ogni camera manca il collegamento per la TV. A pochi mesi dall’inizio delle attività sono apparse diverse chiazze scure sulla controsoffittatura di corridoi e camere dovute ad infiltrazione d’acqua e si presume che queste provengano dalle docce di camera non protette da un box doccia, e tutto ciò evidentemente va imputato a chi non è stato diligente nella supervisione progettuale.


Ma il “Chaiers de dolèances” continua.
La camera mortuaria confina con la cucina ed è già capitato che parenti in raccoglimento per l’ultimo saluto al proprio caro fossero disturbati dal padellare delle stoviglie e dagli odori dei cibi in cottura. Recentemente è stato tolto dal menù l’antipasto domenicale, probabilmente si è trattato di una disposizione dietetica; una disposizione che prima di essere attuata andava almeno valutata con anziani e parenti. Dopo varie proteste la direzione della Accorsi ha assicurato che l’antipasto domenicale verrà reintrodotto dopo il ferragosto.

Anziani e parenti lamentano con insistenza anche la riduzione delle porzioni in particolare per i primi piatti, e una preparazione delle pietanze qualitativamente inferiore rispetto alla vecchia gestione.  Ma ciò che più di tutto ha fatto infuriare alcuni parenti è la questione del “non mantenimento del posto letto”. Si tratta per l’appunto della clausola inserita nel Contratto di ricovero che in caso di assenza temporanea per qualsiasi motivo, dell’anziano dalla RSA superiore ai 15 giorni ...“KCS Caragiver valuterà se considerare il posto definitivamente decaduto, sentito, eventualmente, il competente Servizio Sociale del Comune di Residenza, ovvero autorizzare il protrarsi del mantenimento del posto alle condizioni di cui sopra”…(art. 5 del Contratto di ricovero).

La clausola trae origine dalle disposizioni regionali che prevedono: “le assenze temporanee di tutti gli ospiti delle residenze, dovute a ricoveri, rientri in famiglia per festività, vacanze ecc., possono essere esposte come giornate di presenza entro il limite massimo  di 15 giorni,…(clausola inserita nei “Contratti per la definizione dei rapporti giuridici ed economici”  sottoscritto tra la ASL e l’Ente Gestore della RSA). Sempre la Regione Lombardia, con delibera n. IX/2633 del 6.12.2011, ha anche determinato che per le RSA e RSD “non saranno più remunerate le giornate con oneri a carico del FRS (fondo regionale sanitario) le assenze per ricoveri ospedalieri”.

Tutto questo mix di disposizioni burocratiche, amministrative e giuridiche è stato messo in piedi, più che per controllare eventuali sprechi ed abusi, per risparmiare sulla spesa sanitaria destinata agli anziani e, quando le norme e le regole diventano esageratamente penalizzanti o entrano in contrasto con diritti inalienabili, allora vuol dire che siamo alla vessazione.
A che serve affermare che la società e le istituzioni hanno il dovere di garantire …“all’anziano malato il diritto al ricovero in struttura ospedaliera o riabilitativa per tutto il periodo necessario per la cura e la riabilitazione” (Carta dei diritti della persona anziana) se poi la burocrazia degli Enti fissa un limite di 15 giorni?

L’anziano per qualunque ragione al mondo non può essere abbandonato, quindi a mio parere l’art. 5 del Contratto di ricovero della RSA Accorsi lede i diritti dell’anziano, perciò va ritirato e completamente riformulato anche in virtù del dettato Costituzionale (artt. 2 - 3 - 32). Confido in un risoluto intervento della pubblica amministrazione per far eliminare questa farraginosa e discriminante clausola. 
                                 
                   fotografie LegnanoNews                

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