18.08.2012
Le case di riposo per meglio differenziarsi le une
dalle altre pubblicizzano nelle proprie brochure
i confort che mettono a disposizione degli anziani: ampi spazi verdi, camere accoglienti, cibo buono, assistenza impeccabile,
personale specializzato, servizi alla
persona perfetti e via dicendo. La vita interna, descritta nella Carta dei servizi,
si presenta come un delizioso elenco di attività tese a rendere sereno e
piacevole il loro soggiorno. Dal 2001, obbligatoriamente allegata ad ogni Carta
dei servizi, vige anche la Carta dei diritti alla persona anziana
(all. D della D.R.G. n.7 della Lombardia del 14.12.2001), una dichiarazione di
principio dove sono stabiliti i diritti della persona anziana e i doveri della
società e delle istituzioni. Se leggiamo attentamente la Carta dei diritti non può
sfuggire una certa discrepanza fra il dire e il fare.
La nuova casa di riposo Accorsi, ora non più comunale e
di proprietà della Cooperativa Sociale KCS Caregiver, ricade nella fattispecie
descritta pocanzi.
Dopo il trasferimento nella nuova struttura, anziani
e parenti hanno cominciato a rumoreggiare e non hanno ancora finito. Perché?
Intanto, a ragione, non hanno digerito il fatto che la
nuova struttura non abbia previsto nei bagni di ogni camera l’installazione dei
bidet così come in ogni camera manca il collegamento per la TV. A pochi mesi
dall’inizio delle attività sono apparse diverse chiazze scure sulla
controsoffittatura di corridoi e camere dovute ad infiltrazione d’acqua e si
presume che queste provengano dalle docce di camera non protette da un box
doccia, e tutto ciò evidentemente va imputato a chi non è stato diligente nella
supervisione progettuale.
Ma il “Chaiers de dolèances” continua.
La camera mortuaria confina con la cucina ed è già
capitato che parenti in raccoglimento per l’ultimo saluto al proprio caro
fossero disturbati dal padellare delle stoviglie e dagli odori dei cibi in
cottura. Recentemente è stato tolto dal menù l’antipasto
domenicale, probabilmente si è trattato di una disposizione dietetica; una
disposizione che prima di essere attuata andava almeno valutata con anziani e
parenti. Dopo varie proteste la direzione della Accorsi ha assicurato che
l’antipasto domenicale verrà reintrodotto dopo il ferragosto.
Anziani e parenti lamentano con insistenza anche la
riduzione delle porzioni in particolare per i primi piatti, e una preparazione
delle pietanze qualitativamente inferiore rispetto alla vecchia gestione. Ma ciò che più di tutto ha fatto infuriare alcuni
parenti è la questione del “non mantenimento del posto letto”. Si tratta per l’appunto della clausola inserita nel
Contratto di ricovero che in caso di assenza
temporanea per qualsiasi motivo, dell’anziano dalla RSA superiore ai 15 giorni ...“KCS Caragiver valuterà se considerare il posto
definitivamente decaduto, sentito, eventualmente, il competente Servizio
Sociale del Comune di Residenza, ovvero autorizzare
il protrarsi del mantenimento del posto alle condizioni di cui sopra”…(art. 5 del Contratto di
ricovero).
La clausola trae origine
dalle disposizioni regionali che prevedono:
“le assenze temporanee di tutti gli ospiti delle residenze, dovute a ricoveri,
rientri in famiglia per festività, vacanze ecc., possono essere esposte come
giornate di presenza entro il limite massimo
di 15 giorni,…(clausola inserita nei “Contratti per la definizione
dei rapporti giuridici ed economici” sottoscritto
tra la ASL e l’Ente Gestore della RSA). Sempre la Regione Lombardia, con
delibera n. IX/2633 del 6.12.2011, ha anche determinato che per le RSA e RSD “non saranno più remunerate le giornate con
oneri a carico del FRS (fondo regionale
sanitario) le assenze per ricoveri ospedalieri”.
Tutto questo mix di
disposizioni burocratiche, amministrative e giuridiche è stato messo in piedi,
più che per controllare eventuali sprechi ed abusi, per risparmiare sulla spesa
sanitaria destinata agli anziani e, quando le norme e le regole diventano
esageratamente penalizzanti o entrano in contrasto con diritti inalienabili,
allora vuol dire che siamo alla vessazione.
A che serve affermare che la
società e le istituzioni hanno il dovere di garantire …“all’anziano malato il diritto
al ricovero in struttura ospedaliera o riabilitativa per tutto il periodo
necessario per la cura e la riabilitazione” (Carta dei diritti della
persona anziana) se poi la burocrazia degli Enti fissa un limite di 15 giorni?
L’anziano per qualunque
ragione al mondo non può essere abbandonato, quindi a mio parere l’art. 5 del
Contratto di ricovero della RSA Accorsi lede i diritti dell’anziano, perciò va
ritirato e completamente riformulato anche in virtù del dettato Costituzionale
(artt. 2 - 3 - 32). Confido in un risoluto
intervento della pubblica amministrazione per far eliminare questa farraginosa
e discriminante clausola.
fotografie LegnanoNews
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